La richiesta di cancellazione dall’albo dei commercialisti non fa venire meno il rischio di reiterazione del reato e dunque l’esigenza della custodia cautelare
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La richiesta di cancellazione dall’albo dei commercialisti non fa venire meno il rischio di reiterazione del reato e dunque l’esigenza della custodia cautelare

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 23 marzo 2018, n. 13752. La richiesta di cancellazione dall’albo dei commercialisti non fa venire meno il rischio di reiterazione del reato e dunque l’esigenza della custodia cautelare in carcere per i reati di cui agli artt. 81 c.p., Decreto Legislativo n. 74 del 2000, articolo 2, articolo...

Nei reati contro la P.A., il giudizio di prognosi sfavorevole sulla pericolosita’ sociale dell’incolpato non e’ di per se’ impedito dalla circostanza che l’indagato abbia dismesso la carica o esaurito l’ufficio nell’esercizio del quale aveva realizzato la condotta addebitata
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Nei reati contro la P.A., il giudizio di prognosi sfavorevole sulla pericolosita’ sociale dell’incolpato non e’ di per se’ impedito dalla circostanza che l’indagato abbia dismesso la carica o esaurito l’ufficio nell’esercizio del quale aveva realizzato la condotta addebitata

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 22 marzo 2018, n. 13299. Nei reati contro la P.A., il giudizio di prognosi sfavorevole sulla pericolosita’ sociale dell’incolpato non e’ di per se’ impedito dalla circostanza che l’indagato abbia dismesso la carica o esaurito l’ufficio nell’esercizio del quale aveva realizzato la condotta addebitata; la validita’ di tale...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 8 marzo 2018, n. 10510. L’elemento oggettivo del delitto di violenza privata e’ costituito da una violenza o da una minaccia che abbiano l’effetto di costringere taluno a fare, tollerare od omettere una condotta determinata
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 8 marzo 2018, n. 10510. L’elemento oggettivo del delitto di violenza privata e’ costituito da una violenza o da una minaccia che abbiano l’effetto di costringere taluno a fare, tollerare od omettere una condotta determinata

L’elemento oggettivo del delitto di violenza privata e’ costituito da una violenza o da una minaccia che abbiano l’effetto di costringere taluno a fare, tollerare od omettere una condotta determinata, poiche’ in assenza di tale determinatezza, possono integrarsi i singoli reati di minaccia, molestia, ingiuria, percosse, ma non quello di violenza privata; ne deriva che...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 27 febbraio 2018, n. 9035. L’eliminazione della possibilita’ del ricorso personale in sede di legittimita’ ad opera della riforma del 2017 vale anche per i ricorsi in tema di misure cautelari personali
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 27 febbraio 2018, n. 9035. L’eliminazione della possibilita’ del ricorso personale in sede di legittimita’ ad opera della riforma del 2017 vale anche per i ricorsi in tema di misure cautelari personali

L’eliminazione della possibilita’ del ricorso personale in sede di legittimita’ ad opera della riforma del 2017 vale anche per i ricorsi in tema di misure cautelari personali e reali previsti rispettivamente dagli articoli 311 e 325 c.p.p. Sentenza 27 febbraio 2018, n. 9035 Data udienza 18 gennaio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 22 febbraio 2018, n. 8750. In tema di Bancarotta ed esigenze cautelari; il pericolo di reiterazione di condotte fraudolente
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 22 febbraio 2018, n. 8750. In tema di Bancarotta ed esigenze cautelari; il pericolo di reiterazione di condotte fraudolente

In tema di Bancarotta ed esigenze cautelari; il pericolo di reiterazione di condotte fraudolente messe in atto in passato per sottrarre azioni del gruppo al rischio di azioni esecutive da parte dell’erario viene meno con il fallimento. Sentenza 22 febbraio 2018, n. 8750 Data udienza 10 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 21 febbraio 2018, n. 8409. Le valutazioni compiute dal giudice ai fini dell’adozione di una misura cautelare personale devono essere fondate, secondo le linee direttive della Costituzione
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 21 febbraio 2018, n. 8409. Le valutazioni compiute dal giudice ai fini dell’adozione di una misura cautelare personale devono essere fondate, secondo le linee direttive della Costituzione

