Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro ordinanza 16 ottobre 2014, n. 21888 Fatto e diritto 1 – Considerato che è stata depositata relazione del seguente contenuto: “Con sentenza n. 1554/2010, depositata in data 31 dicembre 2010, la Corte di appello di Catanzaro, in parziale riforma della decisione resa dal Tribunale di Crotone, riconosceva in favore...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 ottobre 2014, n. 43341. L’esclusione dell'esimente per i delitti contro il patrimonio in danno di congiunti si riferisce, nel fare menzione dei delitti di rapina, estorsione e sequestro di persona a scopo di estorsione, alle sole forme consumate e non anche a quelle tentate
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 16 ottobre 2014, n. 43341 Ritenuto in fatto Con sentenza del Tribunale di Avellino, in composizione monocratica, in data 01.10.2012, S.F. veniva dichiarata responsabile dei reati di cui agli artt. 56, 629 cod. pen. (capo A), 61 n. 2, 582, 585, commi 1 e 2 cod....
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 13 ottobre 2014, n. 5050. Il D.M. 10 settembre 2010 recante le "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili" (su G.U. 18 settembre 2010, n. 219) al punto 14.3) prescrive che "Il procedimento viene avviato sulla base dell'ordine cronologico di presentazione delle istanze di autorizzazione, tenendo conto della data in cui queste sono considerate procedibili ai sensi delle leggi nazionali e regionali di riferimento." L'istruttoria deve dunque essere agganciata alla data della protocollazione delle domande di autorizzazione unica di cui all'art. 12 del D.P.R. 29/12/2003 n. 387. Tale regola, per l'evidente carattere neutrale, è finalizzata ad evitate opacità nell'istruttoria sulle istanze
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 13 ottobre 2014, n. 5050 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1179 del 2014, proposto da: EC. SRL, in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dall’avv....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 3 ottobre 2014, n. 4946. La questione di legittimità costituzionale di una disposizione di legge è sollevabile anche in relazione a disposizioni abrogate alla data in cui il giudice di rimessione analizza la sottesa quaestio iuris, perché, qualora un determinato provvedimento amministrativo sia stato adottato sulla base di una norma poi abrogata, la legittimità dell'atto deve essere comunque esaminata, in virtù del principio tempus regit actum, con riguardo alla situazione di fatto e di diritto esistente al momento della sua adozione
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 3 ottobre 2014, n. 4946 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9331 del 2010, proposto da: BA.NA. ed altri, tutti rappresentati e difesi dagli avvocati An.Ba. ed...
Corte di Casaszione, sezione IV, sentenza 21 ottobre 2014, n. 43831. Risponde del reato previsto dall'art. 189, comma sesto, il soggetto che, coinvolto in un sinistro con danni alle persone, effettui soltanto una sosta momentanea, insufficiente a garantire l'adempimento degli obblighi di fermarsi e di fornire le proprie generalità ai fini del risarcimento. Nel reato di fuga previsto dall'art. 189, comma sesto, C.d.S. l'accertamento del dolo, necessario anche se esso sia di tipo eventuale, va compiuto in relazione alle circostanze concretamente rappresentate e percepite dall'agente al momento della condotta, laddove esse siano univocamente indicative del verificarsi di un incidente idoneo ad arrecare danno alle persone
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 21 ottobre 2014, n. 43831 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 5\6\2013 la Corte di Appello di Milano confermava la pronuncia di primo grado con la quale S.O. era stata condannata per i delitti di cui all’art. 189, commi 6° e 7°, C. d. S. (acc. in...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 ottobre 2014, n. 43562. La responsabilità per la realizzazione di opere abusive è configurabile anche nei confronti del nudo proprietario che ha la disponibilità dell'immobile ed un concreto interesse all'esecuzione dei lavori, se egli non allega circostanze utili a dimostrare che si tratti di interventi realizzati da terzi a sua insaputa e senza la sua volontà
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 ottobre 2014, n. 43562 Ritenuto in fatto 1. M.V. ha proposto ricorso, a mezzo dei difensori fiduciari cassazionisti, avverso la sentenza della Corte d’appello di MESSINA emessa in data 18/11/2013, depositata in data 7/01/2014, con cui è stata confermata la sentenza emessa dal tribunale di BARCELLONA P.G....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 ottobre 2014, n. 22234. La rinnovazione tacita del contratto di locazione non può desumersi dal solo fatto della permanenza del conduttore nella detenzione della cosa locata oltre la scadenza del termine; e nemmeno dal pagamento e dall'accettazione dei canoni, ovvero dal ritardo con il quale sia stata promossa l'azione di rilascio. Occorre infatti che queste circostanze siano qualificate da altri elementi idonei a far ritenere in modo non equivoco la volontà delle parti di mantenere in vita il rapporto locativo con rinuncia tacita, da parte del locatore, agli effetti prodotti dalla scadenza del contratto (rinuncia nella specie contraddetta dall'ampio contenzioso sviluppatosi negli anni tra le parti).
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 ottobre 2014, n. 22234 Svolgimento del giudizio Nel dicembre 2008 P.A. conveniva in giudizio la Emmesse Immobiliare srl e – premesso di detenere a titolo di locazione alberghiera un immobile in proprietà della Patrimonio dello Stato S.p.A., da quest’ultima alienato alla società convenuta il 10 giugno 2008...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 ottobre 2014, n. 22231. In ipotesi di transazione non soggetta all'art. 1304 cc perché relativa alla sola quota del debitore transigente, qualora risulti che la transazione ha avuto ad oggetto solo la quota del condebitore che l’ha stipulata, il residuo debito gravante sugli altri debitori in solido è destinato a ridursi in misura corrispondente all'ammontare di quanto pagato dal condebitore che ha transatto solo se costui ha versato una somma pari o superiore alla sua quota ideale di debito; se invece il pagamento è stato inferiore alla quota che faceva idealmente capo al condebitore che ha raggiunto l'accordo transattivo, il debito residuo gravante sugli altri coobbligati deve essere ridotto in misura proporzionale alla quota di chi ha transatto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 ottobre 2014, n. 22231 Svolgimento del giudizio Nel dicembre 1995 C.B. proponeva opposizione avverso il decreto con il quale veniva ingiunto di pagare a N.D. , titolare dell’omonima impresa edile, la somma di L. 5.742.118 a titolo di saldo di lavori di ristrutturazione edilizia. Chiedeva che, revocato...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 20 ottobre 2014, n. 22195. La perdita del diritto di accettare l'eredità ex art. 481 c.c. comporta anche la perdita della qualità di chiamato all'eredità e di conseguenza la totale inefficacia della chiamata all'eredità per testamento con l'ulteriore conseguenza che non si verifica la coesistenza di una successione testamentaria e di una successione legittima, l'erede legittimo non perde la qualità di erede e si apre esclusivamente la successione legittima
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 20 ottobre 2014, n. 22195 Fatto e diritto Il relatore nominato per l’esame del ricorso ha depositato la relazione ai sensi dell’art. 380 bis c.p.c. nella quale ha esposto le ragioni di manifesta infondatezza del ricorso; ricorso è stato fissato per l’esame in camera di consiglio e sono...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 17 ottobre 2014, n. 5155. In base all'art. 54 del D.P.R. n. 384 del 1990, sussiste un diverso trattamento ai fini della percezione dell'indennità per rischio radiologico, a seconda che si tratti del personale (medico e tecnico) di radiologia, rispetto al personale di altre qualifiche. Nell'un caso, è necessaria e sufficiente la qualifica rivestita, alla quale l'art. 1, comma 1 della L. n. 460 del 1988 ricollega una presunzione assoluta d'esposizione al relativo rischio. Nell'altro, occorre invece che le situazioni lavorative concrete comportino un'esposizione a siffatto rischio in misura continua e permanente, per modalità, tempi, orari ed intensità dell'esposizione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 17 ottobre 2014, n. 5155 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso n. 8771/2009 RG, proposto dai sigg. FR.AB., RO.AU., GI.BA., RO.BE., GI.Be., AN.BO., LO.CA., GI.CH., GE.CO., FL.DA., FR.DE., EN.FI., GI.Ia., LU.LE., LU.LI.,...