In tema di rispetto delle distanze legali tra costruzioni, la sopraelevazione di un edificio preesistente, determinando un incremento della volumetria del fabbricato, va qualificata come nuova costruzione, sicché deve rispettare la normativa sulle distanze vigente al momento della sua realizzazione, non potendosi automaticamente giovare del diritto di prevenzione caratterizzante la costruzione originaria, che si esaurisce...
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 maggio 2017, n. 2086
La finalità del DM n. 1444 del 1968 di prescrivere precise distanze tra fabbricati è infatti quella di garantire sia l’interesse pubblico ad un ordinato sviluppo dell’edilizia, sia l’interesse pubblico alla salute dei cittadini, evitando il prodursi di intercapedini malsane e lesive della salute degli abitanti degli immobili; il limite di 10 m. di distanza,...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 16 marzo 2017, n. 6854
La pronuncia del giudice amministrativo, investito della domanda di annullamento della licenza, concessione o permesso di costruire (rilasciati con salvezza dei diritti dei terzi), ha ad oggetto il controllo di legittimita’ dell’esercizio del potere da parte della P.A. ovvero concerne esclusivamente il profilo pubblicistico relativo al rapporto fra il privato e la P.A., sicche’ non...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 17 febbraio 2017, n. 4255
Nell’ambito delle opere edilizie, la semplice “ristrutturazione” si verifica ove gli interventi, comportando modificazioni esclusivamente interne, abbiano interessato un edificio del quale sussistano e rimangano inalterate le componenti essenziali, quali i muri perimetrali, le strutture orizzontali, la copertura, mentre si verte in ipotesi di “nuova costruzione”, come tale sottoposta alla disciplina in tema di distanze...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 28 febbraio 2017, n. 5196
Allorché il proprietario di un appartamento sito in un edificio condominiale esegua opere nella sua proprietà esclusiva facendo uso di beni comuni, indipendentemente dall’applicabilità delle norme sulle distanze nei rapporti tra le singole proprietà di un edificio condominiale, è comunque necessario verificare che il condomino stesso abbia utilizzato le parti comuni dell’immobile nei limiti consentiti...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 24 gennaio 2017, n. 284
Il principio della prevenzione si applica anche nell’ipotesi in cui il regolamento edilizio locale preveda una distanza tra fabbricati maggiore di quella ex art. 873 c.c. e tuttavia non imponga una distanza minima delle costruzioni dal confine, atteso che la portata integrativa della disposizione regolamentare si estende all’intero impianto codicistico, inclusivo del meccanismo della prevenzione,...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 30 dicembre 2016, n. 5552
In tema di calcolo dei balconi e degli sporti ai fini delle distanze degli edifici, i detti elementi architettonici possono non essere compresi nel computo delle distanze di cui al ridetto art. 9, d.m. nr. 1444/1968, qualora vi sia una norma di piano che ciò autorizzi e a condizione che si tratti di balconi aggettanti,...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 4 gennaio 2017, n. 98
Le distanze legali che sono oggetto della previsione di cui all’art. 873 sono le distanze lineari; pertanto non possono essere considerate nè quelle che si misurano in verticale tra una porzione di fabbricato sottostante e quella sovrastante, né le consistenze immobiliari appartenenti ai soggetti terzi Per un maggior approfondimento sulle distanze cliccare sull’immagine seguente Suprema...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 27 ottobre 2016, n. 21757
Qualora il giudice d’appello abbia correttamente ritenuto applicabile la rimessione della causa in primo grado, ma lo abbia disposto attraverso un percorso processuale invalido, è inammissibile per difetto di interesse il motivo di cassazione inteso a far valere tale ultimo vizio, perché la Corte di cassazione, rilevandolo, sarebbe tenuta a pronunciare nuovamente la medesima nullità...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 14 novembre 2016, n. 23136
Non e’ ravvisabile fatto illecito, dal quale sia derivato un danno ingiusto risarcibile, nel comportamento osservato dal Comune, consistente nel rilascio di concessioni edilizie rivelatesi illegittime, e percio’ disapplicate, in quanto contrastanti con il Decreto Ministeriale n. 1444 del 1968, articolo 9, (norma che prescrive una distanza minima inderogabile immediatamente operante anche nei confronti dei...