Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 marzo 2014, n. 5240 Svolgimento del processo .1 – Con sentenza in data 13 marzo 1998 il Tribunale di Benevento condannò M.P. e l’Aurora Assicurazioni S.p.A. a pagare in solido, a titolo di risarcimento danni da sinistro stradale, a favore di D.P.G. e di C.M. , in...
Categoria: Diritto Civile e Procedura Civile
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 6 marzo 2014, n. 5297. Nel rapporto di portierato, in cui la subordinazione deve essere ravvisata nell'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo del datore di lavoro, esercitato anche mediante il controllo dei singoli condomini, la somministrazione dell'alloggio ubicato nell'edificio condominiale, ove non risulti giustificata da un diverso titolo, deve presumersi effettuata, in favore del lavoratore che vi dimora, al fine di svolgervi il servizio di portierato, che implica l'attività di vigilanza e custodia, alla prestazione delle quali è finalizzata la suddetta somministrazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 6 marzo 2014, n. 5297 Fatto e diritto 1. Con sentenza del 6.7.2011, la Corte d’appello di Roma confermava la decisione del tribunale della stessa sede che aveva rigettato la domanda delle sorelle C. volta all’accertamento del loro rapporto di lavoro subordinato alle dipendenze del condominio di via (omissis)...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 marzo 2014, n. 10893. Nei confronti di una presunta "testa di legno" non può trovare «automatica applicazione il principio secondo il quale, una volta accertata la presenza di determinati beni nella disponibilità dell'imprenditore fallito, il loro mancato reperimento, in assenza di adeguata giustificazione della destinazione ad essi data, legittima la presunzione della dolosa sottrazione, dal momento che la pur consapevole accettazione del ruolo di amministratore apparente non necessariamente implica la consapevolezza di disegni criminosi nutriti dall'amministratore di fatto»; tuttavia, ciò vale soltanto per i casi di bancarotta fraudolenta per distrazione, «mentre con riguardo a quella documentale per sottrazione o per omessa tenuta in frode ai creditori delle scritture contabili ben può ritenersi la responsabilità del soggetto investito solo formalmente dell'amministrazione dell'impresa fallita […], atteso il diretto e personale obbligo dell'amministratore di diritto di tenere e conservare le suddette scritture
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 marzo 2014, n. 10893 Ritenuto in fatto Il difensore di C.D’I. ricorre avverso la pronuncia indicata in epigrafe, recante la parziale riforma della sentenza di condanna pronunciata nei confronti del suddetto imputato dal Tribunale di Teramo il 14/06/2007; i fatti si riferiscono al fallimento della Geo Progect...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 febbraio 2014, n. 2858. In tema di vendita e' configurabile la consegna di "aliud pro alio" non solo quando la cosa consegnata e' completamente difforme da quella contrattata, appartenendo ad un genere del tutto diverso, ma anche quando e' assolutamente priva delle caratteristiche funzionali necessarie a soddisfare i bisogni dell'acquirente, o abbia difetti che la rendano inservibile, ovvero risulti compromessa la destinazione del bene all'uso che abbia costituito elemento determinante per l'offerta di acquisto. Nella specie, secondo quanto accertato dalla sentenza impugnata, l'immobile era idoneo ad essere usato per la destinazione (negozio) pattuita, seppure per dimensioni ridotte rispetto alla superfice dell'immobile: il che esclude l'assoluta inidoneita' del bene ad essere adibito all'uso per il quale era stato acquistato, essendo nella specie configurabile piuttosto un minore sfruttamento dell'immobile suscettibile eventualmente di azione di risarcimento del danno derivante dalla mancanza delle qualita' promesse (articolo 1497 cod. civ.), che pero' soggiace ai termini di prescrizione e di decadenza prescritti dall'articolo 1495 cod. civ.; addirittura, a stregua di quanto ancora affermato dal ricorrente, e' stato possibile adeguare l'immobile ed ottenere le necessarie licenze per rendere l'immobile utilizzabile per l'intera superficie sfruttabile: gli oneri sostenuti avrebbero potuto assumere rilevanza sempre sotto il profilo risarcitorio di cui si e' detto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 7 febbraio 2014, n. 2858 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – rel. Consigliere Dott. BIANCHINI Luisa – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 febbraio 2014, n. 2860. In tema di compravendita, l'ipotesi dell'"aliud pro alio" si verifica quando la cosa consegnata sia completamente diversa da quella pattuita, appartenendo ad un genere diverso e rivelandosi del tutto inidonea ad assolvere la destinazione economico-sociale della "res" dedotta come oggetto del contratto. Nella fattispecie il motociclo compravenduto e consegnato alla ricorrente senza alcun artificio non era cosa completamente diversa da quella contrattata, ne' apparteneva ad un genere diverso, ne' era "privo delle caratteristiche funzionali necessarie a soddisfare i bisogni dell'acquirente o difettato in modo irreversibile" o con numero di telaio diverso rispetto a quello indicato nella carta di circolazione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 7 febbraio 2014, n. 2860 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – rel. Consigliere Dott. CARRATO...