SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI sentenza 3 settembre 2014, n. 36847 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza del 30 settembre-3 ottobre 2013, la Corte di appello di Roma dichiarava inammissibile la ricusazione, proposta con atto depositato il 27 settembre 2013, nell’interesse degli imputati D.G.A. e D.G.P. , nei confronti dei componenti...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 12 settembre 2014, n. 19331. L'omessa o inesatta indicazione del nome di una delle parti nell'intestazione della sentenza va considerata un mero errore materiale, emendabile con la procedura di cui agli artt. 287 e 288 cod. proc. civ., quando dal contesto della sentenza risulti con sufficiente chiarezza l'esatta identità di tutte le parti, laddove comporta la nullità della sentenza qualora da essa si deduca che non si è regolarmente costituito il contraddittorio, ai sensi dell'art. 1011 cod. proc. civ., e quando sussiste una situazione di incertezza, non eliminabile a mezzo della lettura dell'intera sentenza, in ordine ai soggetti cui la decisione si riferisce
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 12 settembre 2014, n. 19331 Svolgimento del processo e motivi della decisione E’ stata depositata in cancelleria la seguente relazione, regolarmente comunicata al P.G. e notificata ai difensori delle parti. “Il relatore, cons. A.A. esaminati gli atti, osserva: 1. R.G. propose opposizione avverso l’atto di precetto notificato dall’avvocato...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 settembre 2014, n. 19178. Nella formulazione del giudizio critico, possono essere utilizzate espressioni di qualsiasi tipo, anche lesive della reputazione altrui, purché siano strumentalmente collegate alla manifestazione di un dissenso ragionato dall'opinione o dal comportamento preso di mira e non si risolvano in un'aggressione gratuita e distruttiva dell'onore e della reputazione del soggetto interessato; mentre non può essere riconosciuta la scriminante di cui all'art. 51 cod. pen. nei casi di attribuzione di condotte illecite o moralmente disonorevoli, di accostamenti volgari o ripugnanti, di deformazione dell'immagine in modo da suscitare disprezzo della persona e ludibrio della sua immagine pubblica
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 settembre 2014, n. 19178 Svolgimento del processo La scrittrice M.S. citò in giudizio risarcitorio la società editrice della rivista “Il Borghese”, il direttore responsabile della rivista stessa, il responsabile della rubrica “Vademecum del lettore borghese”, nonché la redattrice di un articolo del 13 agosto 1997, nel quale...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 1 settembre 2014, n. 18470. In relazione ai tempi di permanenza dell'illuminazione semaforica gialla, l'automobilista deve adeguare la velocita' allo stato dei luoghi e una durata di quattro secondi dell'esposizione della luce gialla non costituisce un dato inderogabile. Infatti, la risoluzione del Ministero dei Trasporti n. 67906 del 16.7.2007, nell'accertare che il codice della strada non indica una durata minima del periodo di accensione della lanterna di attivazione gialla, regola il tempo minimo di durata di detta luce che non puo' mai essere inferiore a tre secondi
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 1 settembre 2014, n. 18470 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. MANNA Felice – rel. Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 agosto 2014, n. 18174. In tema di azione di risarcimento dei danni da diffamazione, la ricostruzione storica dei fatti, la valutazione del contenuto degli scritti, l'apprezzamento in concreto delle espressioni usate come lesive dell'altrui reputazione, l'esclusione della esimente dell'esercizio del diritto di cronaca e di critica costituiscono accertamenti in fatto, riservati al giudice di merito ed insindacabili in sede di legittimità se sorretti – come nella specie – da argomentata motivazione, esente da vizi logici ed errori di diritto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 agosto 2014, n. 18174 Svolgimento del processo Con citazione del marzo 2001 V.P. conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Roma G.E. , Mediaset s.p.a., R.T.I. s.p.a. e Codacons (Coordinamento di Associazioni per la tutela dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), per sentirli condannare...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 31 luglio 2014, n. 17493. L'art. 2659, comma 1, n. 2, c.c., secondo cui nella nota di trascrizione devono essere indicati il titolo di cui si richiede la trascrizione e la data del medesimo, va interpretato in collegamento con il successivo art. 2655 il quale stabilisce che l'omissione o l'inesattezza delle indicazioni richieste nella nota non nuoce alla validità della trascrizione eccetto che induca incertezza sulle persone, sul bene o sul rapporto giuridico a cui si riferisce l'atto. Ne consegue che dalla nota deve risultare non solo l'atto in forza del quale si domanda la trascrizione ma anche il mutamento giuridico, oggetto precipuo della trascrizione stessa, che quell'atto produce in relazione al bene. Pertanto, in caso di regolamento di condominio c.d. contrattuale, non basta indicare il medesimo ma occorre indicare le clausole di esso incidenti in senso limitativo sui diritti dei condomini sui beni condominiali o sui beni di proprietà esclusiva