Le valutazioni compiute dal giudice ai fini dell’adozione di una misura cautelare personale devono essere fondate, secondo le linee direttive della Costituzione, con il massimo di prudenza su un incisivo giudizio prognostico di “elevata probabilita’ di colpevolezza”, tanto lontano da una sommaria delibazione e tanto prossimo a un giudizio di colpevolezza, sia pure presuntivo, poiche’...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 22 febbraio 2018, n. 8691. L’istanza di revoca o di modifica della misura cautelare deve essere notificata alla persona offesa anche in assenza di una formale dichiarazione o lezione di domicilio.
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 22 febbraio 2018, n. 8691. L’istanza di revoca o di modifica della misura cautelare deve essere notificata alla persona offesa anche in assenza di una formale dichiarazione o lezione di domicilio.

L’istanza di revoca o di modifica della misura cautelare deve essere notificata alla persona offesa anche in assenza di una formale dichiarazione o lezione di domicilio. Sentenza 22 febbraio 2018, n. 8691 Data udienza 14 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 19 febbraio 2018, n. 7806. Il delitto di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, comma 1 bis risulta integrato nella sua fattispecie tentata in presenza di condotte che, pur senza concretarsi nel perfezionamento dell’accordo contrattuale (che integra la fattispecie consumata) evidenzino una seria volonta’ di raggiungere l’accordo
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 19 febbraio 2018, n. 7806. Il delitto di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, comma 1 bis risulta integrato nella sua fattispecie tentata in presenza di condotte che, pur senza concretarsi nel perfezionamento dell’accordo contrattuale (che integra la fattispecie consumata) evidenzino una seria volonta’ di raggiungere l’accordo

Il delitto di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, comma 1 bis risulta integrato nella sua fattispecie tentata in presenza di condotte che, pur senza concretarsi nel perfezionamento dell’accordo contrattuale (che integra la fattispecie consumata) evidenzino una seria volonta’ di raggiungere l’accordo, emergente da natura, quantita’ e qualita’...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2389. Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche o ambientali possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell’imputato
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2389. Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche o ambientali possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell’imputato

Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche o ambientali possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell’imputato – e vieppiu’, come nel caso, dell’indagato, ai fini di adozione della misura – e non devono necessariamente trovare riscontro in altri elementi esterni, qualora siano: a) gravi, cioe’ consistenti e resistenti alle obiezioni e quindi...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2718. La sopravvenuta pronuncia di una sentenza di condanna, ancorche’ non definitiva, fa venir meno l’interesse dell’imputato alla procedura di riesame finalizzata alla verifica della originaria sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, salvo che risultino dedotti elementi di prova nuovi, suscettibili di dare ingresso ad una possibile diversa lettura degli indizi al momento dell’adozione della misura cautelare
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2718. La sopravvenuta pronuncia di una sentenza di condanna, ancorche’ non definitiva, fa venir meno l’interesse dell’imputato alla procedura di riesame finalizzata alla verifica della originaria sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, salvo che risultino dedotti elementi di prova nuovi, suscettibili di dare ingresso ad una possibile diversa lettura degli indizi al momento dell’adozione della misura cautelare

E’ sempre necessaria la verifica della attualita’ e concretezza dell’interesse alla decisione, secondo quanto previsto dall’articolo 568 c.p.p., comma 4, norma applicabile anche ai provvedimenti de libertate e secondo cui e’ requisito fondante di ogni impugnazione la persistenza di un interesse effettivo e attuale, finalisticamente diretto alla rimozione di un pregiudizio reale e specifico che...