Consiglio di Stato sezione V sentenza 9 marzo 2015, n. 1203 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4642 del 2012, proposto da Va.Ma., rappresentata e difesa dagli avvocati Fr.Sc. e Ma.Co., con domicilio eletto...
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 19 marzo 2015, n. 1425. L’offerta di gara esprime, in via unilaterale e con carattere vincolante, l'impegno negoziale ad eseguire il servizio con prestazione conforme all'oggetto di gara, nonché con modalità tecniche e corrispettivo economico che qualificano l'offerta medesima agli effetti della valutazione comparativa ai fini dell'aggiudicazione dell'appalto. Da ciò deriva la specifica rilevanza della sottoscrizione dell'offerta di gara, che, si configura come lo strumento mediante il quale l'autore fa propria la dichiarazione contenuta nel documento, serve a rendere nota la paternità ed a vincolare l'autore alla manifestazione di volontà in esso contenuta. Essa assolve la funzione di assicurare provenienza, serietà, affidabilità e insostituibilità dell'offerta e costituisce elemento essenziale per la sua ammissibilità, sia sotto il profilo formale che sotto quello sostanziale, potendosi solo ad essa riconnettere gli effetti dell'offerta come dichiarazione di volontà volta alla costituzione di un rapporto giuridico. La sua mancanza inficia, pertanto, la validità e la ricevibilità della manifestazione di volontà contenuta nell'offerta senza che sia necessaria, ai fini dell'esclusione, una espressa previsione della legge di gara
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 19 marzo 2015, n. 1425 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5468 del 2014, proposto da: Te. Spa in proprio e quale Mandataria Ati, Ati-Co. Spa, Ati-Pa....
Consiglio di Stato, sezione IV, ordinanza 11 marzo 2015, n.1236. E’ sollevata la seguente questione pregiudiziale dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ai sensi dell’art. 267 del TFUE (ex art. 234 del TCE), in relazione all’interpretazione della normativa comunitaria: se l’art. 45 della direttiva 18/2004, letto anche alla luce del principio di ragionevolezza, nonché gli artt. 49, 56 del TFUE, ostino ad una normativa nazionale che, nell’ambito di una procedura d’appalto sopra soglia, consenta la richiesta d’ufficio della certificazione formata dagli istituti previdenziali (DURC) ed obblighi la stazione appaltante a considerare ostativa una certificazione dalla quale si evince una violazione contributiva pregressa ed in particolare sussistente al momento della partecipazione, tuttavia non conosciuta dall’operatore economico – il quale ha partecipato in forza di un DURC positivo in corso di validità – e comunque non più sussistente al momento dell’aggiudicazione o della verifica d’ufficio
CONSIGLIO DI STATO SEZIONE IV ORDINANZA 11 marzo 2015, n.1236 ORDINANZA sul ricorso numero di registro generale 5271 del 2014, proposto da: C.I.C.L.A.T. Soc Coop., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall’avv. Saverio Sticchi Damiani, con domicilio eletto presso Saverio Sticchi Damiani in Roma, Bocca di Leone N.78; contro Consip Spa, in...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 23 febbraio 2015, n. 844. Rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la controversia avente per oggetto il provvedimento di decadenza dell'aggiudicazione di un appalto, sia per la mancata prestazione da parte dell'aggiudicataria della polizza assicurativa, sia per l'avvenuta produzione di una polizza falsa ed inesistente, senza che sia stato stipulato il contratto Sussistono gli estremi per l'incameramento della cauzione provvisoria nel caso di mancata comparizione dell'aggiudicatario per la sottoscrizione del contratto
Consiglio di Stato sezione V sentenza 23 febbraio 2015, n. 844 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 5517 del 2014, proposto dalla s.p.a. CO., in persona del legale rappresentante in...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 25 febbraio 2015, n. 943. E' valida la previsione della lettera di invito che preveda, a pena di esclusione dalla procedura di gara, la necessità di dichiarare di "non aver subito la risoluzione anticipata di contratti da parte di enti pubblici negli ultimi tre anni per inadempimento contrattuale e di non aver subito revoche di aggiudicazione per mancata esecuzione di contratti", in quanto conforme al disposto dall'art. 38, comma 1, lett. f), d.lgs. 163/2006 e non in contrasto con il principio di tassatività delle cause di esclusione dalle gare di appalto di cui art. 46, comma 1 bis, d.lgs. 163/2006
Consiglio di Stato sezione V sentenza 25 febbraio 2015, n. 943 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8142 del 2014, proposto da: Si. S.p.a., in persona del legale rappresentante, rappresentato e difeso dall’avvocato Lu.Ra.Pe.,...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 4 febbraio 2015, n. 552. La società Expo 2015 s.p.a. ha natura di organismo di diritto pubblico, ai sensi dell'art. 3, comma 26, D.Lgs. n. 163/2006, e le sue procedure di affidamento di servizi rientrano nell'ambito della disciplina di evidenza pubblica prevista dal codice dei contratti pubblici e nella giurisdizione del giudice amministrativo. Il "marchio" di una manifestazione di rilievo internazionale organizzata dall'Italia (Expo 2015) deve essere definito "bene pubblico", di modo che la concessione dell'attività di "sfruttamento commerciale del marchio" costituisce concessione di bene pubblico (immateriale) a pieno titolo e le relative controversie rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, ai sensi dell'art. 133, co. 1, lett. b), c.p.a.
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 4 febbraio 2015, n. 552 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6361 del 2014, proposto da: Ex. S.p.A., rappresentato e difeso dagli avv. Gi.Ta., An.Cl., con domicilio...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 8 gennaio 2015, n. 496. Non può essere disposta la misura cautelare della confisca per equivalente per il profitto del supposto reato di truffa conseguito da un avvocato grazie all'assegnazione di incarichi professionali senza gara da parte di una società di proprietà della regione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 8 gennaio 2015, n. 496 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. BEVERE Antonio – Consigliere Dott. BRUNO Paolo Antoni – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. PISTORELLI...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 12 gennaio 2015, n. 35. In materia di appalti, i direttori tecnici tenuti a rilasciare la dichiarazione sostitutiva prevista dall'art. 38 del D.Lgs. n. 163 del 2006 sono quelli che rivestono tale posizione rispetto al settore operativo nel quale la commessa si iscrive e non, invece, tutti i preposti tecnici a settori di attività in qualsiasi modo implicate nell'attività esecutiva dell'appalto. Al riguardo non assume alcuna rilevanza l'obiezione che la controversia riguarda l'aggiudicazione di un appalto di servizio e non di lavori, potendo, la posizione di direttore tecnico, trovare applicazione, ai fini della soggezione agli obblighi previsti dall'art. 38 anzidetto, anche relativamente agli appalti di servizi.
Consiglio di Stato sezione V sentenza 12 gennaio 2015, n. 35 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4190 del 2014, proposto da: A. s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 15 dicembre 2014, n. 6157. L'art. 38 del d.lgs. n. 163/06 è volto a tutelare la P.A. in ordine alla credibilità e affidabilità delle imprese che partecipano alla gara, ciascuna delle quali deputata ad assumere il ruolo di contraente con la parte pubblica. Le previsioni recate dall'art. 38 risultano inoltre attuative dell'art.45 della Direttiva CEE 2004/18, diretta ad accertare la sussistenza dei presupposti di generale solvibilità del futuro contraente della P.A. Invero, anche sotto i profili sottesi alla disposizione di cui al comma 1 lettera g) viene in rilievo il principio della libera concorrenza, che esplica effetti positivi, non solo con riferimento all'ampliamento della partecipazione alle pubbliche gare delle imprese presenti sul mercato, ma anche in relazione all'esigenza della stessa Pubblica Amministrazione a che non si configurino debiti tributari che vadano ad incidere sulle condizioni di solvibilità, affidabilità e solidità finanziaria delle imprese concorrenti relativamente ai servizi da rendersi in favore dell'Amministrazione
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 15 dicembre 2014, n. 6157 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6491 del 2014, proposto da: Agenzia delle Entrate, rappresentata e difesa per legge dall’Avvocatura Generale dello...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 24 novembre 2014, n. 5805. È inammissibile il ricorso all'istituto dell'avvalimento per le attestazioni di idoneità o delle iscrizioni ad albi professionali, poiché trattasi di requisiti personali che non possono divenire oggetto di circolazione in favore di soggetti privi della necessaria abilitazione
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 24 novembre 2014, n. 5805 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello nr. 4838 del 2014, proposto da J. S.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli...