Il rendiconto non si pone in rapporto di pregiudizialità con la proposizione della domanda di divisione giudiziale
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Il rendiconto non si pone in rapporto di pregiudizialità con la proposizione della domanda di divisione giudiziale

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 gennaio 2024| n. 1319.

Il rendiconto, ancorché per il disposto dell'art. 723 c.c. costituisca operazione contabile che deve necessariamente precedere la divisione, poiché preliminare alla determinazione della quota spettante a ciascun condividente, non si pone, tuttavia, in rapporto di pregiudizialità con la proposizione della domanda di divisione giudiziale, ben potendosi richiedere tale divisione ex art. 1111 c.c. a prescindere dal rendiconto, a tanto potendosi e dovendosi provvedere nel corso del giudizio. Il giudice non può, peraltro, disporre il rendiconto senza istanza delle parti, le quali devono indicare i presupposti di fatto del relativo obbligo, con la conseguenza che la detta istanza non può non essere soggetta al regime di cui all'art. 345 c.p.c.

Divisione e l’utilizzazione esclusiva del bene comune da parte di un comproprietario
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Divisione e l’utilizzazione esclusiva del bene comune da parte di un comproprietario

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|8 novembre 2023| n. 31105.

In tema di divisione, in caso di utilizzazione esclusiva del bene comune da parte di un comproprietario, l'occupante è tenuto al pagamento della corrispondente quota di frutti civili ricavabili dal godimento indiretto, solo se gli altri partecipanti abbiano manifestato l'intenzione di utilizzare il bene in maniera diretta senza nulla ottenere e ne abbia tratto un vantaggio patrimoniale. In tal caso occorre la prova di una sottrazione o di un impedimento assoluto all'esercizio delle facoltà dominicali di godimento e disposizione del bene comune spettanti agli altri contitolari o una violazione dei criteri stabiliti dall'art. 1102 c.c., potendosi quantificare il danno in base ai frutti civili ricavati dall'uso esclusivo.

Valore dei beni tra la data di apertura della successione e quella di effettivo scioglimento della comunione
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Valore dei beni tra la data di apertura della successione e quella di effettivo scioglimento della comunione

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|8 novembre 2023| n. 31125.

L'accoglimento dell'azione di riduzione da parte del legittimario pretermesso determina una comunione tra il predetto e l'erede istituito nella quale la quota del primo è corrispondente al valore della quota di legittima non soddisfatta, determinata in proporzione al valore dell'intera massa, la cui stima va compiuta alla data di apertura della successione ovvero, qualora debba procedersi alla divisione, alla data di effettivo scioglimento della comunione.

In tema di divisione dell’asse ereditario
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In tema di divisione dell’asse ereditario

Corte di Cassazione, sezione sesta (seconda) civile, Ordinanza 24 settembre 2020, n. 20024. In tema di divisione dell’asse ereditario, qualora l’erede convenuto, in forza di un titolo giuridico preesistente e indipendente rispetto alla morte del “de cuius”, chieda l’adempimento dei diritti di credito da questo vantati nei confronti di altro coerede, può esperire l’azione di petizione...

Le donazioni di modico valore sono soggette a collazione
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Le donazioni di modico valore sono soggette a collazione

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, Sentenza 30 gennaio 2019, n. 2700. La massima estrapolata: Le donazioni di modico valore sono, tuttavia, soggette a collazione, ad eccezione di quelle fatte al coniuge del defunto (articolo 738 c.c.). Ne consegue che, al di fuori dell’eccezione alla regola generale stabilita in favore del coniuge, anche per le...

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, sentenza 14 dicembre 2017, n. 30073. In tema di divisione giudiziale di compendio immobiliare
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Corte di Cassazione, sezione seconda civile, sentenza 14 dicembre 2017, n. 30073. In tema di divisione giudiziale di compendio immobiliare

In tema di divisione giudiziale di compendio immobiliare ereditario, l’articolo 718 c.c., in virtu’ del quale ciascun coerede ha il diritto di conseguire in natura la parte dei beni a lui spettanti con le modalita’ stabilite nei successivi articoli 726 e 727 c.c., trova deroga, ai sensi dell’articolo 720 c.c., nel caso di “non divisibilita’”...

Corte di Cassazione, sezione II civile, ordinanza 23 agosto 2017, n. 20282
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Corte di Cassazione, sezione II civile, ordinanza 23 agosto 2017, n. 20282

Ai fini della configurabilita’ di un definitivo vincolo contrattuale, e’ necessario che tra le parti sia raggiunta l’intesa su tutti gli elementi dell’accordo – non potendosene ravvisare, pertanto, la sussistenza laddove, raggiunta l’intesa solamente su quelli essenziali, ancorche’ riportati in apposito documento, risulti rimessa ad un tempo successivo la determinazione degli elementi accessori – non...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 10 luglio 2017, n.1702
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 10 luglio 2017, n.1702

La divisione parziale dell’eredità di cui all’art. 713, comma 3, c.c. richiede la manifestazione del consenso di tutti i coeredi in un unico contesto documentale scritto, oppure anche in documenti distinti e separati ma comunque in grado di dimostrare la loro inscindibile correlazione SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ORDINANZA 10 luglio 2017, n.17021 Motivi...

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 30 maggio 2017, n. 13619
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Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 30 maggio 2017, n. 13619

All’atto di scioglimento della comunione il possessore del cespite ereditario ha l’obbligo di rendere il conto in relazione ai frutti maturati prima della divisione, giacché il coerede che abbia goduto in via esclusiva dei beni ereditari è obbligato, per il fatto oggettivo della gestione, sia al rendiconto che a corrispondere i frutti agli altri eredi...

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 10 aprile 2017, n. 9192
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Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 10 aprile 2017, n. 9192

L’azione di divisione  e l’azione di reintegrazione di quota legittima o di riduzione presentano una netta differenza sostanziale, perche’ l’esercizio della prima ha come condizione imprescindibile l’esistenza di una comunione tra gli aventi diritto all’eredita’, comunione che non sussiste, invece, quando il de cuius abbia esaurito il suo patrimonio a favore di alcuni di costoro...