Il testo integrale [1] [1] Testo consultabile e scaricabile dal sito del Sole24Ore – Guida al diritto – http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/penale/sentenzeDelGiorno/2013/06/no-ai-futili-motivi-per-il-marito-che-spara-alla-moglie-perche-chiama-la-cartomante-a-pagamento.html Archivio sentenze diritto penale Sentenze – ordinanze Cassazione penale 2011/ Sentenze – ordinanze Cassazione penale 2012/ Sentenze – ordinanze Cassazione penale 2013/
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza n. 14756 del 12 giugno 2013. Qualora il dipendente sia vittima di un infortunio è illegittimo il licenziamento per superamento del periodo di comporto
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro n. 14756 del 12 giugno 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1. D. G. dipendente della N. srl, esercente attività di produzione e commercializzazione del pane, come operaio cat. A3 ex CCNL Panificazione Industria, il 22.8.2003, nel recarsi dal posto di lavoro in Ospedale poiché bisognoso di cure urgenti, subiva un...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 16566 del 12 aprile 2013. In tema di induzione indebita è sufficiente la promessa di pagamento per la consumazione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE Sentenza 12 aprile 2013, n. 16566 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SERPICO Francesco – Presidente – Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere – Dott. DI STEFANO Pierluig – rel. Consigliere – Dott....
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 13 giugno 2013, n. 25939. In caso di concorso di reati puniti con sanzioni omogenee sia nel genere che nella specie per i quali sia riconosciuto il vincolo della continuazione, l’individuazione del concreto trattamento sanzionatorio per il reato ritenuto dal giudice più grave non può comportare l’irrogazione di una pena inferiore nel minimo a quella prevista per uno dei reati-satellite
Corte di cassazione, S.U.P., sentenza 13 giugno 2013 n. 25939[1] In caso di concorso di reati puniti con sanzioni omogenee sia nel genere che nella specie per i quali sia riconosciuto il vincolo della continuazione, l’individuazione del concreto trattamento sanzionatorio per il reato ritenuto dal giudice più grave non può comportare...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 giugno 2013 n. 26007. Laddove il giudizio penale si sia concluso con una pronuncia di condanna in primo grado e vi sia anche condanna in favore della parte civile, il giudice dell’appello – nel prendere atto di una causa estintiva del reato verificatasi nelle more del giudizio di secondo grado – è tenuto a pronunciarsi, ai sensi dell’art. 578 c.p.p. sull’azione civile
Testo integrale Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 13 giugno 2013 n. 26007[1] Laddove il giudizio penale si sia concluso con una pronuncia di condanna in primo grado e vi sia anche condanna in favore della parte civile, il giudice dell’appello – nel prendere atto di una causa estintiva del reato...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 25154 del 7 giugno 2013. In caso di legittimo impedimento spetta al giudice valutare i diversi impegni del difensore
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 25154 del 7 giugno 2013 Ritenuto in fatto 1. Con la decisione in epigrafe indicata la Corte d’appello di Catanzaro ha confermato la sentenza del 23 dicembre 2008 con cui il Tribunale di Cosenza aveva condannato D.A. alla pena di sei mesi di reclusione ed Euro 500,00...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza n. 14650 dell’11 giugno 2013. Rientrano nella nozione di gravi difetti ex art. 1669 c.c. anche le infiltrazioni d’acqua determinate da carenze d’impermeabilizzazione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza n. 14650 dell’11 giugno 2013 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO 1. Il condominio “IV”, posto in Caserta, conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di S. Maria Capua Vetere, sezione distaccata di Caserta, il Consorzio “N. E.” soc. coop. a r.l., costruttore dell’edificio condominiale, per sentirlo condannare all’eliminazione di difetti...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 25589 del 11 novembre 2013. In caso di patteggiamento, il giudice deve motivare la liquidazione delle spese alla parte civile
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 25589 del 11 novembre 2013 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza sopra indicata, il Tribunale di Trieste ha applicato a F. M. la pena concordata di due mesi e venti giorni di reclusione e 360 euro di multa per il delitto di cui agli artt. 81...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2013 n. 25823. Il deposito dell’atto di nomina dei difensore di fiducia presso l’autorità precedente può essere effettuato, quando non vi è dubbio sull’esistenza dei rapporto fiduciario, sull’originalità dell’atto e sulla sua provenienza, anche da altro soggetto all’uopo delegato, anche verbalmente, dal difensore nominato
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2013 n. 25823[1] Il deposito dell’atto di nomina dei difensore di fiducia presso l’autorità precedente può essere effettuato, quando non vi è dubbio sull’esistenza dei rapporto fiduciario, sull’originalità dell’atto e sulla sua provenienza, anche da altro soggetto all’uopo delegato, anche verbalmente, dal difensore...
Corte di Casaszione, sezione VI, ordinanza 20 maggio 2013, n. 12205. Nei contratti con prestazioni corrispettive non è consentito al giudice del merito di pronunciare la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1453 c.c. o di ritenere la legittimità del rifiuto di adempiere a norma dell’art. 1460 stesso codice, in favore di entrambe le parti
La massima Nei contratti con prestazioni corrispettive non è consentito al giudice del merito di pronunciare la risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1453 c.c. o di ritenere la legittimità del rifiuto di adempiere a norma dell’art. 1460 stesso codice, in favore di entrambe le parti, perché la valutazione della colpa nell’inadempimento ha carattere unitario...