Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 settembre 2014, n. 37859 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 23 settembre 2014, n. 38955. In caso di infortunio sul lavoro dovuto all'utilizzo di un macchinario non sicuro, a rispondere del reato di lesioni personali sono sia il costruttore che il datore di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 23 settembre 2014, n. 38955 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. FOTI Giacomo – Consigliere Dott. D’ISA Claudio – Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 settembre 2014, n. 38637. All'estradato in Italia non possono essere applicate ulteriori misure di sicurezza, limitative dunque della libertà personale, a seguito della successiva dichiarazione di «delinquenza abituale»
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 settembre 2014, n. 38637 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristina – Presidente Dott. NOVIK Adet Toni – Consigliere Dott. TARDIO Angela – Consigliere Dott. CASA Filippo – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 settembre 2014, n. 39079. In tema di calunnia, non esorbita dai limiti del diritto di difesa l'imputato che, in sede di interrogatorio di garanzia, si limiti ad una generica contestazione della veridicità di una relazione di servizio e di altri atti di polizia giudiziaria, senza allegare alcun elemento idoneo a sostenere l'ipotesi, solo implicitamente prospettata, della loro falsità. Ricorrono infatti gli estremi del reato di calunnia quando l'imputato, travalicando il rigoroso rapporto funzionale tra la sua condotta e la confutazione dell'imputazione, non si limiti a ribadire la insussistenza delle accuse a suo carico, ma assuma ulteriori iniziative dirette a coinvolgere altri, di cui conosce l'innocenza, nella incolpazione, specifica e circostanziata, di un fatto concreto e da ciò derivi la possibilità di inizio di un'indagine penale da parte dell'autorità
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 24 settembre 2014, n. 39079 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 26 ottobre 2012, la Corte d’Appello di Napoli ha assolto M.D. dal reato di cui agli artt. 81 cpv e 368 cod. pen., per il quale era stato condannato con sentenza del 15 marzo 2011 del...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 29 settembre 2014, n. 40303. Ai fini della configurabilità della responsabilità dell'"extraneus" per concorso nel reato proprio è invero indispensabile, oltre alla cooperazione materiale ovvero alla determinazione o istigazione alla commissione del reato, che l’”intraneo" esecutore materiale del reato sia riconosciuto responsabile del reato proprio, indipendentemente dalla sua punibilità in concreto per la eventuale presenza di cause personali di esclusione della responsabilità
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 29 settembre 2014, n. 40303 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 7 marzo 2013, il Tribunale di Agrigento ha prosciolto Z.B.G. , per intervenuta prescrizione del reato ai sensi degli artt. 529 e 531 cod. proc. pen., dal reato di abuso di ufficio (capo F della imputazione)....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 29 settembre 2014, n. 40304. L'evento naturalistico del reato di turbata libertà degli incanti può essere costituito oltre che dall'impedimento della gara anche da un suo turbamento, situazione quest'ultima che si verifica quando la condotta fraudolenta o collusiva abbia anche soltanto influito sulla regolare procedura della gara medesima, essendo irrilevante che si produca un'effettiva alterazione dei risultati di essa. L'ipotesi di cui all'art. 353, comma 2, cod. pen. (concernente la turbata libertà degli incanti commessa da una persona che vi è "preposta dalla legge o dall'autorità"), ha natura di circostanza aggravante del reato, per la quale trova applicazione la disciplina ordinaria del concorso di circostanze di cui all'art. 69 cod. pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 29 settembre 2014, n. 40304 Ritenuto in fatto 1. L.E. è stato condannato con sentenza del 16 febbraio 2012 del Tribunale di Trento alla pena di anni uno mesi cinque di reclusione in ordine al reato di cui agli artt. 110 e 353, comma 2, cod. pen. sub...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 settembre 2014, n. 38060. In tema di maltrattamenti alunni da parte di un'insegnante. Misura cautelare in danno della direttrice
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 settembre 2014, n. 38060 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. FIANDANESE Franco – Consigliere Dott. CAMMINO Matilde – Consigliere Dott. IASILLO Adriano – rel. Consigliere Dott. DI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 settembre 2014, n. 37301. Affinché possa dirsi escluso l'elemento soggettivo del reato di omesso versamento dell'I.V.A., occorre, secondo quanto affermato dalla giurisprudenza di legittimità, la prova che non sia stato altrimenti possibile per il contribuente reperire le risorse necessarie a consentirgli il corretto e puntuale adempimento delle obbligazioni tributarie, pur avendo posto in essere tutte le possibili azioni, anche sfavorevoli per il suo patrimonio personale, dirette a consentirgli di recuperare, in presenza di un'improvvisa crisi di liquidità, quelle somme necessarie ad assolvere il debito erariale, senza esservi riuscito per cause indipendenti dalla sua volontà e ad egli non imputabili
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE sentenza 9 settembre 2014, n. 37301 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente – Dott. FRANCO Amedeo – Consigliere – Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere – Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 settembre 2014, n. 37845. Chi ha subito il carcere a causa di un vizio dell'ordine di esecuzione derivante da un difetto di notifica della sentenza ha sempre diritto alla riparazione per ingiusta detenzione. Nessun rilievo ha dunque la condotta processuale dell'imputato – in questo caso contumace – che non può essere considerata rilevante al fine di individuarne una «colpa grave» tale da fargli perdere il diritto al risarcimento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 settembre 2014, n. 37845 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. MARINI Luigi – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ACETO...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 29 agosto 2014, n. 36405. Il reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro previsto dall'articolo 334 del codice penale non è configurabile in assenza della accertata contemporaneità della condotta incriminata con l'effettività del vincolo imposto sul bene, che deve essere reale e non apparente, a nulla rilevando comportamenti assunti prima della costituzione o dopo la cessazione del vincolo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 29 agosto 2014, n. 36405 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – rel. Consigliere Dott....