Legittimo il sequestro dei documenti fiscali, contabili ed extracontabili se necessari a ricostruire le mosse di una complessa organizzazione costituita per evadere l’Iva sui carburanti Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 25 maggio 2016, n. 21950 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 maggio 2016, n. 21987
Illegittima la confisca dei beni del liquidatore senza la prova che non abbia soddisfatto i crediti tributari anteriori all’assegnazione di beni ai soci o associati, o soddisfatto crediti di ordine superiore a quelli tributari Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 26 maggio 2016, n. 21987 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 11 maggio 2016, n. 19500
Va annullato il provvedimento del giudice che, in un procedimento penale per omesso versamento dell’IVA, confermi la legittimità del sequestro preventivo operato sulle somme depositate su di un conto corrente intestato all’indagato, rigettando la richiesta di revoca formulata da un ente creditizio che sulle stesse somme ha costituito pegno irregolare a garanzia di un’anticipazione bancaria....
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 12 aprile 2016, n. 15099
In tema di illeciti tributari, al fine di ritenere legittima il sequestro preventivo del patrimonio del legale rappresentante, occorre accertare l’effettiva, concreta e circostanziata impossibilità di procedere al sequestro dei beni della società beneficiata dall’evasione fiscale SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE sentenza 12 aprile 2016, n. 15099 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza emessa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 2 maggio 2016, n. 18146.
Legittimo il sequestro preventivo per equivalente disposto nei confronti dell’amministratore di una società che ha omesso di dichiarare le azioni della società ricevute nell’ambito di un operazione di fringe benefit. Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 2 maggio 2016, n. 18146 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE TERZA PENALEComposta dagli...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 maggio 2016, n. 18692.
In caso di omessi versamenti il superamento della soglia di punibilità, fissata in 150 mila euro, non fa scattare una condizione oggettiva di punibilità, bensì un elemento costitutivo del reato, con la conseguenza che la sua mancata integrazione comporta l’assoluzione con la formula “il fatto non sussiste”. I giudici precisano, infatti, che l’integrazione della soglia...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 maggio 2016, n. 19106.
Il reato di occultamento o distruzione delle scritture contabili a carico dell’amministratore di una società si può desumere dalle verifiche effettuate presso i fornitori. Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 maggio 2016, n. 19106 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE TERZA PENALEComposta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:Dott. AMORESANO Silvio –...
La causa di non punibilità del fatto per particolare tenuità (art. 131-bis cod.pen.), è applicabile anche ai reati tributari che prevedono specifiche soglie di punibilità. Infatti, il valore soglia costituisce elemento che integra il reato, concorrendone a definirne il disvalore, al di sotto del quale la condotta è ritenuta, secondo una valutazione tipica del legislatore, non offensiva dell'interesse tutelato. La non punibilità del fatto ai sensi dell'art. 131-bis c.p., presuppone l'esistenza di un reato perfetto in ogni suo aspetto (oggettivo e soggettivo), sicchè il superamento anche solo di un centesimo del valore soglia costituisce "conditio sine qua non" dell'applicabilità dell'istituto, non ragione della sua esclusione. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 maggio 2016, n.18680
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 5 maggio 2016, n.18680 RITENUTO IN FATTO Il sig. S.M. ricorre per l’annullamento della sentenza del 16/09/2014 della Corte di appello di Brescia che ha confermato la condanna alla pena (principale) di quattro mesi di reclusione (oltre pene accessorie) inflittagli dal Tribunale di Bergamo che, con sentenza del...
Il giudice che, in un procedimento per dichiarazione infedele, dispone il sequestro preventivo, ma non indica con precisione a quale annualità si riferisce la somma evasa, emette un provvedimento con motivazione carente, viziato per violazione di legge. L’indicazione della somma evasa, infatti, consente di valutare la sussistenza del fumus boni iuris circa il superamento della soglia di punibilità, la quale è elemento costitutivo della dichiarazione infedele. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 aprile 2016, n. 14752.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 aprile 2016, n. 14752 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. DI STASI Antonell – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 febbraio 2016, n. 4097. A differenza del sequestro preventivo previsto dall’art. 321 c.p.p., il sequestro funzionale alla confisca “per equivalente” ha natura sanzionatoria, per cui non sono sottoponibili a tale vincolo i beni meramente futuri
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 febbraio 2016, n. 4097 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMORESANO Silvio – Presidente Dott. DE MASI Oronzo – Consigliere Dott. MANZON Enrico – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott....