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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 11 settembre 2014, n. 37506. Costituisce ingiuria rivolgere alla propria ex moglie termini che si rivelano chiaramente offensivi secondo l'apprezzamento della generalità dei consociati, ossia in base al comune sentire della maggior parte delle persone. (Nel caso di specie, l'imputato in più occasioni aveva apostrofato la ex moglie paragonandola alla "nave scuola" che insegna ai non iniziati il manuale "pratico" dell'amore).

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 11 settembre 2014, n. 37506 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo M – Presidente Dott. OLDI Paolo – Consigliere Dott. DE BERARDINIS S. – rel. Consigliere Dott. BRUNO Paolo A. –...

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Corte di Cassazione, sezione feriale, sentenza 1 settembre 2014, n. 36510. In tema di infortuni sul lavoro, il coordinatore per la progettazione, ai sensi del Decreto Legislativo n. 494 del 1996, articolo 4 ha essenzialmente il compito di redigere il piano di sicurezza e coordinamento (PSC), che contiene l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi, e le conseguenti procedure, apprestamenti ed attrezzature per tutta la durata dei lavori; diversamente, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, ai sensi dell'articolo 5 cit. Decreto Legislativo, ha i compiti: (a) di verificare, con opportune azioni di coordinamento e di controllo, l'applicazione delle disposizioni del piano di sicurezza; (b) di verificare l'idoneita' del piano operativo di sicurezza (POS), piano complementare di dettaglio del PSC, che deve essere redatto da ciascuna impresa presente nel cantiere; (c) di adeguare il piano di sicurezza in relazione all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, di vigilare sul rispetto del piano stesso e sospendere, in caso di pericolo grave ed imminente, le singole lavorazioni. Trattasi di figure le cui posizioni di garanzia non si sovrappongono a quelle degli altri soggetti responsabili nel campo della sicurezza sul lavoro, ma ad esse si affiancano per realizzare, attraverso la valorizzazione di una figura unitaria con compiti di coordinamento e controllo, la massima garanzia dell'incolumita' dei lavoratori

Suprema Corte di Cassazione sezione feriale sentenza 1 settembre 2014, n. 36510   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE FERIALE PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHI Luisa – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. CAPOZZI A. – rel. Consigliere Dott. Carrelli Palombi Roberto – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 settembre 2014, n. 19731. Per la S.C. applicando i principi di garanzia ed in tema di adempimento o esatto adempimento ad una completa ed adeguata informazione medica, la erronea applicazione della corte d'appello in tema di principi del consenso informato è stato duplice in quanto: da un lato ha presupposto che il consenso informato non avrebbe dovuto investire anche i rischi dell'intervento sanitario qualora essi non siano letali, pur avendo un alto livello di probabilità statistica (-tvp al 50 PER CENTO) e d'altro lato ha ritenuto non dovuta la informazione in presenza di una percentuale statistica di mortalità dell’uno per cento, perché fenomeno prossimo al fortuito, mentre la valutazione del rischio sarebbe appertenuto al titolare del diritto esposto, e cioè al paziente e costituisce una operazione di bilanciamento che non può essere annullata in favore della parte che interviene sia pure con intenti salvifici. Sussiste dunque la prova evidente dell'inadempimento in relazione alla mancata e completa informazione sul rischio inerente all'interevento.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 settembre 2014, n. 19731 Svolgimento del processo 1. Con citazione del 2 ottobre 1998 L.G. , erede di C. , deceduto il (omissis) a 62 anni sul letto operatorio, già anestetizzato e incubato, per improvvisa e mortale ipotensione, convenne dinanzi al tribunale di MILANO, il chirurgo dr...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 settembre 2014, n. 18922. Il credito vantato da un professionista per l’assistenza prestata nella predisposizione e presentazione della domanda di transizione fiscale, funzionale all’ammissione alla procedura di concordato preventivo ha collocazione privilegiata (cfr. Cass. 8533/13); non c’è motivo di diversificare il trattamento del professionista che sia stato d’ausilio all’imprenditore nelle attività prodromiche e necessarie all’ammissione al concordato preventivo, rispetto al professionista che abbia assistito il debitore nella preparazione della documentazione per l’istanza di fallimento, sebbene sia attività che possa essere svolta in proprio da quest’ultimo, ma che questo abbia scelto, per ragioni di opportunità o di convenienza, di affidare ad un esperto di settore. L’art. 111 L.F. si configura quale norma procedurale applicabile alla pluralità delle procedure concorsuali

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 settembre 2014, n. 18922 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. BERNABAI Renato – rel. Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea –...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 settembre 2014, n. 19657. Tramite il contratto di locazione, il proprietario non spoglia dei poteri-doveri di custodia sul lastrico, cioè dei generici doveri di conservazione, di controllo e di intervento sulla relativa manutenzione, né dei poteri di interdizione ai non autorizzati dell'accesso al medesimo, sì da impedirne l'utilizzazione nelle parti pericolose e non transitabili: il godimento concesso al conduttore non esclude la permanenza nel proprietario dei poteri di controllo, di vigilanza e di custodia sullo stato di conservazione delle strutture che compongono l'immobile locato, sulle quali il conduttore non ha poteri di intervento, né doveri di manutenzione. L'evento dannoso del caso di specie costituisce realizzazione di un rischio estraneo al comportamento del proprietario ed agli specifici doveri di custodia su di lui gravanti, rischio che è invece esclusivamente riconducibile all'operato del conduttrore, il quale – in virtù dei poteri di diritto a lui derivanti dalla detenzione dell'appartamento e dei poteri di fatto abusivamente esercitati tramite l'apertura del passaggio e la concreta utilizzazione del lastrico – ha reso possibile, in termini non controllabili dal proprietario, l'uso anomalo del piano di copertura per il passaggio di persone: uso per il quale non era predisposto ed al quale non era né avrebbe potuto essere altrimenti destinato.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 settembre 2014, n. 19657 Svolgimento del processo R.A. ha concesso in locazione a N.M.L. un appartamento in Teramo, con antistante lastrico solare di copertura di un magazzino. Il lastrico solare, anch’esso di proprietà del R. , non era incluso nella locazione e non era originariamente accessibile dall’appartamento...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 settembre 2014, n. 37448. La condanna per stalking (art. 612 bis c.p.) non colpisce soltanto chi è legato alla persona molestata da vincoli affettivi, ma anche chi rende impossibile la vita degli altri per motivi che nulla hanno a che fare con un rapporto affettivo, perché il reato in questione non limita e circoscrive la natura e la qualità della parte lesa

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 10 settembre 2014, n. 37448 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DUBOLINO Pietro – Presidente Dott. PEZZULLO Rosa – rel. Consigliere Dott. DE MARZO Giuseppe – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 19 settembre 2014, n. 38571. L’esercizio arbitrario delle proprie ragioni presuppone che l'agente sia animato dall'esercizio di un diritto nella consapevolezza di poter ricorrere al giudice

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 19 settembre 2014, n. 38571 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 25.5.12 la Corte di Appello di Bari pronunziava la riforma della sentenza emessa dal Giudice monocratico del Tribunale di Foggia,con la quale ROVEA Giorgio era stato dichiarato responsabile del delitto di cui all’art. 610 CP, commesso...