Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 27057 del 3 dicembre 2013 Svolgimento del processo G.P. premesso di essere stato assunto il 1.10.1991 alle dipendenze del Comune di Revere con contratto a tempo indeterminato come responsabile dell’Ufficio Tecnico e di essere stato licenziato, con lettera del 28.10.2005, per assenza ingiustificata dall’8.8.05, adiva il Tribunaie...
Tag: licenziamento
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 dicembre 2013 n. 27053. La reazione “forse scomposta” ma “comprensibile” del dipendente che ha subito un provvedimento ingiusto non può dar luogo al licenziamento in quanto non rompe il vincolo fiduciario con l’azienda
Il testo integrale[1] La corte Territoriale aveva affermato che fosse emersa una rinuncia datoriale a sanzionare i comportamenti del dipendente e che, in ogni caso, i fatti contestati non fossero risultati provati. Per la CAssazione entrambi i punti del ragionamento sono condivisibili. Riguardo al primo, infatti, il datore di lavoro, in una missiva,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 novembre 2013, n. 26397. Illegittimo il licenziamento disciplinare in danno del lavoratore per aver installato il programma “eMule” sul p.c. assegnato dalla società
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro Sentenza 26 novembre 2013, n. 26397 IN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – rel. Consigliere ha...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 novembre 2013 n. 26143. È legittimo il licenziamento di chi registra le conversazioni dei colleghi a loro insaputa
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 novembre 2013 n.26143 [1] Il comportamento è stato tale da integrare una evidente violazione del diritto alla riservatezza dei suoi colleghi, avendo registrato e diffuso le loro conversazioni intrattenute in ambito strettamente lavorativo alla presenza del primario ed anche nei loro momenti privati svoltisi negli...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 24586 del 31 ottobre 2013. Illegittimo il licenziamento del dipendente che denuncia all’esterno la situazione di conflitto d’interessi di un dirigente
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 24586 del 31 ottobre 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con ricorso, depositato il 23.05.2008, D. T. esponeva: – che con lettera dell’11.08.2008, a seguito di contestazioni disciplinari comunicategli in data 14.12.2007, la datrice di lavoro A. S.p.A. gli aveva intimato il licenziamento, ove gli veniva addebitato di avere...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 novembre 2013, n. 25917. I termini per applicare il licenziamento decorrono dal momento in cui il datore di lavoro invia la lettera al lavoratore e non dal momento del ricevimento
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 novembre 2013, n. 25917 Svolgimento del processo Il Tribunale di Firenze ha dichiarato illegittimo il licenziamento intimato dalla Conceria Alba S.p.A. a S.A. con lettera del 24 ottobre 2006, ordinandone la reintegrazione nel posto di lavoro e condannando la società a corrispondergli, a titolo risarcitorio, le retribuzioni...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 novembre 2013, n. 25615. Il giustificato motivo oggettivo di licenziamento determinato da ragioni inerenti all’attivita’ produttiva, nel cui ambito rientra anche l’ipotesi di riassetto organizzativo attuato per la piu’ economica gestione dell’impresa, e’ rimesso alla valutazione del datore di lavoro, senza che il giudice possa sindacare la scelta dei criteri di gestione dell’impresa, atteso che tale scelta e’ espressione della liberta’ di iniziativa economica tutelata dall’articolo 41 Cost., mentre al giudice spetta il controllo della reale sussistenza del motivo addotto dall’imprenditore
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 novembre 2013, n. 25615 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio – Presidente Dott. BANDINI Gianfranco – rel. Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. MAROTTA...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 novembre 2013, n. 25607. In tema di risarcimento del danno, l’ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell’evento dannoso (di cui al primo comma dell’art. 1227 cod. civ.) va distinta da quella (disciplinata, dal secondo comma della medesima norma) riferibile ad un contegno dello stesso danneggiato che abbia prodotto il solo aggravamento del danno senza contribuire alla sua causazione, giacché, mentre nel primo caso il giudice deve procedere d’ufficio all’indagine in ordine al concorso di colpa del danneggiato, sempre che risultino prospettati gli elementi di fatto dai quali sia ricavabile la colpa concorrente, sul piano causale, dello stesso, la seconda di tali situazioni forma oggetto di un’eccezione in senso stretto, in quanto il dedotto comportamento del creditore costituisce un autonomo dovere giuridico, posto a suo carico dalla legge quale espressione dell’obbligo di comportarsi secondo buona fede
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 novembre 2013, n. 25607 Svolgimento del processo Con ricorso al Tribunale di Verona B.A. , premesso che era stato assunto, quale operaio edile, il 7 gennaio 2004 dalla Demoter s.r.l. con contratto a tempo determinato, poi trasformato a tempo indeterminato, quale operaio edile e di essere stato...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 25310 dell’11 novembre 2013. In tema di licenziamento collettivo per riduzione di personale, qualora il progetto di ristrutturazione aziendale si riferisca in modo esclusivo ad un’unità produttiva o ad uno specifico settore dell’azienda, la platea dei lavoratori interessati può essere limitata agli addetti ad un determinato reparto o settore solo sulla base di oggettive esigenze aziendali, in relazione al progetto di ristrutturazione aziendale, ed è onere del datore provare il fatto che determina l’oggettiva limitazione di queste esigenze e giustificare il più ristretto spazio nel quale la scelta è stata effettuata
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza n. 25310 dell’11 novembre 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO I.- La sentenza attualmente impugnata respinge l’appello della S. s.p.a. avverso la sentenza di prime cure del Tribunale di Pescara, dichiarativa della inefficacia del licenziamento intimato dalla suindicata società al dipendente M.S., per violazione della disciplina dei licenziamenti collettivi, consistente...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 novembre 2013, n. 24989. Legittimo il licenziamento dell’insegnante per aver affermato, parlando con alcuni genitori, che l’Istituto presso il quale lavorava era notevolmente inadeguato e che le insegnanti erano didatticamente impreparate sotto ogni profilo, suggerendo anche di iscrivere gli alunni altrove. Tali comportamenti sono stati qualificati come integranti una violazione dei doveri fondamentali ed elementari di fedeltà e correttezza che gravano su un lavoratore in quanto in alcun modo possono essere ricondotti a una legittima critica anche dell’operato del datore di lavoro per la loro offensività e per i termini utilizzati.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 6 novembre 2013, n. 24989 Svolgimento del processo OM., insegnante di scuola materna, veniva licenziata previa contestazione di addebito del 6.3.2004, il 20.4.2004 dal Commissario Straordinario dell’I.P.A.B. Istituto educativo “M. Trotta” di San Severo (Foggia) per una serie di critiche mosse alla conduzione e gestione del detto Istituto...