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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 23 luglio 2014, n. 16759. Quando sia accertata in concreto la colpa di uno dei conducenti, mentre nulla sia possibile stabilire in merito alla correttezza della condotta tenuta dall'altro, il giudice di legittimità ammette che la colpa accertata in concreto da uno dei conducenti possa concorrere con la colpa presunta dell'altro ai sensi dello art. 2054 secondo comma del codice civile

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 luglio 2014, n. 16759     Svolgimento del processo     1. Con citazione dinanzi al giudice di pace di ROMA DEL 9 GIUGNO 2003, D.S. , quale proprietario del ciclomotore condotto da D.R. , conveniva la conducente dell’auto Nissan Micra, S.M.S. e la assicuratrice FONDIARIA Sai,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 luglio 2014, n. 16502. Il credito avente ad oggetto una obbligazione di valore, quale è l'obbligo di risarcire il danno aquiliano, deve essere liquidato in moneta esprimente il potere di acquisto dell'epoca della liquidazione, non dell'epoca dell’illecito.

  Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 luglio 2014, n. 16502   Svolgimento del processo   1. Nel 2002 i sigg.ri L.V. e Gu.Al. convennero dinanzi al Tribunale di Milano le società Giusermari s.r.l. e GDM Costruzioni s.p.a., esponendo che: – avevano acquistato dalla società Giusermari un appartamento compreso nel fabbricato sito a...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 giugno 2014, n. 14765. In una vendita forzata immobiliare, anche il terzo – oltre al proprietario (ed all'eventuale custode) – risponde, ex art. 2043 del c.c., per il danno cagionato al bene nel periodo intercorrente tra l'aggiudicazione definitiva e l'emissione del decreto di trasferimento.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 giugno 2014, n. 14765   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – rel. Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella –...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 luglio 2014, n. 16401. L'eventuale lesione del diritto di interrompere la gravidanza è dunque giuridicamente irrilevante se la gestante, quand'anche informata, avrebbe comunque verosimilmente scelto di non abortire. E nel caso di specie, per quanto già detto, la Corte d'appello ha giustappunto escluso tale nesso di causa, con decisione non sindacabile in sede di legittimità.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  17 luglio 2014, n. 16401 Svolgimento del processo 1. Nel 1999 la sig.a R.M. convenne dinanzi al Tribunale di Milano il proprio ginecologo, dott. A.E.M., esponendo che: – nel luglio del 1997, essendo aumentata di peso e ritardando il mestruo, si era rivolta al dott. A.E.M., per sapere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 luglio 2014, n. 15009. I genitori di un minore che sia morto in conseguenza di un fatto illecito sono potenzialmente titolari di un diritto al risarcimento del danno che deriva dalla lesione di un'aspettativa alla produzione di un reddito futuro; ciò in quanto può ritenersi, ragionando in astratto, che il minore, una volta divenuto maggiorenne, avrebbe in qualche misura contribuito ai redditi della famiglia. Trattandosi, però, di un diritto non automatico, i genitori, per dare prova della frustrazione di quell'aspettativa, hanno l'onere di allegare e dimostrare che il figlio deceduto avrebbe verosimilmente contribuito ai bisogni della famiglia. A tal fine la previsione va operata sulla base di criteri ragionevolmente probabilistici, non già in via astrattamente ipotetica, ma alla luce delle circostanze del caso concreto, conferendo rilievo alla condizione economica dei genitori sopravvissuti, alla età loro e del defunto, alla prevedibile entità del reddito di costui, dovendosi escludere che sia sufficiente la sola circostanza che il figlio deceduto avrebbe goduto di un reddito proprio; la relativa prova può essere data anche tramite presunzioni.

Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione III SENTENZA 11 luglio 2014, n. 15009 Ritenuto in fatto S.I. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Treviso, l’Azienda USL n. X del Veneto per sentirla condannare al risarcimento dei danni conseguenti alla morte del proprio figlio M.M. , di poco meno di tre anni di età, conseguente a...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 luglio 2014, n. 15491. Nel caso in cui intercorra un apprezzabile lasso di tempo tra le lesioni colpose e la morte causata dalle stesse è configurabile un danno biologico risarcibile, da liquidarsi in relazione alla menomazione della integrità psicofisica patita dal danneggiato per il periodo di tempo indicato, e il diritto del danneggiato a conseguire il risarcimento del danno è trasmissibile agli eredi "iure hereditatis"; in questo caso, l'ammontare del danno biologico terminale sarà commisurato soltanto all'inabilità temporanea, e tuttavia la sua liquidazione dovrà tenere conto, nell'adeguare l'ammontare del danno alle circostanze del caso concreto, del fatto che, se pure temporaneo, tale danno è massimo nella sua entità ed intensità, tanto che la lesione alla salute è così elevata da non essere suscettibile di recupero ed esitare nella morte. Il danno alla salute subito dai prossimi congiunti della vittima di un incidente stradale costituisce danno non patrimoniale, risarcibile iure proprio nei confronti di tali soggetti ove sia adeguatamente provato il nesso causale tra la menomazione dello stato di salute dell'attore ed il fatto illecito.

Suprema CORTE DI CASSAZIONE Sezione III  SENTENZA 8 luglio 2014, n.15491   Ritenuto in fatto Con atto di citazione notificato il 9/11 settembre 1997, L.C.I. e C.G. convennero, innanzi al Tribunale di Caltanissetta, T.R. e la società Allsecures Assicurazioni s.p.a., chiedendone la condanna al risarcimento di tutti i danni subiti, in proprio e quali eredi...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 19 giugno 2014, n. 13945. In caso di invalidità permanente conseguente ad un sinistro stradale, per la liquidazione nella forma della «capitalizzazione anticipata» del danno partrimoniale futuro, dalla somma calcolata va detratto il cosiddetto «montante di anticipazione» consistente nel vantaggio del danneggiato-creditore a vedersi riconosciuta «oggi» una somma di cui avrebbe potuto disporre solo più avanti.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 19 giugno 2014, n. 13945 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 luglio 2014, n. 15233. La presunzione di responsabilità ex articolo 2051 cod.civ. trova applicazione con riguardo ai danni derivanti sia dall' intrinseca natura o struttura delle cose in custodia, sia dal loro dinamismo e dall'effetto che su di esse abbiano determinato agenti esterni idonei ad alterarne la natura ed il comportamento.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 luglio 2014, n. 15233 Svolgimento del giudizio Nel novembre 2001 A.A. conveniva in giudizio la Circumvesuviana srl, chiedendone l’accertamento di responsabilità ex artt.2043 e 2051 cc, nonché la condanna al risarcimento, in relazione al sinistro occorsole il 15.2.01; allorquando, scendendo dal treno della società convenuta nella stazione...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2014, n. 13364. In relazione a qualunque tipo di strada, l'ente proprietario o gestore ha sempre la possibilita' di collocare la segnaletica prevista dal Codice della Strada, con la conseguenza che, ove si prospetti l'esistenza di un rapporto causale fra l'inidoneita' della segnaletica e un sinistro stradale, non puo' predicarsi l'esclusione dell'applicazione del paradigma dell'articolo 2051 c.c., per il solo fatto che la strada sia extraurbana

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 giugno 2014, n. 13364 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AMATUCCI Alfonso – Presidente Dott. D’ALESSANDRO Paolo – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott....