Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 5 ottobre 2015, n. 39924 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. CARCANO Domenico – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. MOGINI Stefan...
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Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 5 ottobre 2015, n. 39868. In caso di più ordinanze cautelari emesse nell’ambito di procedimenti diversi aventi ad oggetto fatti posti tra loro in rapporto di connessione qualificata, ai fini del computo dei termini di durata delle misure il giudice deve verificare l’effettiva prosecuzione dell’attività illecita, anche in ambito associativo, oltre la data di emissione della prima ordinanza custodiale
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 5 ottobre 2015, n. 39868 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDRONIO...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 settembre 2015, n. 19300. L’agente legato alla banca per svolgere intermediazione finanziaria non può pretendere un’indennità a titolo di recesso per giusta causa se l’istituto di credito non abbia agito secondo i consigli del professionista. Per la Cassazione, infatti, nel rapporto di agenzia il preponente ha l’obbligo di agire con correttezza e buona fede nei confronti dell’agente, potendo la violazione di tali obblighi configurare giusta causa di scioglimento dello stesso rapporto di agenzia, con il consequenziale diritto dell’agente alla indennità di recesso. L’inadempimento del preponente va valutato però in base alla gravità delle circostanze, non sussistendo per questi alcun «obbligo di “tutela” degli interessi dell’agente attraverso l’imposizione di regole di conservazione dei contratti procurati a garanzia dell’interesse e dell’immagine di colui che abbia concorso a procurarli»
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 settembre 2015, n. 19300 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 29 settembre 2015, n. 19372. In tema di contraddittorio, le questioni di esclusiva rilevanza processuale, siccome inidonee a modificare il quadro fattuale ed a determinare nuovi sviluppi della lite non presi in considerazione dalle parti, non rientrano tra quelle che, ai sensi dell’art. 101, comma 2, c.p.c. (nel testo introdotto dall’art. 45, comma 13, della l. n. 69 del 2009), se rilevate d’ufficio, vanno sottoposte alle parti, le quali, per altro verso, devono avere autonoma consapevolezza degli incombenti cui la norma di rito subordina l’esercizio delle domande giudiziali
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 29 settembre 2015, n. 19372 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 settembre 2015, n. 19499. Al tutore di persona interdetta, già costituito e soccombente in primo grado, non necessita l’autorizzazione del giudice tutelare per appellare la relativa sentenza, mancando, in tale ipotesi, diversamente da quella dell’inizio “ex novo” del giudizio da parte sua, agli effetti dell’art. 374, n. 5, c.c., la necessità di compiere la preventiva valutazione in ordine all’interesse ed al rischio economico per l’incapace
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 settembre 2015, n. 19499 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAZZACANE Vincenzo – Presidente Dott. NUZZO Laurenza – rel. Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. ORICCHIO...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20217. L’autocertificazione allegata alla domanda di rimborso presentata in sede amministrativa “conformandosi alle istruzioni contenute nel sito internet dell’Agenzia” ha attitudine certificativa e probatoria
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20217 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BOGNANNI Salvatore – Presidente Dott. IACOBELLIS Marcello – rel. Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20221. Nei rapporti bancari in conto corrente la banca deve – quale attore in senso sostanziale – dimostrare l’entità del proprio credito mediante la produzione degli estratti del conto corrente a partire dall’apertura del conto stesso onde consentire, attraverso l’integrale ricostruzione del dare e dell’avere con applicazione del tasso di interesse, di determinare il credito stesso, ove sussistente; dall’altro, è principio pacifico quello secondo cui l’approvazione dell’estratto conto rende incontestabili soltanto le registrazioni a debito e credito nella loro realtà contabile, ma non anche l’efficacia e la validità dei rapporti sostanziali tra le parti.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20221 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – Presidente Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 13 ottobre 2015, n. 20585. In tema di contributi previdenziali, l’obbligo relativo alle somme aggiuntive che il datore di lavoro è tenuto a versare in caso di omesso o tardivo pagamento dei contributi medesimi
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 13 ottobre 2015, n. 20585 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CURZIO Pietro – Presidente Dott. ARIENZO Rosa – Consigliere Dott. FERNANDES Giulio – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 13 ottobre 2015, n. 20552. L’esercizio dell’impresa familiare è incompatibile con la disciplina societaria, essenzialmente per la partecipazione del familiare agli utili ed ai beni acquistati con essi nonché agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato e non alla quota di partecipazione, oltre che per il riconoscimento di diritti corporativi al familiare del socio in conflitto con le regole imperative del sistema societario
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 13 ottobre 2015, n. 20552 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MACIOCE Luigi – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. PATTI Adriano Piergiovanni – rel. Consigliere Dott. AMENDOLA...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 settembre 2015, n. 18903. Ai sensi dell’art. 2051 cod. civ., allorchè venga accertato, anche in relazione alla mancanza di intrinseca pericolosità della cosa oggetto di custodia, che la situazione di possibile pericolo, comunque ingeneratasi, sarebbe stata superabile mediante l’adozione di un comportamento ordinariamente cauto da parte dello stesso danneggiato, deve escludersi che il danno sia stato cagionato dalla cosa, ridotta al rango di mera occasione dell’evento, e ritenersi, per contro, integrato il caso fortuito
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE Sezione VI Sentenza 24 settembre 2015, n. 18903 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente – Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere – Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere – Dott. BARRECA Giuseppina...