Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 13 ottobre 2016, n. 20688
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 13 ottobre 2016, n. 20688

La società che importa e distribuisce automobili può rafforzare la sua posizione sul mercato, riorganizzando la rete di vendita, anche se questo comporta un pregiudizio per il concessionario Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 13 ottobre 2016, n. 20688 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli...

Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 19 maggio 2016, n. 10336
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 19 maggio 2016, n. 10336

Uno dei presupposti per l’accertamento della concorrenza sleale, la cui assenza impedisce ogni concorrenza, è costituito dall’esistenza della comunanza di clientela che è data non già dall’identità soggettiva degli acquirenti dei prodotti delle due imprese, bensì dall’insieme dei consumatori che sentono il medesimo bisogno di mercato, e, pertanto, si rivolgono all’acquisto di tutti quei prodotti...

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L'esistenza di un mercato rilevante deve essere accertata sia sotto il profilo del prodotto che sotto il profilo geografico, ed esso comprende, l'ambito nel quale le imprese sono in concorrenza tra loro. La perimetrazione del mercato rilevante rappresenta un prius logico e pratico, un presupposto essenziale dell'illecito in relazione al quale la condotta considerata può assumere i tratti dell’abuso di posizione dominante. Tale perimetrazione implica l'analisi della sostituibilità sul versante della domanda (ed eventualmente dell'offerta), in presenza di beni e servizi intercambiabili o sostituibili dal consumatore, in ragione delle loro caratteristiche, dei loro prezzi, delle abitudini e tendenze dei consumatori, con riferimento ad una determinata area geografica che è quella nella quale le condizioni di concorrenza sono sufficientemente omogenee e che può essere distinta dalle zone geografiche contigue perché in queste ultime le condizioni di concorrenza sono sensibilmente diverse. Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 maggio 2016, n. 9325

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 maggio 2016, n. 9325 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Presidente Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 7 gennaio 2016, n. 100. La concorrenza sleale per appropriazione dei pregi dei prodotti o dell’impresa altrui (art. 2598 n. 2 cod. civ.) non consiste nell’adozione, sia pur parassitarla, di tecniche materiali o procedimenti già usati da altra impresa (che può dar luogo, invece, alla concorrenza sleale per imitazione servile), ma ricorre quando un imprenditore, in forme pubblicitarie od equivalenti, attribuisce ai propri prodotti od alla propria impresa pregi, quali ad esempio medaglie, riconoscimenti, qualità indicazioni, requisiti, virtù, da essi non posseduti, ma appartenenti a prodotti od all’impresa di un concorrente, in modo da perturbare la libera scelta dei consumatori. La concorrenza sleale per appropriazione dei pregi dei prodotti o dell’impresa altrui (art. 2598 n. 2, seconda parte, cod. civ.) non consiste nell’adozione, sia pur parassitarla, di tecniche, materiali o procedimenti già usati da altra impresa, che può dar luogo, invece, alla concorrenza sleale per imitazione servile, ma ricorre quando un imprenditore, in forme pubblicitarie od equivalenti, attribuisce ai propri prodotti o alla propria impresa pregi, quali, ad esempio, premi, medaglie, riconoscimenti, qualità, indicazioni, requisiti, virtù, da essi non posseduti, ma appartenenti a prodotti o alla impresa di un concorrente, in modo da perturbare la libera scelta dei consumatori

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 7 gennaio 2016, n. 100 Fatto e diritto Ritenuto che il consigliere designato ha depositato, in data 20 luglio 2015, la seguente proposta di definizione, ai sensi dell’art. 380-Jbis cod. proc. civ.: “Con sentenza in data 17 ottobre 2013, il Tribunale di Milano ha accolto la domanda proposta...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 novembre 2015, n. 22584. Appartiene alla competenza della sezione comune del giudice ordinario e non già a quella specializzata in materia di impresa la controversia avente ad oggetto la domanda con la quale una ditta individuale chieda la condanna di una società inglese lamentando danni tanto per abuso di dipendenza economica, quanto per lo svolgimento di pratiche di sviamento della clientela realizzate con lesione dell’immagine e della reputazione commercial

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 4 novembre 2015, n. 22584 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DOGLIOTTI Massimo – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – rel. Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea –...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 24 luglio 2015, n. 15566. Deve ritenersi rituale la notifica dell’avviso di udienza effettuata presso la Cancelleria della Corte di cassazione nei confronti del difensore già cancellato dall’albo degli avvocati di appartenenza

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 24 luglio 2015, n. 15566 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Maria Rosa – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 maggio 2015, n. 10643. E’ tutelabile anche il pregiudizio derivante da una situazione di concorrenza potenziale, ravvisabile sia in ipotesi di espansione futura dell’attività concorrente, sia nell’ipotesi di attività preparatorie all’esercizio dell’impresa, quando si pongano in essere fatti diretti a dare inizio all’attività produttiva

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE sentenza 22 maggio 2015, n. 10643 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALVAGO Salvatore – Presidente – Dott. NAPPI Aniello – Consigliere – Dott. DIDONE Antonio – Consigliere – Dott. CAMPANILE Pietro –...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 marzo 2015, n. 4386. Non sussiste contraffazione del marchio se un'impresa decide di utilizzare un nome che è già presente sul mercato. Il tutto naturalmente a condizione che la sovrapposizione letterale non coincida anche con quella sostanziale delle attività rese dalle due imprese

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 marzo 2015, n. 4386 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott....