Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 settembre 2014, n. 38687 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere...
Categoria: Diritto Penale e Procedura Penale
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 23 settembre 2014, n. 38684. Per la determinazione dell'imposta evasa ai fini della configurabilità del reato di omessa, deve tenersi conto anche degli elementi negativi del reddito, a condizione che siano legittimante detraibili, spettando esclusivamente al giudice penale il compito di accertare e determinare l'ammontare dell'imposta evasa, da intendersi come l'intera imposta dovuta, attraverso una verifica che può venire a sovrapporsi ed anche entrare in contraddizione con quella eventualmente effettuata dinanzi al giudice tributario, non essendo configurabile alcuna pregiudiziale in tal senso
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 settembre 2014, n. 38684 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 25 settembre 2014, n. 39800. Nel reato di bancarotta fraudolenta la pena accessoria dell'inabilitazione all'esercizio di un'impresa commerciale e dell'incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa, ai sensi dell'art. 216 l. fall., ha la durata fissa ed inderogabile di dieci anni e si sottrae alla disciplina di cui all'art. 37 cod. pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 25 settembre 2014, n. 39800 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PALLA Stefano – Presidente Dott. BRUNO P. – rel. Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 ottobre 2014, n. 41749. L'esposto o segnalazione al competente Consiglio dell'ordine forense contenente accuse di condotte deontologicamente rilevanti, tenute da un professionista nei confronti del cliente denunciarne, costituisce esercizio di legittima tutela degli interessi di quest'ultimo, attraverso il diritto di critica, sub specie di esposto, di cui all'art. 51 cod. pen., per il quale valgono i limiti ad esso connaturati, occorrendo, in primo luogo, che le accuse abbiano un fondamento o, almeno, che l'accusatore sia fermamente e incolpevolmente (ancorché erroneamente) convinto di quanto afferma; tali limiti, se rispettati, escludono la sussistenza del delitto di diffamazione
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 ottobre 2014, n. 41749 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Sulmona, con sentenza del 21 marzo 2013, resa nel giudizio di rinvio a seguito di annullamento di precedente decisione dello stesso Tribunale del 26 maggio 2011, giusta sentenza di questa Corte di cassazione in data 4...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 settembre 2014, n. 38728. Bancarotta fraudolenta; nella nozione di operazioni dolose causative del fallimento di una persona giuridica devono rientrare anche gli abusi e le infedeltà delle funzioni e nella violazione dei doveri che cagionino lo stato di decozione della società
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 23 settembre 2014, n. 38728 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giuliana – Presidente Dott. FUMO Maurizio – rel. Consigliere Dott. BRUNO Paolo Antonio – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 settembre 2014, n. 39445. Anche se la violenza carnale è stata "completa", l'attenuante prevista per i casi di «minore gravità» – con relativo sconto di pena fino a due terzi – non può escludersi a priori.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 settembre 2014, n. 39445 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 ottobre 2014, n. 41352. Il soggetto privato, non titolare di una impresa e non titolare di un ente, che abbandoni in modo incontrollato un proprio rifiuto, e che a tal fine lo trasporti occasionalmente nel luogo ove lo stesso verrà abbandonato, risponderà solo dell'illecito amministrativo di cui all'art. 255 d. lgs. 3 aprile 2006, n. 152, per l'abbandono e non anche del reato di trasporto abusivo di cui all'art. 256, comma 1, in quanto la condotta di trasporto si esaurisce nella fase meramente preparatoria e preliminare rispetto alla condotta finale e principale di abbandono, e non assume autonoma rilevanza ai fini penali
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 ottobre 2014, n. 41352 Svolgimento del processo Con la sentenza in epigrafe il giudice del tribunale di Treviso, sezione distaccata di Montebelluna, dichiarò P.F. colpevole del reato di cui all’art. 256, comma 1, lett. a), d. lgs. 3 aprile 2006, n. 152, per avere effettuato, senza autorizzazione,...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 1 luglio 2014, n. 28270. La custodia cautelare disposta nel corso delle indagini preliminari perde efficacia se il giudice non procede all'interrogatorio entro il termine di cinque giorni previsto dall'articolo 294, l'articolo 302 c.p.p., prevede che "dopo la liberazione, la misura puo' essere nuovamente disposta dal giudice, su richiesta del pubblico ministero, previo interrogatorio, allorche', valutati i risultati di questo, sussistono le condizioni indicate negli articoli 273, 274 e 275", contemplando il medesimo schema procedurale nel caso in cui la persona, senza giustificato motivo, non si presenti per rendere interrogatorio
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 1 luglio 2014, n. 28270 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. FERRUA Giuliana – Consigliere Dott. SQUASSONI Claudia – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. VECCHIO Massimo –...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 24 settembre 2014, n. 39091. Escluso che la prova dell'impossibilità di adempiere all'obbligazione nei confronti dei congiunti possa desumersi dalla circostanza che l¿obbligato è stato ammesso al patrocinio a spese dello Stato
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 24 settembre 2014, n. 39091 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. PETRUZZELLIS Anna – Consigliere Dott. APRILE Ercole – Consigliere Dott. BASSI A. – rel. Consigliere Dott. PATERNO’...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 ottobre 2014, n. 41383. Condannato alla pena di € 800 di ammenda per il reato di cui agli articoli 5, lett. b), e 6 L.283/1962 perché deteneva alimenti in stato di cattiva conservazione per somministrarli a clienti di una mensa aziendale da lui gestita. Quello che è stato contestato all'imputato è riconducibile alla violazione delle regole sulla modalità di conservazione, in quanto i prodotti da lui detenuti risultavano "confezionati in modo anonimo e senza alcuna etichettatura
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 ottobre 2014, n. 41383 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 28 gennaio 2013 il Tribunale di Parma ha condannato G.R. alla pena di € 800 di ammenda per il reato di cui agli articoli 5, lett. b), e 6 1.283/1962 perché deteneva alimenti in stato di...