Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 marzo 2018, n. 6157. Con riferimento al recesso per raggiungimento del diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia, l’inizio del regime di recedibilità “ad nutum” del rapporto di lavoro
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 marzo 2018, n. 6157. Con riferimento al recesso per raggiungimento del diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia, l’inizio del regime di recedibilità “ad nutum” del rapporto di lavoro

Con riferimento al recesso per raggiungimento del diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia, l’inizio del regime di recedibilità “ad nutum” del rapporto di lavoro, contemporaneo alla fine del regime di recedibilità causale, attribuisce al datore di lavoro il potere di far cessare immediatamente il rapporto, purché (e salva l’ipotesi di giusta causa ex art. 2119...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 13 marzo 2018, n. 6039. In caso di accertato esercizio di mansioni superiori da parte dei dipendenti del Ministero degli Affari Esteri nello svolgimento di servizi effettuati all’estero
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, ordinanza 13 marzo 2018, n. 6039. In caso di accertato esercizio di mansioni superiori da parte dei dipendenti del Ministero degli Affari Esteri nello svolgimento di servizi effettuati all’estero

In caso di accertato esercizio di mansioni superiori da parte dei dipendenti del Ministero degli Affari Esteri nello svolgimento di servizi effettuati all’estero, la relativa l’indennità può essere corrisposta solo previa allegazione e prova da parte del dipendente della sussistenza in concreto dei requisiti. Ordinanza 13 marzo 2018, n. 6039 Data udienza 25 ottobre 2017...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 marzo 2018, n. 5948. Anche il premio di fedeltà, erogato ai dipendenti con elevata anzianità, erogato alla cessazione del rapporto è assoggettabile a contribuzione
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 marzo 2018, n. 5948. Anche il premio di fedeltà, erogato ai dipendenti con elevata anzianità, erogato alla cessazione del rapporto è assoggettabile a contribuzione

Anche il premio di fedeltà, erogato ai dipendenti con elevata anzianità, erogato alla cessazione del rapporto è assoggettabile a contribuzione, la finalità infatti non è infatti quella di favorirne l’esodo. Sentenza 12 marzo 2018, n. 5948 Data udienza 3 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 marzo 2018, n. 5957. Nel caso in cui un danno sia stato causato al lavoratore da cosa che il datore di lavoro ha in custodia
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 marzo 2018, n. 5957. Nel caso in cui un danno sia stato causato al lavoratore da cosa che il datore di lavoro ha in custodia

Nel caso in cui un danno sia stato causato al lavoratore da cosa che il datore di lavoro ha in custodia – con il correlato obbligo di vigilanza e controllo – ove sia accertato il nesso eziologico tra il danno stesso e l’ambiente ed i luoghi di lavoro, sussiste ai sensi del combinato disposto di...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5601. Il principio di libertà della forma si applica anche all’accordo o al contratto collettivo di lavoro di diritto comune
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5601. Il principio di libertà della forma si applica anche all’accordo o al contratto collettivo di lavoro di diritto comune

a) il principio di liberta’ della forma si applica anche all’accordo o al contratto collettivo di lavoro di diritto comune, di guisa che essi – a meno di eventuale diversa pattuizione scritta precedentemente raggiunta ai sensi dell’articolo 1352 c.c., dalle medesime parti stipulanti ben possono realizzarsi anche verbalmente o per fatti concludenti; b) tale liberta’...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5510. L’articolo 31 del Dpr 761/1979, che vincola la corresponsione della cosiddetta indennità De Maria all’equiparazione del personale universitario a quello sanitario, a parità di mansioni, funzioni e anzianità, ha conservato la sua efficacia sino al contratto 2002-2005 per il personale del comparto università.
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5510. L’articolo 31 del Dpr 761/1979, che vincola la corresponsione della cosiddetta indennità De Maria all’equiparazione del personale universitario a quello sanitario, a parità di mansioni, funzioni e anzianità, ha conservato la sua efficacia sino al contratto 2002-2005 per il personale del comparto università.

L’articolo 31 del Dpr 761/1979, che vincola la corresponsione della cosiddetta indennità De Maria all’equiparazione del personale universitario a quello sanitario, a parità di mansioni, funzioni e anzianità, ha conservato la sua efficacia sino al contratto 2002-2005 per il personale del comparto università. La norma, a ogni modo, «non comporta l’applicazione di un’equiparazione automatica delle...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5511. Il controllo previsto dal nuovo n. 5) dell’articolo 360 cod. proc. civ. concerne l’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza (rilevanza del dato testuale) o dagli atti processuali (rilevanza anche del dato extratestuale)
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5511. Il controllo previsto dal nuovo n. 5) dell’articolo 360 cod. proc. civ. concerne l’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza (rilevanza del dato testuale) o dagli atti processuali (rilevanza anche del dato extratestuale)

Il controllo previsto dal nuovo n. 5) dell’articolo 360 cod. proc. civ. concerne l’omesso esame di un fatto storico, principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza (rilevanza del dato testuale) o dagli atti processuali (rilevanza anche del dato extratestuale), che abbia costituito oggetto di discussione e abbia carattere decisivo (vale a...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5513. Esclusa la possibilità di estendere (con un’interpretazione conforme alla direttiva 98/59/Ce) ai dirigenti, in caso di licenziamento, la legge 223 del 91 nel testo precedente la modifica apportata con la legge 161/2014
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 8 marzo 2018, n. 5513. Esclusa la possibilità di estendere (con un’interpretazione conforme alla direttiva 98/59/Ce) ai dirigenti, in caso di licenziamento, la legge 223 del 91 nel testo precedente la modifica apportata con la legge 161/2014

Esclusa la possibilità di estendere (con un’interpretazione conforme alla direttiva 98/59/Ce) ai dirigenti, in caso di licenziamento, la legge 223 del 91 nel testo precedente la modifica apportata con la legge 161/2014. Sentenza 8 marzo 2018, n. 5513 Data udienza 14 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE...

Corte di Cassazione, sezione prima civile, ordinanza 8 marzo 2018, n. 5560. In caso di fallimento del datore di lavoro, la domanda del lavoratore, per il riconoscimento del proprio credito e del relativo grado di prelazione, deve proporsi attraverso l’insinuazione allo stato passivo dinanzi al Tribunale fallimentare anziché al Giudice del lavoro
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Corte di Cassazione, sezione prima civile, ordinanza 8 marzo 2018, n. 5560. In caso di fallimento del datore di lavoro, la domanda del lavoratore, per il riconoscimento del proprio credito e del relativo grado di prelazione, deve proporsi attraverso l’insinuazione allo stato passivo dinanzi al Tribunale fallimentare anziché al Giudice del lavoro

In caso di fallimento del datore di lavoro, la domanda del lavoratore, per il riconoscimento del proprio credito e del relativo grado di prelazione, deve proporsi attraverso l’insinuazione allo stato passivo dinanzi al Tribunale fallimentare anziché al Giudice del lavoro perché l’accertamento compiuto dal Tribunale fallimentare è l’unico titolo idoneo per l’ammissione allo stato passivo....

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 marzo 2018, n. 5380. I contributi versati alla Cassa forense a seguito di accertamento con adesione non aumentano la pensione.
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 7 marzo 2018, n. 5380. I contributi versati alla Cassa forense a seguito di accertamento con adesione non aumentano la pensione.

I contributi versati alla Cassa forense a seguito di accertamento con adesione non aumentano la pensione. Sentenza 7 marzo 2018, n. 5380 Data udienza 2 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MAMMONE Giovanni – Presidente Dott. D’ANTONIO Enrica –...