Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 maggio 2015, n. 20440 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristina – Presidente Dott. VECCHIO Massimo – Consigliere Dott. CASA Filippo – Consigliere Dott. BONI Monica – rel. Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 20 maggio 2015, n. 20973. Si ha sufficiente indicazione dell’enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l’applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l’individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato attribuito, dotati di adeguata specificita’, sicche’ l’imputato possa apprestare la sua difesa. Infatti, in considerazione della centralita’ del dibattimento, dei poteri conferiti al giudice, sia in materia d’integrazione del materiale probatorio insufficiente o mancante ex articolo 507 c.p.p., che in tema di ammissione di prove, e della possibilita’ di procedere a contestazione suppletiva ed a modificazione dell’imputazione ex articolo 516 c.p.p., non appare necessaria una dettagliata imputazione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 20 maggio 2015, n. 20973 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo M. – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. FUMO M. – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 13 maggio 2015, n. 19716. Niente restituzione spese al soggetto costituitosi parte civile nel processo penale quando l’imputato risulti assolto, anche in maniera parziale su uno specifico capo d’imputazione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 13 maggio 2015, n. 19716 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. CAMMINO Matilde – Consigliere Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. RAGO Geppino...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 maggio 2015, n. 18775. Al soggetto imputato di infedeltà patrimoniale non può essere applicata la confisca per equivalente prevista per il reato di bancarotta
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 maggio 2015, n. 18775 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. OLDI Paolo – Presidente Dott. FUMO Maurizio – Consigliere Dott. BRUNO Paolo Antonio – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 30 aprile 2015, n.18208. In tema di bancarotta fraudolenta distrattiva, il recupero del bene distratto a seguito di azione revocatoria non spiega alcun rilievo sulla sussistenza dell’elemento materiale del reato di bancarotta, il quale, perfezionato al momento del distacco del bene dal patrimonio dell’imprenditore, viene a giuridica esistenza con la dichiarazione di fallimento, mentre il recupero della ‘res’ rappresenta solo un ‘posterius’, equiparabile alla restituzione della refurtiva dopo la consumazione del furto, avendo il legislatore inteso colpire la manovra diretta alla sottrazione, con la conseguenza che è tutelata anche la mera possibilità di danni per i creditori. Difatti, la cessione del ramo d’azienda attuata a condizioni svantaggiose per la cedente è senz’altro idonea a creare pregiudizio ai creditori della società, quale che sia l’origine del credito facente capo a questi ultimi
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 30 aprile 2015, n.18208 Ritenuto in fatto Il Tribunale del riesame di Messina ha confermato la misura degli arresti domiciliari applicata dal Giudice delle indagini preliminari del locale Tribunale a S.P. per il reato di bancarotta fraudolenta distrattiva. All’origine dell’incolpazione vi è il fallimento della De.Mo.Ter. spa, dichiarato...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 16 febbraio 2015, n. 6777. Con la bancarotta per distrazione si intendono sanzionare condotte che si traducono in un depauperamento che pone in pericolo l’interesse dei creditori al soddisfacimento delle proprie ragioni, laddove nella bancarotta documentale assume rilievo l’interesse dei creditori alla chiara rappresentazione della situazione patrimoniale ed economica del soggetto debitore. In particolare, il reato di bancarotta documentale sanziona la condotta dell’imprenditore che tenga i libri e le scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 16 febbraio 2015, n. 6777 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 marzo 2015, n. 10437. Se lo strumento dell’accordo temporaneo di licenza d’uso di un marchio è utilizzato in realtà per celare una cessione di ramo d’azienda allo scopo di sottrarre risorse alla società cedente ormai prossima al fallimento, è legittimo il sequestro preventivo delle quote dell’azienda cessionaria
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 marzo 2015, n. 10437 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – rel. Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – Consigliere Dott. CAPUTO...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 marzo 2015, n. 10106. E' assolutamente irrilevante la transazione con pagamento rateizzato avvenuta in sede civile con la curatela fallimentare ai fini della legittimità del sequestro preventivo finalizzato alla confisca, tenuto conto della finalità di tale misura cautelare che è principalmente quella di sottrarre all'indagato la disponibilità del patrimonio
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 marzo 2015, n. 10106 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo A. – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – rel. Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 marzo 2015, n. 9250. Ai fini dell’applicabilità dell’art. 216, comma 1, n. 2, l. fall, l’elemento oggettivo della fattispecie è integrato quando la ricostruzione del patrimonio sia resa impossibile dalle modalità di tenuta delle scritture contabili, ma anche quando l’omissione di diligenza dell’imputato abbia creato difficoltà tali da ostacolare gli accertamenti; mentre l’elemento soggettivo deve essere ricostruito in termini di dolo generico, essendo sufficiente la consapevolezza che la confusa tenuta della contabilità renderà impossibile la ricostruzione del patrimonio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 3 marzo 2015, n. 9250 Fatto e diritto Propone ricorso per cassazione L.G. , avverso la sentenza della Corte d’appello di Milano, in data 4 ottobre 2012, con la quale è stata confermata quella di primo grado, del 18 ottobre 2005, di condanna – per quanto qui...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 27 febbraio 2015, n. 8864. Per la determinazione del possesso della qualifica di amministratore di fatto, occorre avere riguardo al disposto dell'articolo 2639 del codice civile, secondo cui tale nozione postula l'esercizio in modo continuativo e significativo dei poteri tipici inerenti alla qualifica o alla funzione, anche se «significatività» e «continuità» non comportano necessariamente l'esercizio di tutti i poteri propri dell'organo di gestione, ma richiedono l'esercizio di un'apprezzabile attività gestoria, svolta in modo «non episodico od occasionale»
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 27 febbraio 2015, n. 8864 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. BRUNO Paolo Antonio – Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. POSITANO...