Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 5 giugno 2014, n. 23522 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente – Dott. MARINI Luigi – Consigliere – Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere – Dott. ORILIA Lorenzo...
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 giugno 2014, n. 12364. Non può essere presunta l'«origine professionale» dell'epatite cronica soltanto perché contratta da un infermiera. Ella deve, infatti, fornire la prova rigorosa di tempi, modalità e dinamica dell'infortunio, trattandosi di una malattia ad «eziologia plurifattoriale».
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 giugno 2014, n. 12364 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – rel....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 giugno 2014, n. 23354. La fattispecie di cui all’art. 319 c.p. (corruzione propria) è chiamata a sanzionare anche l’uso distorto della discrezionalità amministrativa, cioè il procedimento condizionato non da un percorso di attenta comparazione fra gli interessi in gioco, ma dalla percezione di un indebito compenso affinchè si raggiunga un determinato risultato. Difatti, l’atto contrario ai doveri dell’ufficio consiste nella rinuncia, dietro compenso, ad una discrezionalità che dovrebbe – invece – essere esercitata in modo assoluto
suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione VI sentenza 4 giugno 2014, n. 23354 Ritenuto in fatto 1. E impugnata la sentenza del 28/03/2013 con la quale la Corte d’appello di Venezia ha confermato, in punto di responsabilità dell’imputato e di qualificazione giuridica del fatto, la decisione in data 30/03/2009 del Tribunale di Padova, assunta in esito...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2014, n. 24854. Condannato alla pena di un mese di arresto ed €13.000 di ammenda per i reati di cui agli articoli 44, comma 1, lettera c), d.p.r. 380/2001 (capo a), 93 e 95 d.p.r. 380/2001 (capo b) e 181 d.lgs. 42/2004 (capo c) per avere senza permesso di costruire, in zona sismica e sottoposta a vincolo paesaggistico perché entro 150 metri dalla battigia, collocato su un terreno di sua proprietà un prefabbricato con ruote ma poggiante su supporti di ferro, adibito a civile abitazione.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 giugno 2014, n.24854 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 9 ottobre 2013 la Corte d’appello di Palermo ha respinto l’appello proposto da S.G. avverso sentenza del 11 gennaio 2012 con cui il Tribunale di Marsala l’aveva condannata alla pena di un mese di arresto e Euro...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza del 6 giugno 2014, n. 12806. La giusta causa ed il giustificato motivo soggettivo di licenziamento mere qualificazioni giuridiche, devolute al giudice, dei fatti che il datore di lavoro ha posto a base del recesso, la impugnazione della sentenza di primo grado che ha dichiarato la legittimità o illegittimità del licenziamento per sussistenza o insussistenza della giusta causa comprende la minor domanda relativa alla declaratoria della legittimità del licenziamento per giustificato motivo soggettivo, ed abilita il giudice di appello a pronunciarsi in tal senso anche in mancanza di espressa richiesta della parte, senza che vi sia lesione dell'art. 112 c.p.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza del 6 giugno 2014, n. 12806 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio – Presidente – Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere – Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere – Dott. TRIA Lucia –...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n. 2945. Il termine di prescrizione del diritto di credito relativo al contributo per costo di costruzione ex art. 11, L. n. 10 del 1977 inizia a decorrere dal momento stesso del rilascio della concessione edilizia. Dalla citata disposizione si desume, invero, che il fatto costitutivo dell'obbligo giuridico del titolare della concessione edilizia, di versare il contributo previsto, è rappresentato dal rilascio della concessione medesima, ed è a tale momento, pertanto, che occorre aver riguardo per la determinazione dell'entità del contributo, divenendo il relativo credito certo, liquido o agevolmente liquidabile ed esigibile
Consiglio di Stato sezione IV Sentenza 10 giugno 2014, n. 2945 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7571 del 2012, proposto da: Comune di Poggiomarino, rappresentato e difeso dall’avv. An. Bo., con domicilio eletto...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 10 giugno 2014, n. 2959. In caso di impugnazione da parte del vicino di un permesso di costruire rilasciato a terzi, fatti salvi i casi di piena conoscenza dell'esistenza e della entità delle violazioni urbanistiche o del contenuto specifico del permesso o del progetto edilizio, di norma il termine di impugnazione inizia a decorrere dal completamento dei lavori. Tuttavia, nel caso in cui il vicino sostenga l'assoluta inedificabilità dell'area, il principio della certezza delle situazioni giuridiche e di tutela di tutti gli interessati deve far ritenere che, al contrario, non si possa lasciare il soggetto titolare di un permesso edilizio nella perpetua incertezza circa la sorte del proprio titolo, perché, nelle more, il ritardo nell'impugnazione si risolverebbe in un danno aggiuntivo connesso all'ulteriore avanzamento dei lavori che ex post potrebbero essere dichiarati illegittimi. Ne consegue che se il principio cardine cui ancorare la conoscenza piena è da individuarsi nell'ultimazione dei lavori, è anche vero che questo principio non può essere invocato da chi assume che l'intervento edilizio sia ex se lesivo in relazione alla presenza di vincoli, in quanto in tal caso la lesività è immediatamente percepibile all'atto dell'inizio delle attività di cantiere
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 10 giugno 2014, n. 2959 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3233 del 2005, proposto da: Ma.Ed., rappresentato e difeso dall’avv. Se.Pa., con domicilio eletto presso Se.Pa. in...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 giugno 2014, n. 12562. Negli infortuni sul lavoro non scatta il concorso di colpa del dipendente per essersi esposto ad un rischio inutile se tale comportamento integrava una prassi nota all'impresa
suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 giugno 2014, n. 12562 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. DE RENZIS Alessandro – Consigliere Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. LORITO Matilde – rel. Consigliere Dott. GHINOY Paola...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 9 giugno 2014, n. 2896. Il risarcimento del danno a carico della Pubblica amministrazione non è conseguenza automatica e costante dell'annullamento giurisdizionale, richiedendosi, invece, la positiva verifica, oltre che della lesione della situazione soggettiva di interesse tutelata dall'ordinamento, della sussistenza della colpa e del dolo dell'Amministrazione e del nesso causale tra l'illecito e il danno subito. Il risarcimento, conseguente a lesione di interesse legittimo pretensivo, è subordinato, pur in presenza di tutti i requisiti dell'illecito, quali la condotta, la colpa, il nesso di causalità e l'evento dannoso, alla dimostrazione, secondo un giudizio di prognosi formulato ex ante, che l'aspirazione al provvedimento fosse destinata a esito favorevole, quindi alla dimostrazione, ancorché fondata con il ricorso a presunzioni, della spettanza definitiva del bene collegata a tale interesse, ma siffatto giudizio prognostico non può essere consentito allorché detta spettanza sia caratterizzata da consistenti margini di aleatorietà
Consiglio di Stato sezione III sentenza 9 giugno 2014, n. 2896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6555 del 2008, proposto da: Fa. Srl Oggi Ar- Srl, rappresentato e difeso dagli avv. D.Pa., Ma.Cr.,...
Consiglio di Stato, sezione IV, Sentenza 10 giugno 2014, n. 2961. Non costituisce documentazione sufficiente al fine di provare l'avvenuto mutamento di destinazione d'uso dell'immobile anteriormente alla data utile per ottenere il condono, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, né quella relativa alla realizzazione del fabbricato
Consiglio di Stato sezione IV Sentenza 10 giugno 2014, n. 2961 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3851 del 2007, proposto da: Ba.Jo., Bu.Ma., rappresentati e difesi dall’avv. Ma.Fa., con domicilio eletto presso Ma.Fa....