Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 marzo 2015, n. 4929 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere Dott. ROSSETTI Marco – rel. Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 marzo 2015, n. 5218. L' accordo tra compagnie assicurative in virtù del quale ogni società aderente si impegna a liquidare e pagare il debito delle consorelle salva rivalsa, non è qualificabile come contratto a favore del terzo, non attribuendo al terzo danneggiato vantaggi diretti e giuridici, di conseguenza il danneggiato non ha azione diretta nei confronti del proprio assicuratore
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 17 marzo 2015, n. 5218 Svolgimento del processo 1. Il (omissis) sulla strada provinciale tra (…) e (omissis) si verificò un c.d. tamponamento a catena, che coinvolse molti veicoli. Il proprietario di uno dei veicoli danneggiati, A.L. , per ottenere il risarcimento del danno nel 2006 convenne dinanzi...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 12 marzo 2015, n. 4949. Nelle somme corrisposte a titolo di Tfr per rapporti precedenti alla riforma Amato (Dlgs 124/1993) restano esclusi gli importi versati a titolo di contributi volontari o complementari
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 12 marzo 2015, n. 4949 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Primo Presidente f.f. Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco –...
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza 20 marzo 2015, n. 3. Nelle procedure di affidamento di lavori i partecipanti alla gara devono indicare nell’offerta economica i costi interni per la sicurezza del lavoro, pena l’esclusione dell’offerta dalla procedura anche se non prevista nel bando di gara
CONSIGLIO DI STATO ADUNANZA PLENARIA SENTENZA 20 marzo 2015, n. 3 SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1 di A.P. del 2015, proposto dalla s.r.l. Cogienne, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avvocato Giancarlo Violante Ruggi D’Aragona, con domicilio eletto presso Antonia De Angelis in Roma, Via Portuense, 104; contro...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 9 marzo 2015, n. 1203. In materia di contratti pubblici, la P.A. può sospendere, annullare o revocare in sede di autotutela la procedura di gara e l'aggiudicazione se sussiste l'interesse pubblico all'eliminazione di atti illegittimi o non più rispondenti all'interesse pubblico medesimo
Consiglio di Stato sezione V sentenza 9 marzo 2015, n. 1203 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 4642 del 2012, proposto da Va.Ma., rappresentata e difesa dagli avvocati Fr.Sc. e Ma.Co., con domicilio eletto...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 marzo 2015, n. 10083. Ai fini della configurabilità del reato di accesso abusivo a un sistema informatico (articolo 615-ter del Cp), nel caso di soggetto munito di regolare password, è necessario accertare il superamento, su un piano oggettivo, dei limiti e, pertanto, la violazione delle prescrizioni relative all'accesso e al trattenimento nel sistema informatico, contenute in disposizioni organizzative impartite dal titolare dello stesso, indipendentemente dalle finalità soggettivamente perseguite. Irrilevanti, invece, devono considerarsi gli eventuali fatti successivi relativi ai dati acquisiti: questi, se seguiranno, saranno frutto di nuovi atti volitivi e pertanto, se illeciti, saranno sanzionati con riguardo ad altro titolo di reato (rientrando, ad esempio, nelle previsioni di cui agli articoli 326, 618, 621 e 622 del Cp).
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 marzo 2015, n. 10083 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUNO Paolo Antonio – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – rel. Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 marzo 2015, n. 10117. I reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale rientrano nel campo di applicazione del nuovo comma 2° bis dell’articolo 275 del Cpp, come sostituito dal Dl 92/2014, il quale prevede che il giudice prima di disporre la misura cautelare deve valutare se, all’esito del giudizio, la pena detentiva irrogata possa essere superiore ai tre anni e solo in questo caso può disporre la custodia in carcere. Nel caso di specie, la Cassazione ha accolto il ricorso di un uomo cui era stata disposta la custodia in carcere perché indagato di aver distratto somme, veicoli e merci della propria società poi fallita, oltre ad aver sottratto e distrutto le relative scritture contabili
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 marzo 2015, n. 10117 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. OLDI Paolo – Presidente Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. MICHELI Pao – rel. Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 marzo 2015, n. 10124. Nell’ambito dello svolgimento di funzioni di tipo bancario, quale è la raccolta di risparmio, l’attività svolta da Poste Spa è di tipo privatistico, non diversamente da quella svolta dalle banche; ne consegue che l’appropriazione di somme di risparmiatori commessa con abuso del ruolo integra il reato di appropriazione indebita e non il reato di peculato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 marzo 2015, n. 10124 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovanni – Presidente Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – rel. Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 marzo 2015, n. 10339. Il magistrato di sorveglianza non deve dichiarare, con provvedimento emesso de plano, l'inammissibilità del ricorso con cui si denunziano comportamenti lesivi di diritti del detenuto tutelabili giurisdizionalmente e si richieda il ristoro dei danni asseritamente subiti a causa del sovraffollamento carcerario, ma ha l'obbligo di decidere all'esito di fissazione dell'udienza in camera di consigli
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 11 marzo 2015, n. 10339 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIEFFI Severo – Presidente Dott. DI TOMASSI Maria Stefani – Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – rel. Consigliere Dott. MAZZEI Antonella – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 3 marzo 2015, n. 9250. Ai fini dell’applicabilità dell’art. 216, comma 1, n. 2, l. fall, l’elemento oggettivo della fattispecie è integrato quando la ricostruzione del patrimonio sia resa impossibile dalle modalità di tenuta delle scritture contabili, ma anche quando l’omissione di diligenza dell’imputato abbia creato difficoltà tali da ostacolare gli accertamenti; mentre l’elemento soggettivo deve essere ricostruito in termini di dolo generico, essendo sufficiente la consapevolezza che la confusa tenuta della contabilità renderà impossibile la ricostruzione del patrimonio
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 3 marzo 2015, n. 9250 Fatto e diritto Propone ricorso per cassazione L.G. , avverso la sentenza della Corte d’appello di Milano, in data 4 ottobre 2012, con la quale è stata confermata quella di primo grado, del 18 ottobre 2005, di condanna – per quanto qui...