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 31 luglio 2014, n. 17493 Svolgimento del processo N.H.W., nella qualità di amministratore del Condominio (omissis) , conveniva davanti al Tribunale di Ancona la Quattroenne s.a.s. di Nicolin Franco & C, chiedendo che venisse dichiarata l’illegittimità dell’opera eseguita dalla convenuta di trasformazione del portico di sua proprietà esclusiva...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 settembre 2014, n. 18678. E' legittimo il licenziamento intimato al lavoratore per scarso rendimento qualora sia risultato provato, sulla scorta della valutazione complessiva dell'attività resa dal lavoratore stesso ed in base agli elementi dimostrati dal datore di lavoro, una evidente violazione della diligente collaborazione dovuta dal dipendente – ed a lui imputabile – in conseguenza dell'enorme sproporzione tra gli obiettivi fissati dai programmi di produzione per il lavoratore e quanto effettivamente realizzato nel periodo di riferimento, avuto riguardo al confronto dei risultanti dati globali riferito ad una media di attività tra i vari dipendenti ed indipendentemente dal conseguimento di una soglia minima di produzione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Sentenza 4 settembre 2014, n. 18678 Svolgimento del fatto I. La Corte d’Appello di L’Aquila, con la sentenza n. 801/11 pronunciando sull’impugnazione proposta da F.G. nei confronti della società Pilkington Italia spa, avente ad oggetto la sentenza del Tribunale di Vasto n. 335 dell’ 11 gennaio 2011, la...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 29 agosto 2014, n. 4438. Per le procedure concorsuali bandite prima dell'entrata in vigore della legge di conversione del d.l. n. 101/2013 e non ancora concluse a quella data, trova integrale applicazione l'art. 91, comma 4, del d.lgs n. 267/2000, che esclude il ricorso allo scorrimento delle graduatorie esistenti per i posti in organico di nuova istituzione
Consiglio di Stato sezione III sentenza 29 agosto 2014, n. 4438 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8125 del 2013, proposto da: Asl n. 2 di Olbia, rappresentata e difesa dall’avv. Gi.Co., con domicilio...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 settembre 2014, n. 4536. A norma dell'art. 237 del D.P.R. n. 3 del 1957, è previsto che i Prefetti della Repubblica possono, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, essere collocati a disposizione del Ministero dell'interno, quando sia richiesto dall'interesse del servizio. Tale norma attribuisce un'amplissima discrezionalità dell'amministrazione e, in particolare, legittima il Ministero dell'Interno, laddove ciò sia richiesto dall'interesse del servizio, a collocare i Prefetti, per una aliquota non superiore al numero di nove tra i posti in organico, a disposizione del Ministero stesso, per un periodo di tre anni, salvo quando siano investiti di incarichi speciali, poiché in questo caso, come stabilisce il comma secondo dell'art. 237, lo stato di disposizione si protrae per tutta la durata dell'incarico stesso
Consiglio di Stato sezione III sentenza 8 settembre 2014, n. 4536 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5430 del 2012, proposto da: Ma.Mo., rappresentato e difeso dall’Avv. Ar.Po., con domicilio eletto presso lo stesso...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 settembre 2014, n. 37530. Nell'ipotesi di consumazione di una rapina a mano armata, tutti i compartecipi, e cioè sia gli autori materiali che coloro i quali – come l'imputata – abbiano prestato la necessaria assistenza, rispondono anche del reato di porto illegale di armi, atteso che l'ideazione dell'impresa criminosa comprende anche il momento rappresentativo del loro impiego e, quindi, del porto abusivo delle stesse per realizzare la necessaria minaccia o violenza, essenziali a tale tipo di reato
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 12 settembre 2014, n. 37530 Svolgimento del processo Con sentenza del 16.4.2013, la Corte d’Appello di Bologna confermava la decisione di primo grado che aveva condannato D.M. alla pena di anni tre mesi dieci giorni venti di reclusione e € 1000 di multa per il reato di cui...