Al fine della sussistenza dell’attenuante della provocazione di cui all’articolo 62 c.p., n. 2
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Al fine della sussistenza dell’attenuante della provocazione di cui all’articolo 62 c.p., n. 2

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 9 ottobre 2018, n. 45350. Le massime estrapolate: Al fine della sussistenza dell’attenuante della provocazione di cui all’articolo 62 c.p., n. 2, sebbene non occorra una vera e propria proporzione tra offesa e reazione, e’ comunque necessario che la risposta sia adeguata alla gravita’ del fatto ingiusto, in...

Ai fini della configurabilita’ dell’attenuante della provocazione
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Ai fini della configurabilita’ dell’attenuante della provocazione

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, Sentenza 21 giugno 2018, n. 28710. La massima estrapolata: Ai fini della configurabilita’ dell’attenuante della provocazione occorrono: a) lo “stato d’ira”, costituito da un’alterazione emotiva che puo’ anche protrarsi nel tempo e non essere in rapporto di immediatezza con il “fatto ingiusto altrui”; b) il “fatto ingiusto altrui”, che...

Non vi è compatibilità fra la circostanza attenuante della provocazione e il reato di molestia o disturbo alle persone
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Non vi è compatibilità fra la circostanza attenuante della provocazione e il reato di molestia o disturbo alle persone

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 3 luglio 2018, n.29830. La massima estrapolata: Non vi è compatibilità fra la circostanza attenuante della provocazione e il reato di molestia o disturbo alle persone, perché, per quanto lo stato d’ira possa risorgere al ricordo di una ingiustizia patita e dar luogo ad un comportamento criminoso anche...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 maggio 2017, n. 25936
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 maggio 2017, n. 25936

Nei reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni, lo stato di nervosismo e di risentimento che il genitore può provare nei confronti di un figlio non esclude l’elemento psicologico del reato, costituendo, al contrario, uno dei possibili moventi dell’ipotesi delittuosa, né tale stato emotivo può integrare l’attenuante della provocazione, la cui sussistenza richiede che l’agente...

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 9 febbraio 2017, n. 6265
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Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 9 febbraio 2017, n. 6265

Il profitto dei delitti contro il patrimonio può concretarsi in ogni utilità, anche solo morale, ed in ogni soddisfazione o godimento che l’agente ritenga di poter conseguire, anche in via mediata, dalla propria azione. Evidentemente, poiché il diritto penale sanziona tipiche modalità di lesione del bene giuridico, nel caso della rapina sarà necessaria la prova...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 febbraio 2017, n. 9164
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 febbraio 2017, n. 9164

La legittima difesa non può essere riconosciuta a chi reagisca ad una situazione di pericolo alla cui determinazione egli stesso abbia concorso e nonostante disponga della possibilità di allontanarsi dal luogo senza pregiudizio e senza disonore Non può essere invocata l’attenuante della provocazione quando il fatto apparentemente ingiusto della vittima, cui l’agente abbia reagito, sia...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 settembre 2016, n. 39706
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 settembre 2016, n. 39706

Il “fatto ingiusto altrui” deve essere connotato dal carattere dell’ingiustizia obiettiva, intesa come effettiva contrarietà a regole giuridiche, morali e sociali, reputate tali nell’ambito di una determinata collettività in un dato momento storico e non con riferimento alle convinzioni dell’imputato e alla sua sensibilità personale Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 23 settembre...