Il testo integrale Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 25 novembre 2013 n.26284[1] Dalla lettura della sentenza impugnata emerge infatti che la Sezione disciplinare, dopo avere evidenziato sia il considerevole numero di provvedimenti depositati in ritardo nonché la durata dl detti ritardi ‘per periodi di oltre tre anni, con punte superiori al 4...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 novembre 2013, n. 26225. La tutela dell’avviamento commerciale, apprestata dagli artt. 34 – 40 della legge 27 luglio 1978, n. 392, per gli immobili adibiti ad uso diverso dall’abitazione, utilizzati per un’attività commerciale comportante contatti diretti con il pubblico degli utenti e dei consumatori, non può essere riconosciuta al conduttore che eserciti quell’attività senza le prescritte autorizzazioni, poiché il presupposto della tutela risiede nella liceità dell’esercizio dell’attività medesima, in quanto si fornirebbe altrimenti protezione a situazioni abusive (frustrando l’applicazione di norme imperative che regolano le attività economiche) e lo stesso scopo premiale della disciplina posta a fondamento della predetta legge, che, quanto all’avviamento ed alla prelazione, consiste nella conservazione, anche nel pubblico interesse, delle imprese considerate
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 novembre 2013, n. 26225 Svolgimento del processo Con ricorso del 22.10.2004 N.S. e N.V. intimavano a P.S. licenza per finita locazione relativamente ad un loro immobile condotto ad uso diverso da quello abitativo e lo convenivano in giudizio chiedendo la convalida dell’intimazione. L’intimato non si opponeva alla...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 21 novembre 2013, n. 26189. In tema di notifica effettuata a mani di un familiare del destinatario, la presunzione di convivenza non meramente occasionale non opera nel caso in cui la notificazione sia stata eseguita nella residenza propria del familiare, diversa da quella del destinatario dell’atto, in tal caso non potendosi ritenere avverato il presupposto della frequentazione quotidiana sul quale si basa l’ipotesi normativa della presumibile consegna
Suprema Corte di Cassazione sezione VI Ordinanza 21 novembre 2013, n. 26189 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CARACCIOLO...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 22 novembre 2013, n. 26204. La valutazione dello stato d’abbandono. L’esistenza di patologie fisiche o psichiche a carico dei genitori non costituisce di per sé un fattore inequivocamente rivolto ad integrare la condizione di abbandono
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 22 novembre 2013, n. 26204 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Roma, sezione minorenni, confermando la pronuncia di primo grado dichiarava lo stato di adottabilità di D..M.K. , figlio di M.K.T. . Il minore risultava essere stato affidato e coolocato fin dalla nascita...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 ottobre 2013, n. 41399. Guida in stato di ebbrezza: quando il reato è stato accertato in chiave sintomatica il giudice può ritenere, pel principio del favor rei, l’esistenza della fattispecie di cui al novellato art. 186 C.d.S., comma 2, lett. a), la più lieve tra quelle previste dalla disciplina della guida in stato di ebbrezza. Inoltre, la competenza del giudice penale in ordine alla violazione amministrativa viene meno se il procedimento si conclude per estinzione del reato o per difetto di una condizione di procedibilità; e che in ogni caso la sanzione stessa è applicata dal giudice solo con la sentenza di condanna
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV PENALE Sentenza 7 ottobre 2013, n. 41399 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Presidente – Dott. CIAMPI Francesco Mari – Consigliere – Dott. PICCIALLI Patrizia – Consigliere – Dott. DOVERE...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 15 novembre 2013, n. 25671. La disciplina antielusiva dell’interposizione, prevista dall’art. 37, comma 3, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, non presuppone necessariamente un comportamento fraudolento da parte del contribuente, essendo sufficiente un uso improprio, ingiustificato o deviante di un legittimo strumento giuridico, che consenta di eludere l’applicazione del regime fiscale che costituisce il presupposto d’imposta: ne deriva che il fenomeno della simulazione relativa, nell’ambito della quale può ricomprendersi l’interposizione fittizia di persona, non esaurisce il campo di applicazione della norma, ben potendo attuarsi lo scopo elusivo anche mediante operazioni effettive e reali. Da quanto esposto consegue che il carattere reale, e non simulato, dell’operazione di vendita e l’effettiva percezione del prezzo da parte dei venditori-donatari, non sono sufficienti ad escludere lo scopo elusivo dell’intera operazione negoziale posta in essere, nella sequenza donazione-vendita
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 15 novembre 2013, n. 25671 Ritenuto in fatto 1. L.B. propone ricorso per cassazione, articolato in nove motivi, avverso la sentenza della Commissione tributaria regionale del Veneto indicata in epigrafe, con la quale, in accoglimento dell’appello dell’Ufficio, è stata affermata la legittimità dell’avviso di accertamento emesso nei confronti...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 25 novembre 2013 n. 26283. E’ competente la Corte dei conti sull’azione di responsabilità esercitata dalla Procura della Repubblica per la responsabilità degli organi sociali per danno da essi procurati al patrimonio di una società in house
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 25 novembre 2013 n. 26283[1] La S.C. ritiene che la società in questione presenta le caratteristiche di una cosiddetta società in house, in quanto essa è stata costituita dall’ente pubblico comunale, il quale ne è l’unico socio e le cui azioni non possono non...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 novembre 1013, n. 26223. Quando col ricorso per cassazione venga denunciato un vizio che comporti la nullità del procedimento o della sentenza impugnata, ed in particolare un vizio afferente alla nullità dell’atto introduttivo del giudizio per indeterminatezza dell’oggetto della domanda o delle ragioni poste a suo fondamento, il giudice di legittimità non deve limitare la propria cognizione all’esame della sufficienza e logicità della motivazione con cui il giudice di merito ha vagliato la questione, ma è investito del potere di esaminare direttamente gli atti e i documenti sui quali il ricorso si fonda, purché la censura sia stata proposta dal ricorrente in conformità alle regole fissate al riguardo dal codice di rito
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 novembre 1013, n. 26223 Svolgimento del processo Con citazione notificata in data 11 gennaio 1990 N.E. , premesso che nei primi mesi dell’anno 1970 era stata ricoverata presso la Clinica Salus di (omissis) per ivi essere sottoposta a intervento chirurgico di colicistectomia ad opera del Dott. C.R....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 novembre 2013 n. 26269. Solo al momento della firma del mandato alle liti il cliente ha avuto con certezza notizia dell’avvenuta accettazione da parte dell’avvocato della sua proposta e, quindi, solo in quel momento sorge l’obbligazione prevista dall’articolo 1326 del c.c., cioè la conclusione del contratto
Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 novembre 2013 n.26269[1] Secondo il tribunale la competenza per territorio era quella in cui era stato rilasciato il mandato ad Iitem e dove l’obbligazione avrebbe dovuto eseguirsi (forum destnatae solutionis), cioè nel capoluogo di provincia (dove si trovava lo studio legale dei professionisti)...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 novembre 2013, n. 26122. L’affidamento esclusivo – suscettibile di revisione in caso di mutamento della descritta situazione – deve corrispondere agli interessi del minore, alfine di mantenere una medesima linea guida nella loro educazione, senza inutili e soprattutto dannosi, possibili contrasti
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 21 novembre 2013, n. 26122 Svolgimento del processo 1 – Le minori E.D.A. , nata il (omissis) e E.D.J. , nata il (omissis) , figlie naturali di C.E. e di E.E.C. , a seguito della crisi della coppia e della cessazione della convivenza, avvenuta nel 2000, venivano affidate...