Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 aprile 2015, n. 15804 Fatto 1. Con ordinanza del 18/11/2014, il Tribunale del Riesame di Roma confermava il decreto con il quale, in data 01/09/2014, il giudice per le indagini preliminari del tribunale della medesima città aveva ordinato il sequestro preventivo per equivalente dei beni appartenenti a...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 marzo 2015, n. 13012. La mancata valutazione della prospettazione difensiva determina il vizio di motivazione apparente. Il giudice del riesame è tenuto a valutare le confutazioni e gli elementi offerti dalla difesa dell’indagato, dovendo quindi esprimere un’attenta valutazione sulla ricorrenza del fumus delicti e circa la sussistenza delle esigenze cautelari, pena la mera apparenza della motivazione, che in quanto tale ha da essere annullata
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 marzo 2015, n. 13012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 marzo 2015, n. 12244. Applicabilità dell’art. 275, comma 2-bis, c.p.p. (che vieta l’applicazione di misure cautelari privative della libertà personale se il giudice ritiene che con la sentenza definitiva potrà essere concessa la sospensione condizionale della pena) anche rispetto alle misure cautelari previste per i minorenni.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 marzo 2015, n. 12244 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 marzo 2015, n. 11497. Il sequestro preventivo funzionale alla confisca può riguardare anche beni non di proprietà dell’indagato. E non ci deve essere una precisa corrispondenza in termini strettamente economici tra il quantum oggetto del reato (evasione) e il patrimonio assoggettato a vincolo cautelare. E’ sufficiente che non sussista un’evidente sproporzione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 marzo 2015, n. 11497 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 marzo 2015, n. 10437. Se lo strumento dell’accordo temporaneo di licenza d’uso di un marchio è utilizzato in realtà per celare una cessione di ramo d’azienda allo scopo di sottrarre risorse alla società cedente ormai prossima al fallimento, è legittimo il sequestro preventivo delle quote dell’azienda cessionaria
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 marzo 2015, n. 10437 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – rel. Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – Consigliere Dott. CAPUTO...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 marzo 2015, n. 11283. Il termine "detenzione" non implica necessariamente un contatto fisico immediato tra il soggetto attivo e la sostanza, ma deve essere inteso nel senso di disponibilità di fatto della sostanza stupefacente, realizzata attraverso l'attrazione della stessa nell'ambito della propria sfera di custodia, anche in difetto dell'esercizio continuo e/o immediato di un potere manuale da parte del soggetto attivo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 marzo 2015, n. 11283 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 marzo 2015, n. 9394. La chiusa finale di cui alla normativa in esame (ex lege n. 488/92 "sono fatti salvi i provvedimenti già adottati"), si può riferire tanto ai provvedimenti di erogazione dei fondi (che restano validi anche se l'impresa beneficiaria non ha rispettato gli obblighi), tanto ai provvedimenti di revoca (che restano validi, anche se disposti per mancato rispetto degli obblighi), precisando che nella prima ipotesi si potrebbe ipotizzare il carattere retroattivo della norm
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 marzo 2015, n. 9394 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. GALLO D. – rel. Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. ALAMA Marco Mari – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 marzo 2015, n. 8979. Per trasporti episodici, occasionali di rifiuti non pericolosi, privi dei caratteri sopra illustrati, le imprese che li producono, pur non essendo tenute all'obbligo di iscrizione nell'albo nazionale gestori ambientali, anziché provvedere al trasporto con mezzi propri, debbono rivolgersi ad imprese esercenti servizi di smaltimento, regolarmente autorizzate ed iscritte all'albo gestori ambientali; laddove, tuttavia, eseguano il trasporto di rifiuti con mezzi propri e non autorizzati, ciò integra il reato previsto dall'art. 256, co. 1, d. lgs. n. 152 del 2006
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 marzo 2015, n. 8979 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio Felice – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 febbraio 2015, n. 6505. L’applicazione del braccialetto elettronico non può essere considerato una misura coercitiva ulteriore rispetto a quelle previste dal codice di procedura penale, ma rientra tra le ordinarie modalità di controllo degli arresti domiciliari, per cui il giudice non ha alcun obbligo aggiuntivo di spiegare perché questa misura cautelare non va bene neppure con il braccialetto. Nel caso di specie, la Cassazione ha respinto il ricorso di un uomo indagato per rapina, cui era stata applicata la misura cautelare in carcere, che riteneva non adeguatamente motivato il rifiuto alla cautela domiciliare con il controllo del braccialetto elettronico
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 febbraio 2015, n. 6505 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GALLO Domenico – Presidente Dott. MACCHIA Alberto – Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere Dott. RECCHIONE Sandra – rel. Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 marzo 2015, n. 9432. Le condizioni ed i presupposti per l'applicazione di una misura cautelare restrittiva della libertà personale siano apprezzati e motivati dal giudice sulla base della situazione concreta, alla stregua dei ricordati principi di adeguatezza, proporzionalità e minor sacrificio, così da realizzare una piana individualizzazione della coercizione cautelare. Ed è del tutto evidente che i postulati della flessibilità e della individualizzazione che caratterizzano l'intera dinamica delle misure restrittive della libertà, non possono che assumere connotazioni "bidirezionali", nel senso di precludere tendenzialmente qualsiasi automatismo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 marzo 2015, n. 9432 Ritenuto in fatto 1. Il 5 settembre 2014 il Tribunale di Roma, costituito ai sensi dell’art. 310 c.p.p., rigettava l’appello proposto da C.Z., indagata in ordine al delitto di lesioni gravi aggravate (così riqualificata l’originaria contestazione di tentato omicidio) avverso l’ordinanza emessa il...