Lo stato di dissesto finanziario di un Comune non lo mette al riparo dall’accertamento fiscale e la cartella di riscossione non equivale all’esecuzione forzata In sintesi dalla data della dichiarazione di dissesto dell’ente locale e sino all’approvazione del rendiconto non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti dell’ente per i debiti che rientrano...
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 22 luglio 2016, n. 15177
In tema di IVA, una fattura che in un’unica descrizione accorpi attività dai contenuti più disparati non consente d’identificare l’oggetto della prestazione, di cui deve indicare natura, qualità e quantità, e non risponde alle finalità di trasparenza e conoscibilità di cui all’art. 21 del d.P.R. n. 633 del 1972, funzionali alle attività di controllo e...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 15 luglio 2016, n. 14476
L’Agenzia delle Entrate non è vincolata nell’iniziare un accertamento fiscale dal tipo di notizia in suo possesso, potendo agire sulla base di qualsiasi informazione utile allo scopo e, quindi, anche sulla base di una delega di indagini proveniente dal Procuratore della Repubblica, come tale illegittima Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 15 luglio 2016,...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 1 giugno 2016, n. 11440
L’efficacia preclusiva di nuovi accertamenti, propria del giudicato esterno tra le stesse parti, presuppone che si tratti dei medesimi accertamenti di fatto posti in essere nello stesso quadro normativo di riferimento. Le controversie in materia di IVA sono soggette a norme comunitarie imperative, la cui applicazione non puo’ essere ostacolata dal carattere vincolante del giudicato...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 25 maggio 2016, n. 21950
Legittimo il sequestro dei documenti fiscali, contabili ed extracontabili se necessari a ricostruire le mosse di una complessa organizzazione costituita per evadere l’Iva sui carburanti Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 25 maggio 2016, n. 21950 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta...
Il contribuente non è tenuto a presentare all’amministrazione finanziaria le fatture necessarie per la ricostruzione del volume di affari se non c’è una indicazione specifica nell’invito, da parte degli uffici fiscali. Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 6 aprile 2016, n. 6654.
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 6 aprile 2016, n. 6654 Ritenuto in fatto 1. La Commissione tributaria regionale della Lombardia con la sentenza n.114/31111, depositata 1’8.11.2011 e non notificata, accoglieva parzialmente l’appello proposto dal Fallimento DIG-IT INTERNATIONAL SRL, respingendo l’appello incidentale dell’Amministrazione, e rideterminava l’IVA dovuta per l’anno di imposta 1999 nella minor...
Il compenso di prestazione professionale è soggetto ad IVA anche se percepito successivamente alla cessazione dell’attività, nel cui ambito la prestazione è stata eseguita, ed alla sua formalizzazione, atteso che il fatto generatore dell’imposta va identificato, alla luce del diritto comunitario e del principio di neutralità fiscale, con l’espletamento dell’operazione. Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 21 aprile 2016, n. 8059.
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 21 aprile 2016, n. 8059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Primo Presidente f.f. Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente di Sez. Dott. CAPPABIANCA Aurelio – rel. Presidente di Sez. Dott....
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 15 marzo 2016, n. 5078. La cd. TIA (Tariffa di igiene ambientale) non è assoggettabile a IVA. La tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, istituita dal D.Lgs. n. 22/1997 (art. 49) non è assoggettabile ad IVA in ragione della sua natura di tributo; l’IVA mira a colpire una qualche capacità contributiva che si manifesta quando si acquisiscono beni o servizi versando un corrispettivo, in linea con la previsione di cui all’art. 3 del D.P.R. n. 633/1972, non quando si paga un’imposta, anche se destinata a finanziare un servizio da cui trae beneficio il medesimo contribuente
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE sentenza 15 marzo 2016, n. 5078 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Primo Presidente f.f. – Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente di Sez. – Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Presidente di Sez. – Dott. MAMMONE Giovanni – Presidente di Sez. – Dott. VIVALDI Roberta – Presidente...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 16 marzo 2016, n. 5172. In tema di IVA, deve tenersi distinta la domanda di rimborso o restituzione del credito d’imposta maturato dal contribuente – da considerarsi già presentata con compilazione nella dichiarazione annuale del quadro relativo che configura formale esercizio del diritto – rispetto alla presentazione altresì del modello apposito (VR) che costituisce – ai sensi dell’art. 38-bis del d.P.R. n. 633 del 1972 – solo il presupposto per l’esigibilità del credito e, dunque, adempimento per dar inizio al procedimento di esecuzione del rimborso; ne consegue che, una volta esercitato tempestivamente in dichiarazione il diritto al rimborso, esso non può considerarsi assoggettato al termine biennale di decadenza previsto dall’art. 21 del D.lgs. n. 546 del 1992, ma solo a quello di prescrizione ordinario decennale ex art. 2946 cod. civ.
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 16 marzo 2016, n. 5172 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – rel. Consigliere Dott. SCODITTI Enrico – Consigliere Dott. MARULLI Marco – Consigliere Dott. TRICOMI Laura...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 9 marzo 2016, n. 4613. In tema di IVA, per verificare se una determinata operazione attiva rientri o meno nell’attività propria di una società, ai fini dell’inclusione nel calcolo della percentuale d’imposta detraibile in relazione al compimento di operazioni esenti – c.d. “pro rata” – occorre avere riguardo non già all’attività previamente definita dall’atto costitutivo come oggetto sociale, ma a quella effettivamente svolta dall’impresa
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 9 marzo 2016, n. 4613 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. TRICOMI Laura – rel. Consigliere Dott. VELLA Paola...