Consiglio di Stato, sezione terza, Sentenza 22 giugno 2018, n. 3849. La massima estrapolata: Il quadro indiziario dell’infiltrazione mafiosa posto a base dell’informativa deve dar conto in modo organico e coerente, ancorché sintetico, di quei fatti che, sulla base della regola causale del “più probabile che non”, possano condurre il giudice amministrativo, chiamato a verificare...
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Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 30 marzo 2018, n. 2031. L’informativa antimafia costituisce una tipica misura di carattere preventivo
L’informativa antimafia costituisce una tipica misura di carattere preventivo, affidata alla responsabilità del Prefetto, che per sua natura prescinde dall’accertamento in sede penale, di uno o più reati connessi alle attività di tipo mafioso. Contrariamente a quanto sostiene l’appellante con il primo motivo, il provvedimento non deve necessariamente fondarsi su un accertamento penale — e...
Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 10 gennaio 2018, n. 98. E’ estranea al sistema delle informazioni antimafia, non trattandosi di provvedimenti nemmeno latamente sanzionatori, qualsiasi logica penalistica di certezza probatoria raggiunta al di la’ del ragionevole dubbio
E’ estranea al sistema delle informazioni antimafia, non trattandosi di provvedimenti nemmeno latamente sanzionatori, qualsiasi logica penalistica di certezza probatoria raggiunta al di la’ del ragionevole dubbio, poichè simile logica, propria del giudizio penale, vanificherebbe la finalita’ anticipatoria dell’informazione antimafia, che e’ quella di prevenire un grave pericolo e non gia’ quella di punire, nemmeno...
Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 25 settembre 2017, n. 4453. Le informative antimafia non hanno il fine di punire, nemmeno in modo indiretto, una condotta penalmente rilevante
Le informative antimafia non hanno il fine di punire, nemmeno in modo indiretto, una condotta penalmente rilevante, e non sono, nemmeno latamente, provvedimenti sanzionatori ma hanno la precipua finalità di prevenire anticipatamente un grave pericolo; pertanto il rischio di inquinamento mafioso deve essere valutato in base all’ormai consolidato criterio del “più probabile che non”, cioè...
Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza 11 settembre 2017, n. 4286. In riferimento al provvedimento interdittivo emesso a seguito di istanza di aggiornamento ex art. 91 comma 5 del Codice delle leggi antimafia
In riferimento al provvedimento interdittivo emesso a seguito di istanza di aggiornamento ex art. 91 comma 5 del Codice delle leggi antimafia, l’istanza di aggiornamento, per quanto fondata su specifici e documentati elementi di novità rappresentati alla Prefettura, non delimita l’ambito di valutazione discrezionale che a questa spetta, nel rinnovato esercizio del suo potere ai...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 7 marzo 2017, n. 1080
L’interdittiva si basa su elementi che se pure non dimostrano definitivamente il collegamento fra il soggetto, persona fisica o giuridica o ente senza personalità giuridica, e la malavita organizzata rendono verosimile, e anzi probabile, l’esistenza dello stesso, salvo che l’interessato non dimostri l’irrilevanza dei suddetti elementi Consiglio di Stato sezione III sentenza 7 marzo 2017,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 12 ottobre 2016, n. 4230
La valutazione del pericolo di infiltrazioni mafiose, di competenza del Prefetto, è connotata, per la specifica natura del giudizio formulato, dall’utilizzo di peculiari cognizioni di tecnica investigativa e poliziesca, che esclude la possibilità per il giudice amministrativo di sostituirvi la propria, ma non impedisce ad esso di rilevare se i fatti riferiti dal Prefetto configurino...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 5 ottobre 2016, n. 4121
La limitazione temporale di efficacia dell’interdittiva antimafia, prevista dall’art. 86, comma 2, del d. lgs. n. 159 del 2011, deve intendersi riferita ai casi nei quali sia attestata l’assenza di pericolo di infiltrazione mafiosa, e non già ai riscontri indicativi del pericolo, i quali ultimi conservano la loro valenza anche oltre il termine indicato nella...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 29 settembre 2016, n. 4030
La valutazione del pericolo di infiltrazioni mafiose, di competenza del Prefetto, è connotata, per la specifica natura del giudizio formulato, dall’utilizzo di peculiari cognizioni di tecnica investigativa e poliziesca, che esclude la possibilità per il giudice amministrativo di sostituirvi la propria, ma non impedisce ad esso di rilevare se i fatti riferiti dal Prefetto configurino...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 15 settembre 2016, n. 3889
L’ampia discrezionalità di apprezzamento del Prefetto in tema di tentativo di infiltrazione mafiosa comporta che la sua valutazione sia sindacabile in sede giurisdizionale in caso di manifesta illogicità, irragionevolezza e travisamento dei fatti, mentre al sindacato del giudice amministrativo sulla legittimità dell’informativa antimafia rimane estraneo l’accertamento dei fatti, anche di rilievo penale, posti a base...
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