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 febbraio 2014, n. 3210. Il termine di decadenza di cui all'articolo 1495 c.c. per la denunzia dei vizi della cosa venduta, pur dovendo essere riferito alla semplice manifestazione del vizio e non gia' all'individuazione della sua causa, decorre solo dal momento in cui il compratore abbia acquisito la certezza oggettiva dell'esistenza del vizio, con la conseguenza che ove la scoperta avvenga per gradi ed in tempi diversi e successivi, in modo da riverberarsi sull'entita' del vizio stesso, occorre fare riferimento al momento in cui si sia completata la relativa scoperta
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 12 febbraio 2014, n. 3210 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PROTO Cesare A. – Consigliere Dott. MANNA...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 26 febbraio 2014, n. 4569. L'atto di approvazione delle tabelle millesimali, al pari di quello di revisione delle stesse, non ha natura negoziale, con la conseguenza che non deve essere approvato con il consenso unanime dei condomini, essendo a tal fine sufficiente la maggioranza qualificata di cui all'articolo 1136 c.c., comma 2. Infatti, la deliberazione che approva le tabelle millesimali non si pone come fonte diretta dell'obbligo contributivo del condomino, fonte che e' costituita dalla legge stessa, ma solo come parametro di quantificazione dell'obbligo, determinato in base ad un valutazione tecnica
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 26 febbraio 2014, n. 4569 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – Consigliere Dott. MANNA Felice – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 4 marzo 2013, n. 5053. La Corte rimette gli atti al Primo Presidente perché valuti l'opportunità della assegnazione del presente ricorso alle sezioni unite della Corte relativamente alla seguente questione: quali siano i limiti e le condizioni di applicabilità del concetto di circolazione stradale garantita dall’assicurazione obbligatoria di cui alla l. n. 990/1969, tanto sotto il profilo statico/logistico quanto sotto quello operativo/funzionale, e quali i limiti e le condizioni di applicabilità del concetto in parola alla sosta di un veicolo sottoposto al regime dell'assicurazione obbligatoria
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III ORDINANZA 4 marzo 2013, n. 5053 Osserva in diritto Il ricorso pone al collegio una questione di diritto che appare oggetto di contrasto (e che comunque parrebbe rientrare nel novero delle questioni di massima di particolare importanza). Viene posto, difatti, il problema dei limiti del concetto di circolazione ai...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 febbraio 2014, n. 4745. E' configurabile, accanto alla mediazione ordinaria, una mediazione negoziale cosiddetta atipica, fondata su di un contratto a prestazioni corrispettive, con riguardo anche ad una soltanto delle parti interessate (cosiddetta mediazione unilaterale), ipotesi ricorrente nel caso in cui una parte, volendo concludere un affare, incarichi altri di svolgere un'attivita' intesa alla ricerca di una persona interessata alla conclusione del medesimo affare a determinate, prestabilite conclusioni; essa rientra nell'ambito di applicabilita' della disposizione prevista dalla Legge n. 39 del 1989, articolo 2 comma 4, che, per l'appunto, disciplina anche ipotesi atipiche di mediazione, stante la rilevanza, nella atipicita', che assume il connotato della mediazione alla quale si accompagna l'attivita' ulteriore in vista della conclusione dell'affare
Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 27 febbraio 2014, n. 4745 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – rel. Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. D’ASCOLA...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 febbraio 2014, n. 4748. Il rimborso forfetario delle spese generali ai sensi dell'art. 14 disp. gen. della tariffa professionale forense, approvata con D.M. 8 aprile 2004, n. 127, non puo' essere liquidato d'ufficio nel procedimento speciale disciplinato dalla L. 13 giugno 1942, n. 794, occorrendo, in tale procedimento, apposita domanda con cui il professionista chieda, in applicazione dei principi previsti dagli artt. 99 e 112 c.p.c., la corresponsione in proprio favore del suddetto compenso
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 febbraio 2014, n. 4748 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Consigliere Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. MATERA Lina – rel. Consigliere Dott....