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La partecipazione al giudizio di società erroneamente o inesattamente indicata nella ragione sociale che ne specifichi erroneamente la forma non comporta la nullità né della citazione (tanto in primo grado quanto in appello), né della notificazione di essa a meno che il suddetto errore non ingeneri nel destinatario dell’atto processuale un’incertezza assoluta sull’esatta identificazione della società. Ai sensi del nuovo art. 2050-bis c.c. la fusione tra società non determina, nelle ipotesi di fusione per incorporazione, l’estinzione della società incorporata, né crea un nuovo soggetto di diritto nell’ipotesi di fusione paritaria, ma attua l’unificazione mediante l’integrazione reciproca delle società partecipanti alla fusione, risolvendosi in una vicenda meramente evolutivo-modificativa dello stesso soggetto giuridico, che conserva la propria identità pur in un nuovo assetto organizzativo. Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 aprile 2016, n. 8430.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 aprile 2016, n. 8430 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHINI Bruno – Presidente Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – rel. Consigliere Dott....

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Il creditore può contestare che il suo debitore abbia rinunciato a un’eredità la cui accettazione avrebbe incrementato il suo patrimonio, qualora la rinuncia comporti un «danno sicuramente prevedibile» per il creditore «nel senso che ricorrano fondate ragioni per ritenere che i beni personali del debitore possano non risultare sufficienti per soddisfare del tutto i suoi creditori». Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 29 aprile 2016, n. 8519.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI  ordinanza 29 aprile 2016, n. 8519 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. GIUSTI Alberto – rel. Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere Dott. ABETE Luigi – Consigliere...

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Nei casi di temporanea assenza dalla casa di abitazione la notifica deve seguire le regole previste dall’articolo 140 del Codice di procedura civile. Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 29 aprile 2016, n. 8559.

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 29 aprile 2016, n. 8559 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCININNI Carlo – Presidente Dott. ZOSO Liana – Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – rel. Consigliere Dott. STALLA Giacomo – Consigliere Dott. SOLAINI...

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L'ordinanza ex articolo 612 cpc che illegittimamente abbia rivestito il carattere oggettivo di risoluzione di una contesa fra le parti in ordine alla portata sostanziale del titolo esecutivo e all'ammissibilità dell'azione esecutiva intrapresa (e dunque abbia esorbitato da profilo funzionale dell'istituto), non e' mai considerabile come una sentenza in senso sostanziale decisiva di un'opposizione all'esecuzione. Proprio per questo non è appellabile al pari di una sentenza. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 maggio 2016, n. 8640.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 maggio 2016, n. 8640 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMENDOLA Adelaide – Presidente Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott....

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Il diritto al risarcimento da parte di chi assume di aver contratto patologie causate da Hiv per fatto doloso o colposo di un terzo è soggetto al termine di prescrizione quinquennale, che decorre dal giorno in cui la malattia viene concretamente percepita o può essere percepita come danno ingiusto conseguente al comportamento del terzo. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 maggio 2016, n. 8645.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 maggio 2016, n. 8645 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRASCA Raffaele – Presidente Dott. DE STEFANO Franco – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO Antonio Francesco – Consigliere Dott. VINCENTI Enzo – Consigliere...

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Fermo restando che anche l'ipoteca ex articolo 77 del Dpr 602/1973 può essere iscritta su beni facenti parte del fondo patrimoniale, occorre verificare in concreto se i debiti per i quali l'ipoteca è iscritta siano o meno contratti per i bisogni della famiglia. L'onere della prova ricade sul contribuente. Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 6 maggio 2016, n. 9188.

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 6 maggio 2016, n. 9188 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Presidente Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere Dott. FEDERICO Guido – Consigliere Dott. LA TORRE Enza Maria – Consigliere Dott. CRICENTI...

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L'esistenza di un mercato rilevante deve essere accertata sia sotto il profilo del prodotto che sotto il profilo geografico, ed esso comprende, l'ambito nel quale le imprese sono in concorrenza tra loro. La perimetrazione del mercato rilevante rappresenta un prius logico e pratico, un presupposto essenziale dell'illecito in relazione al quale la condotta considerata può assumere i tratti dell’abuso di posizione dominante. Tale perimetrazione implica l'analisi della sostituibilità sul versante della domanda (ed eventualmente dell'offerta), in presenza di beni e servizi intercambiabili o sostituibili dal consumatore, in ragione delle loro caratteristiche, dei loro prezzi, delle abitudini e tendenze dei consumatori, con riferimento ad una determinata area geografica che è quella nella quale le condizioni di concorrenza sono sufficientemente omogenee e che può essere distinta dalle zone geografiche contigue perché in queste ultime le condizioni di concorrenza sono sensibilmente diverse. Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 maggio 2016, n. 9325

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 maggio 2016, n. 9325 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RAGONESI Vittorio – rel. Presidente Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott....

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Non può essere dichiarato lo stato di adottabilità di un bambino se il padre, che non se ne è occupato perché detenuto, una volta uscito dal carcere trova un lavoro e prende in affitto un modesto alloggio. Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 maggio 2016, n. 9339

Suprema Corte di Cassazione sezione I  sentenza 9 maggio 2016, n. 9339 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott....

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In tema di equa riparazione per irragionevole durata del processo, è ammissibile una valutazione unitaria dei periodi di cognizione e di esecuzione solo ove la parte si sia attivata per procedere all’esecuzione prima dello spirare del termine semestrale di cui all’art. 4 della l. n. 89 del 2001. Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 6 maggio 2016, n. 9142.

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 6 maggio 2016, n. 9142 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Primo Presidente f.f. Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente Dott. CAPPABIANCA Aurelio – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – Consigliere Dott....

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Nel contratto di assicurazione della responsabilita' civile la clausola che subordina l'operativita' della copertura assicurativa alla circostanza che tanto il fatto illecito quanto la richiesta risarcitoria intervengano entro il periodo di efficacia del contratto o, comunque, entro determinati periodi di tempo, preventivamente individuati (c.d. clausola clams made mista o impura) non e' vessatoria; essa, in presenza di determinate condizioni, puo' tuttavia essere dichiarata nulla per difetto di meritevolezza ovvero, laddove sia applicabile la disciplina di cui al decreto legislativo n. 206 del 2005, per il fatto di determinare, a carico del consumatore, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto; la relativa valutazione, da effettuarsi dal giudice di merito, e' incensurabile in sede di legittimita', ove congruamente motivata. Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 6 maggio 2016, n. 9140.

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 6 maggio 2016, n. 9140 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Primo Presidente f.f. Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente Sezione Dott. NOBILE Vittorio – Presidente Sezione Dott. NAPPI Aniello –...