Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 gennaio 2014, n. 760 Svolgimento del processo 1. In data (OMISSIS) si verificava in (…) un incidente stradale che vedeva coinvolti il motociclo condotto da D.D.M. , assicurato con la società MEIE, e l’autovettura condotta da M.M. , assicurata con la società Savoia, poi divenuta Winterthur. A...
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 9 gennaio 2014, n. 245. In tema di accertamento delle imposte sui redditi, qualora sia contestata una plusvalenza patrimoniale realizzata a seguito di cessione a titolo oneroso di un’unita’ immobiliare, l’onere di fornire la prova che l’operazione e’ parzialmente (quanto al prezzo di vendita) simulata incombe all’Amministrazione finanziaria, la quale adduca l’esistenza di un maggiori ricavi, e puo’ essere adempiuto, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, articolo 39, comma 1, anche sulla base di presunzioni semplici, purche’ gravi, precise e concordanti, “non ostandovi il divieto della doppia presunzione, il quale attiene esclusivamente alla correlazione tra una presunzione semplice con altra presunzione semplice, e non puo’ quindi ritenersi violato nel caso in cui da un fatto noto si risalga ad un fatto ignorato, che a sua volta costituisce la base di una presunzione legale
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria Sentenza 9 gennaio 2014, n. 245 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Presidente Dott. DI IASI Camilla – Consigliere Dott. GRECO Antonio – Consigliere Dott. CIGNA Mario – Consigliere Dott. IOFRIDA Giulia...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15 gennaio 2014, n. 703. Il difetto di legittimazione processuale della persona fisica o giuridica, che agisca in giudizio in rappresentanza di un altro soggetto, può essere sanato, in qualunque stato e grado del giudizio, con efficacia retroattiva e con riferimento a tutti gli atti processuali già compiuti, per effetto della costituzione in giudizio del soggetto dotato della effettiva rappresentanza, il quale manifesti la volontà di ratificare la precedente condotta difensiva del falsus procurator. Tanto la ratifica, quanto la conseguente sanatoria devono ritenersi ammissibili anche in relazione ad eventuali vizi inficianti la procura originariamente conferita al difensore da soggetto non abilitato a rappresentare la parte in giudizio, trattandosi di atto soltanto inefficace e non anche invalido per vizi formali o sostanziali, attinenti a violazioni degli artt. 83 e 125 cod. proc. civ.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 15 gennaio 2014, n. 703 Ritenuto in fatto Con atto di citazione notificato il 5 giugno 2001 D.V.C.P. , per sé e quale procuratrice del fratello D.V.F.O. , e D.V.M. convennero in giudizio innanzi al Tribunale di Trento, sez. distaccata di Cles, P.C. al fine di conseguire l’accertamento...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 15 gennaio 2014, n. 1500. Condanna per omicidio colposo in danno del proprietario del banco di vendita di prodotti ortofrutticoli. Secondo l’accertamento condotto nei gradi di merito, mentre il danneggiato transitava a piedi veniva colpito dal banco spostatosi per effetto dell’impatto su di esso dell’ombrellone che ne costituiva parte, a sua volta staccatosi dall’ancoraggio che lo assicurava al banco a causa di una raffica di vento particolarmente forte. Nell’urto il danneggiato riportava la frattura del bacino, dalla quale conseguiva come complicanza un’embolia gassosa, che ne determinava la morte. Escluso il caso fortuito
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 15 gennaio 2014, n. 1500 Ritenuto in fatto 1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, ha confermato la condanna pronunciata nei confronti di C.M. dal Gup del Tribunale di Taranto, per il reato di omicidio colposo in danno...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 gennaio 2014, n. 750. Richiesta di condanna al risarcimento dei danni per avere il medico curante cagionato, o contribuito a cagionare, il decesso di un minore in conseguenza di un errore diagnostico e terapeutico consistito nella sola somministrazione di farmaci antiemetici, senza procedere ad un esame obbiettivo del torace e dell’apparato respiratorio del piccolo paziente (affetto da carenza immunitaria anticorporale), nonostante questi avesse accusato dapprima astenia e cefalea accompagnata da alcune linee di febbre, poi alcuni episodi di vomito, per spirare, infine, a causa di una polmonite franca lombare. Per i giudici di prime cure, e confermato in Cassazione, la malattia era asintomatico, pertanto, nessuna responsabilità del medico
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 gennaio 2014, n. 750 I fatti Nell’aprile del 2004 S.G. e S.M., in proprio nella qualità di eredi del figlio L., convennero in giudizio, dinanzi al tribunale di Milano, il dott. R.G., suo medico curante all’epoca dei fatti, chiedendone la condanna al risarcimento dei danni per avere...
