Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20217 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BOGNANNI Salvatore – Presidente Dott. IACOBELLIS Marcello – rel. Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere...
Categoria: Diritto Tributario
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 7 ottobre 2015, n. 20055. In tema di iscrizione ipotecaria relativa a debiti tributari, per il raggiungimento della soglia minima di ottomila euro a tal fine prevista dall’art. 77 del d.P.R. n. 602 del 1973, occorre fare riferimento a tutti i crediti iscritti a ruolo, anche se oggetto di contestazione da parte del contribuente
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 7 ottobre 2015, n. 20055 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. BOTTA Raffaele – Consigliere Dott. MELONI Marina – rel. Consigliere Dott. TERRUSI Francesco...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20209. Nel processo tributario, il difensore domiciliatario non ha alcun onere di comunicare il cambiamento di indirizzo del proprio studio, essendo, al contrario, preciso onere del notificante quello di effettuare apposite ricerche per individuare il nuovo luogo di notificazione, ove quello a sua conoscenza sia mutato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20209 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. CRUCITTI Roberta – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20208. Ove il legislatore subordini la concessione di un beneficio fiscale ad una precisa manifestazione di volontà del contribuente, da compiersi direttamente nella dichiarazione attraverso la compilazione di un modulo predisposto dall’erario, la dichiarazione assume per questa parte il valore di un atto negoziale, come tale irretrattabile anche in caso di errore, salvo che il contribuente dimostri che questo fosse conosciuto o conoscibile dall’amministrazione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 8 ottobre 2015, n. 20208 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. CRUCITTI Roberta – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 ottobre 2015, n. 39536. Al fine di poter disporre la confisca diretta del profitto nei confronti della persona giuridica è pur sempre necessario che risulti la disponibilità, nelle casse societarie, di denaro da aggredire, non sussistendo un obbligo per la Pubblica Accusa di dover provvedere alla preventiva ricerca di liquidità o cespiti anche nel caso in cui risulti “ex actis” l’incapienza del patrimonio dell’ente
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 ottobre 2015, n. 39536 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 settembre 2015, n. 39187. L’intervenuto annullamento della cartella esattoriale, ancorchè con sentenza non definitiva, comporta il venir meno della pretesa tributaria (e, dunque, l’esistenza del profitto del reato, consistente nel delitto in esame nel valore dei beni idonei a fungere da garanzia nei confronti dell’amministrazione finanziaria che agisce per il recupero delle somme evase costituenti oggetto delle condotte artificiose considerate dalla norma), atteso l’intervenuto sgravio delle somme di cui all’avviso di accertament
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 settembre 2015, n. 39187 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 25 settembre 2015, n. 19119. In tema di contenzioso tributario, in caso di pendenza separata di procedimenti relativi all’accertamento del maggior reddito contestato ad una società di capitali e di quello di partecipazione conseguentemente contestato al singolo socio, quest’ultimo giudizio deve essere sospeso, ai sensi del combinato disposto del Decreto Legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, articolo 1 e articolo 295 c.p.c., in attesa del passaggio in giudicato della sentenza emessa nei confronti della società, costituendo l’accertamento tributario nei confronti della società un indispensabile antecedente logico-giuridico di quello nei confronti dei soci, in virtù dell’unico atto amministrativo da cui entrambe le rettifiche promanano, e non ricorrendo, com’è per le società di persone, un’ipotesi di litisconsorzio necessario.
Suprema Corte di Cassazione Sezione VI Civile Ordinanza 25 settembre 2015, n. 19119 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – rel. Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. CRUCITTI Roberta –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 settembre 2015, n. 38539. L’amministratore che sia consapevole della situazione di sofferenza nella quale versi la società che non versi le imposte dovute ha l’obbligo – imposto dall’art. 2447 c.c., norma che prevede che «gli amministratori devono senza indugio convocare l’assemblea» dei soci – di provvedere ad una sollecita ricapitalizzazione, non potendo considerarsi tale se avvenuta successivamente alla scadenza del termine per adempiere l’obbligo tributario; ne consegue che, questi non può essere esonerato dalla responsabilità penale per il reato di omesso versamento (nella specie, di ritenute certificate) adducendo una causa di “forza maggiore” provocata da una crisi di liquidità, posto che le ritenute certificate rappresentano somme dovute dai soggetti che percepiscono i compensi e che, per maggiore economicità, sono, per volontà legislativa, trattenute e poi versate dal soggetto che eroga le retribuzioni il quale, in tal modo, opera come sostituto dell’Erario introitando le somme spettanti a quest’ultimo ma che deve, comunque, consegnarle, nel termine di legge, donde il sostituto di imposta che non vi ottemperi, può esser scriminato nella misura in cui si dimostri la sua impossibilità assoluta a farlo per ragioni a lui non ascrivibili
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 settembre 2015, n. 38539 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 22 settembre 2015, n. 18740. In materia di violazione di norme tributarie, l’atto di contestazione ed irrogazione delle sanzioni, disciplinato dall’art. 17 del D.lgs. 18 dicembre 1997, n. 472, è autonomo rispetto al procedimento di accertamento del tributo cui le medesime si riferiscono, con la conseguenza che, qualora il trasgressore scelga di addivenire alla definizione agevolata, prevista dal comma 2 dell’art. 17 cit., la ripetizione delle somme pagate non è consentita, dovendosi ritenere definitivamente chiuso, a quel momento, il rapporto tra contribuente e Fisco in ordine alle altre conseguenze sanzionatorie delle violazioni stesse già rilevate
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 22 settembre 2015, n. 18740 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – rel. Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 17 settembre 2015, n. 18296. In tema di contenzioso tributario, non costituisce motivo di inammissibilità dell’appello notificato a mezzo posta il fatto che, all’atto della costituzione, l’appellante depositi l’avviso di ricevimento del plico inoltrato per raccomandata, in luogo del prescritto avviso di spedizione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 17 settembre 2015, n. 18296 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott....