Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 giugno 2014, n. 14808 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 25 gennaio 2003 il notaio C.V. conveniva davanti al Giudice di pace di Como G.G., chiedendo la condanna dello stesso al pagamento di € 2.324,05, quale corrispettivo per la esecuzione di prestazioni professionali, consistenti...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 giugno 2014, n. 24615. La distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato va individuata nel fatto che, mentre la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente passivo, inidoneo ad apportare alcun contributo alla realizzazione del reato, nel concorso di persona punibile è richiesto, invece, un contributo partecipativo – morale o materiale – alla condotta criminosa altrui, caratterizzato, sotto il profilo psicologico, dalla coscienza e volontà di arrecare un contributo concorsuale alla realizzazione dell'evento illecito. Ne consegue che il comportamento passivo, ancorché perfettamente consapevole, ma inidoneo ad apportare alcun contributo causalmente rilevante all'altrui realizzazione del reato, integra mera connivenza non punibile
Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione V sentenza 11 giugno 2014, n. 24615 Svolgimento del processo 1. Con sentenza dell’8/5/2013 la Corte d’appello di Trento confermava la sentenza con la quale, in data 10/1/2012, il Tribunale della stessa città aveva dichiarato T.L. e N.L. colpevoli del delitto p. e p. dall’art. 110 c.p., e art. 624...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 luglio 2014, n. 15144. Appello, divorzio: il termine per la notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza alla controparte non è perentorio, non essendo previsto espressamente dalla legge. Ne consegue che il giudice, nell'ipotesi di omessa o inesistente notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza, può, in difetto di spontanea costituzione del resistente, concedere al ricorrente un nuovo termine, avente carattere perentorio, entro il quale rinnovare la notifica
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 luglio 2014, n. 15144 Svolgimento di processo La Corte d’appello di Roma con sentenza del 31 marzo 2010 ha dichiarato improcedibile l’impugnazione proposta da G.R. per la riforma della sentenza del Tribunale di Roma, pronunciata in data 6 dicembre 2005, la quale ha disposto la corresponsione...
Corte di cassazione, sezione I, sentenza 3 luglio 2014, n. 15256. Al fine del riconoscimento dell’elargizione prevista dall’art. 1 l. n. 302/2009 e del vitalizio ex l. nn. 407/1998 e 206/2004 (riconosciuti in favore di chiunque subisca un'invalidità permanente, per effetto di ferite o lesioni riportate in conseguenza dello svolgersi nel territorio dello Stato di atti di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico), è opportuno qualificare l’episodio criminoso, di cui è rimasto vittima il richiedente, come terroristico. Tale è quell’azione finalizzata alla eversione dell’ordine democratico che abbia un collegamento con un programma di azione violenta finalizzato al conseguimento di obiettivi di ordine politico, in cui la violenza deve essere organizzata in forma associativa, non circoscritta a singole azioni ma estesa ad un generico programma criminoso che contempli l’uso sistematico della forza per scopi politici
Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione I SENTENZA 3 luglio 2014, n. 15256 Ritenuto in fatto S.A.S. convenne in giudizio il Ministero dell’Interno, chiedendo il riconoscimento dell’elargizione prevista dall’art. 1 della legge 20 ottobre 1990, n. 302 e degli assegni vitalizi previsti dall’art. 5, secondo comma, della legge 3 agosto 2004, n. 206 e dall’art. 2...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 luglio 2014, n. 15143. In un procedimento di divorzio in cui siano presenti figli l'obbligo di ascolto vale inderogabilmente per i minori che abbiano compiuto dodici anni ed esclusivamente nel giudizio di primo grado. Per gli infradodicenni, invece, l'ascolto può essere omesso qualora il giudice lo ritenga nocivo per gli stressi
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 2 luglio 2014, n. 15143 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Roma con sentenza del 2 settembre 2010, respingendo gli appelli principale ed incidentale, ha confermato la pronuncia del Tribunale di Roma del 22 novembre 2007, la quale – in seguito a sentenza non definitiva del 19...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 16 maggio 2014, n. 2518. La forma della costituzione in giudizio degli Enti territoriali, in riferimento all’autonomia statutaria e organizzativa, in seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione
Consiglio di Stato Sezione V Sentenza 16 maggio 2014, n. 2518 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 2767 del 2014, proposto da: Regione Campania, in persona del legale rappresentante in carica, rappresentata e difesa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 giugno 2014, n. 26466. L'assenza di una perfetta coincidenza tra quanto dichiarato dalla vittima del reato e fonti esterne su elementi non considerati pregnanti non è idonea a minare l'attendibilità delle accuse, al punto da integrare una violazione del principio per cui la condanna deve essere pronunciata «al di là di ogni ragionevole dubbio».
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 giugno 2014, n. 26466 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 aprile 2014, n. 18120. Inutilizzabilità delle dichiarazioni confessorie rese da chi, pur dovendo essere sentito come imputato o persona sottoposta alle indagini, ha reso tali dichiarazioni senza garanzie difensive, afferma che la portata di tale principio va estesa anche al caso in cui tali dichiarazioni confessorie siano riportate da un altro soggetto ascoltato in qualità di testimone
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 aprile 2014, n. 18120 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. TARDIO Angela – Consigliere Dott. CASSANO Margherita – rel. Consigliere Dott. LA POSTA Lucia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 23 giugno 2014, n. 27185. Le dichiarazioni di un testimone (anche se si tratti della persona offesa), per essere positivamente utilizzate dal giudice, devono risultare credibili, oltrechè avere ad oggetto fatti di diretta cognizione e specificamente indicati, con il logico corollario che, contrariamente ad altre fonti di conoscenza, come le dichiarazioni rese da coimputati o da imputati in reati connessi, esse non abbisognano di riscontri esterni, il ricorso eventuale ai quali è funzionale soltanto al vaglio di credibilità del testimone
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza del 23 giugno 2014, n. 27185 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente – Dott. LANZA Luigi – Consigliere – Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere – Dott. DE AMICIS Gaetano...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 26 giugno 2014, n. 3203. L'onere di immediata impugnazione del bando di concorso è circoscritto al caso della contestazione di clausole escludenti, riguardanti requisiti di partecipazione, che siano ex se ostative all'ammissione dell'interessato, o, al più, impositive, ai fini della partecipazione, di oneri manifestamente incomprensibili o del tutto sproporzionati per eccesso rispetto ai contenuti della procedura, dovendo le altre clausole essere ritenute lesive ed impugnate insieme con l'atto di approvazione della graduatoria definitiva, che definisce la procedura concorsuale ed identifica in concreto il soggetto leso dal provvedimento, rendendo attuale e concreta la lesione della situazione soggettiva
Consiglio di Stato sezione V sentenza 26 giugno 2014, n. 3203 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1854 del 2013, proposto da: Ed.G. s.n.c., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e...