Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 8 gennaio 2015, n. 460 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza dei 11.4.2013 il Giudice di Pace di Verona assolveva ai sensi dell’art. 530/2 c.p. S.L. dal reato di cui agli artt. 81 cpv, 594 e 612 c.p. per avere, con più azioni esecutive di un medesimo disegno...
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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 11 dicembre 2014, n. 51688. Le condotte di colui che, vantando un'influenza effettiva verso il pubblico ufficiale, si fa dare o promettere denaro o altra utilità come prezzo della propria mediazione o col pretesto di dover comprare il favore del pubblico ufficiale, condotte finora qualificate come reato di millantato credito ai sensi dell'art. 346, commi primo e secondo, cod. pen., devono, dopo l'entrata in vigore della legge n. 190/2012, in forza del rapporto di continuità tra norma generale e norma speciale, rifluire sotto la previsione dell'art. 346 bis cod. pen., che punisce il fatto con pena più mite
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 11 dicembre 2014, n. 51688 Considerato in fatto p.1. Con ordinanza del 4 agosto 2014 il Tribunale di Milano confermava il provvedimento del giudice per le indagini preliminari che aveva applicato la misura cautelare della custodia in carcere a M.M., accusato del delitto previsto dall’art. 319 cod.pen.,...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 gennaio 2015, n. 152. Licenziamento per il direttore inflittogli da s.p.a. Poste italiane per avere effettuato, mentre era direttore di un ufficio postale di Ancona, numerosi prelievi da un libretto di risparmio intestato a due anziani coniugi, ricoverati in una casa di riposo, pur essendo privo di delega e con modalità illecite, quali la falsa sottoscrizione; l'importo complessivo dei prelievi era stato di 69.000, 00 euro
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 gennaio 2015, n. 152 Ritenuto che con sentenza del 26 aprile 2011 la Corte d’appello di Ancona confermava la decisione, emessa dal Tribunale, di rigetto della domanda proposta da M.M. ed intesa all’annullamento del licenziamento inflittogli da s.p.a. Poste italiane per avere effettuato, mentre era direttore di...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 dicembre 2014, n. 26909. Lo svolgimento della pratica giornalistica "di fatto" può consentire la partecipazione all'esame di abilitazione professionale solo se sia stato in tutto conforme al modello di pratica professionale descritto dalla legge, salvo che per il requisito formale dell'iscrizione nel registro dei praticanti: e dunque se il praticante sia stato inserito di fatto nella redazione, se sia stato soggetto di fatto alla supervisione di un giornalista, e se di fatto abbia svolto la pratica in modo continuativo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 dicembre 2014, n. 26909 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 19 dicembre 2014, n. 27055. Deve ritenersi illegittimo l’avviso di accertamento motivato per "relationem" a documento non allegato all’atto notificato al contribuente, né altrimenti da questi conosciuto
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 19 dicembre 2014, n. 27055 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCININNI Carlo – Presidente Dott. BIELLI Stefano – Consigliere Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – rel. Consigliere Dott. TRICOMI Laura –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 dicembre 2014, n. 26361. Ai fini dell'obbligo di segnalazione al "servizio per la centralizzazione dei rischi bancari" (cd. Centrale dei Rischi) che incombe sulle banche, il credito può essere considerato in "sofferenza" allorché sia vantato nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, anche non accertato giudizialmente o che versino in situazioni sostanzialmente equiparabili; in particolare, la nozione di insolvenza che si ricava dalle "Istruzioni" emanate dalla Banca d'Italia, sulla base delle direttive del CICR, non si identifica con quella dell'insolvenza fallimentare, dovendosi piuttosto far riferimento ad una valutazione negativa della situazione patrimoniale, apprezzabile come "deficitaria", ovvero come "grave difficoltà economica", senza quindi alcun riferimento al concetto di incapienza ovvero di "definitiva irrecuperabilità"
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 dicembre 2014, n. 26361 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi A. – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 dicembre 2014, n. 26892. In relazione ad una locazione di immobile stipulata da un Comune per allocarvi una scuola, la scelta del Comune di far costruire un proprio immobile per allocarvi la scuola, qualora l'esecuzione dell'opera sia terminata prima della scadenza convenzionale del contratto, non costituisce di per sé idoneo motivo di recesso anticipato del Comune dalla locazione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 dicembre 2014, n. 26892 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 gennaio 2015, n. 53. Il diritto soggettivo alla pensione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 8 gennaio 2015, n. 53 Svolgimento del ricorso Con ricorso proposto avanti al Giudice del Lavoro di Torino Z.G. , M.R. , F.G. , B.M. , P.G. , Pi.Ma. e R.C. , tutti dottori commercialisti titolari di pensione di vecchiaia, convennero in giudizio la Cassa Nazionale di Previdenza...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 gennaio 2015, n. 13. Non costituisce vizio di legittimità della diffida a demolire opere abusive l'omessa individuazione dell'area che, in caso di mancata di riduzione in pristino entro 90 giorni, formerà oggetto di acquisizione gratuita al patrimonio del Comune. L'individuazione dell'area da acquisire non deve essere necessariamente contenuta nel provvedimento di ingiunzione di demolizione ben potendo essere riportata nel momento in cui si procede all'acquisizione del bene. Il contenuto essenziale dell'ingiunzione di demolizione consiste nel prescrivere la rimozione delle opere abusive, cosicché ai fini della legittimità della stessa basta che vi sia l'analitica indicazione delle opere abusivamente realizzate ma non occorre che vi sia anche l'esatta individuazione dell'area destinata ad essere acquisita al patrimonio comunale in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 gennaio 2015, n. 13 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2092 del 2014, proposto da Im. s.r.l., in persona del suo legale rappresentante “pro tempore”, rappresentata e...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 5 gennaio 2015, n. 18. La motivazione della sentenza in materia di appalti non può essere altro che la sintesi dell'iter logico-giuridico percorso nella camera di consiglio che ha portato alla redazione del dispositivo e incorre in errore il giudice di primo grado qualora frazioni la decisione, adottando il dispositivo in una camera di consiglio e ridiscutendo la motivazione in altra e successiva camera di consiglio. In caso, tuttavia, di conformità della motivazione con il dispositivo già pronunciato, si deve ritenere si sia verificata al più un'irregolarità del procedimento decisionale, incapace come tale di determinare la nullità della sentenza
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 5 gennaio 2015, n. 18 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5202 del 2014, proposto da: DE.CO. S.R.L. in proprio e quale capogruppo in associazione temporanea con St....