Corte di cassazione, sezione II, sentenza 15 gennaio 2014, n. 713. Ai sensi dell’art. 21 della legge n. 646/1982 (normativa antimafia), all’appaltatore di opera pubblica è vietato cedere in subappalto l’esecuzione delle opere o di una parte di esse, senza l’autorizzazione dell’autorità competente
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 15 gennaio 2014, n. 713 Svolgimento del processo 1 – La srl Archingeo, con atto notificato il 6 ottobre 1993, citò innanzi al Tribunale di Trani la spa Sepi chiedendone la condanna al pagamento di L. 120.395.493, oltre accessori e spese, esponendo: che essa attrice, società di ingegneria...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 gennaio 2014, n. 406. La deroga alla previsione dell’art. 718 cod. civ. – la cui applicazione è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, che, peraltro, deve adeguatamente motivarla – è riferibile esclusivamente alla ipotesi in cui singole unità immobiliari siano considerate indivisibili, non potendo trovare applicazione alle ipotesi in cui vi sia una pluralità di beni immobili, laddove è possibile procedere a un progetto che consenta l’assegnazione in natura a ciascun condividente di porzioni dei beni ereditari
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 10 gennaio 2014, n. 406 Svolgimento del processo 1. – D.F.L. , in nome e per conto della figlia minore G.A. , conveniva in giudizio davanti il tribunale di Bologna R.R. per sentire accertare la lesione della quota di legittima spettante alla G. con la condanna della convenuta...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 gennaio 2014, n. 64. La previsione dell’articolo 186 C.d.S., comma 9 bis, secondo cui il lavoro di pubblica utilita’ deve avere una durata corrispondente a quella della pena detentiva irrogata e della pena pecuniaria convertita ragguagliando 250 euro ad un giorno di lavoro di pubblica utilita’, introduce una deroga al Decreto Legislativo n. 274 del 2000, articolo 54, comma 2 del nella sola parte relativa alla previsione della durata edittale della pena del lavoro di pubblica utilita’ (da un minimo di dieci giorni ad massimo di sei mesi); la disposizione non introduce alcuna deroga al criterio di computo della pena sostitutiva stabilito dal Decreto Legislativo n. 274 del 2000, articolo 54, comma 5, secondo cui un giorno di lavoro di pubblica utilita’ consiste nella prestazione di due ore di lavoro, criterio ugualmente valevole in caso di applicazione della pena del lavoro di pubblica utilita’ a seguito di condanna per il reato previsto dall’articolo 186 C.d.S..
Suprema Corte di Cassazione sezione I Sentenza 2 gennaio 2014, n. 64 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristin – Presidente Dott. CASSANO Margherita – Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria S –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 10 gennaio 2014, n. 386. Il danno morale e quello sessuale e alla vita di relazione rientrano pur sempre nell’ampia ed omnicomprensiva categoria del danno non patrimoniale, che non è possibile suddividere in ulteriori sottocategorie, se non con valenza meramente descrittiva, si tenga presente che la loro esistenza può presumersi anche in base a mere massime di esperienza (cfr. Cass. S.U. 11.11.08 n. 26972), in particolare se basate sui rapporti personali fra coniugi (regolati dall’art. 143 c.c.)
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 10 gennaio 2014, n. 386 Svolgimento del processo Con sentenza n. 14822/07 questa S.C. cassava – con rinvio alla Corte d’appello di Roma – la sentenza n. 116/2003 con cui il Tribunale di Latina (pronunciando quale giudice di secondo grado) aveva, in riforma della sentenza di prime cure...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 gennaio 2014, n. 475. L’incidente non rientra tra quelli definibili come in itinere quando non occorso nel normale spostamento tra abitazione e luogo di lavoro e perché accaduto in orari non collegabili necessariamente con l’orario di lavoro (l’incidente è delle 0,20 mentre il ricorrente doveva riprendere il lavoro alle ore 8 del giorno successivo), secondo circostanze in cui è evidente l’imprudenza del lavoratore con l’assunzione incontestabile di un rischio elettivo da parte di quest’ultimo.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 gennaio 2014, n. 475 Svolgimento del processo La Corte di appello di Napoli con sentenza del 7.7.2009 rigettava l’appello proposto da D.L. nei confronti dell’INAIL avverso la sentenza del Tribunale di Napoli che, con sentenza dell’8.6.20105, aveva rigettato la domanda del D. diretta alla costituzione di una...