Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 25 giugno 2015, n. 26988 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. D’ISA Claudio – Presidente Dott. IZZO Fausto – rel. Consigliere Dott. BLAIOTTA Rocco Marco – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 25 giugno 2015, n. 26721. Il delitto di associazione per delinquere è idoneo a realizzare profitti illeciti sequestrabili – ai fini della successiva confisca per tantundem nei casi espressamente previsti dalla legge – in via del tutto autonoma rispetto a quelli conseguiti attraverso i reati-fine perpetrati in esecuzione del programma delinquenziale e la cui esecuzione è agevolata dall’esistenza di una stabile struttura organizzata e dal comune progetto criminale, con la precisazione che la determinazione del profitto confiscabile corrisponde alla sommatoria dei profitti conseguiti dall’associazione nel suo complesso per effetto della consumazione dei singoli reati-fine, che vanno pertanto accertati e attribuiti, sia pure nelle forme provvisorie tipiche della fase cautelare, ad uno o più associati. Di tale profitto, in uno ai coimputati, ogni associato è chiamato a rispondere dal momento in cui ha aderito alla societas sceleris, senza che ciò possa comportare una duplicazione, anche solo parziale, del profitto confiscabile e, qualora si ricorra per la determinazione di esso a calcolare le imposte evase in via presuntiva o indiziaria, con la specifica indicazione dei criteri utilizzati per il relativo calcolo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 25 giugno 2015, n. 26721 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 24 giugno 2015, n. 26565. Non sussiste responsabilità medica per negligenza, imprudenza o imperizia nel caso in cui il decesso del paziente sia avvenuto per cause non diagnosticabili nella fase di ospedalizzazione e scoperte solo nella successiva fase dell’autopsia. Lo ha affermato la Cassazione accogliendo il ricorso di un medico che era stato prosciolto dal Gup con la formula di proscioglimento del fatto non costituisce reato, avendo il giudice considerato la sussistenza di una colpa lieve. Per la Corte il primario non può avere nessuna colpa, nemmeno lieve, dal momento che aveva agito correttamente senza alcuna imprudenza, imperizia o senza diligenza da poter ascrivere al decesso del paziente
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 24 giugno 2015, n. 26565 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giusepp – Presidente Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. DOVERE Salvator – rel. Consigliere Dott. SERRAO Eugenia – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 giugno 2015, n. 12087. In tema di trasporto internazionale marittimo, ed alla stregua della disciplina desumibile sia dalla Convenzione di Bruxelles del 25 agosto 1924, che dall’artt. 422 cod. nav., le operazioni di caricamento e stivaggio della merce riguardano attività accessorie al trasporto e rientrano nella sfera di rischio, costo e responsabilità del vettore, potendo eventuali clausole derogatrici (quali, nella specie, quella “free in, liner out”) incidere sulle spese, e non sulla responsabilità, di quest’ultimo; ne consegue che quando quelle attività vengano rese da un soggetto qualificabile come suo ausiliario, l’azione risarcitoria esercitabile dal destinatario della merce, per i danni dalla stessa subiti per effetto di negligenza o colpa nel loro svolgimento, è soggetta al termine di prescrizione annuale sancito dall’art. 438 cod. nav. e dall’art. VI, quarto comma, della citata Convenzione, restando, invece, inapplicabile la corrispondente normativa riguardante l’appalto di servizi
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 giugno 2015, n. 12087 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. SPIRITO Angelo – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. STALLA Giacomo Maria – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 12 giugno 2015, n. 12177. L’affidamento in concessione di un’area comunale, con trasferimento del diritto di superficie, per l’installazione di un impianto eolico è atto negoziale, che, sebbene posto in essere all’esito di una gara pubblica, instaura un rapporto paritetico, non potendo il Comune esercitare i poteri di supremazia ed imperio tipici dell’attività amministrativa. Pertanto, la domanda di nullità o risoluzione della convenzione, proposta dal superficiario sull’assunto che l’area sia inidonea per difetto di ventosità, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 12 giugno 2015, n. 12177 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente di Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez....
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 12 giugno 2015, n. 12178. La domanda del gestore di una clinica privata convenzionata diretta ad ottenere la riclassificazione della struttura in una superiore fascia di accreditamento e la conseguente applicazione di un più elevato tariffario delle prestazioni è devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, atteso che la P.A., quando riscontra le condizioni di applicabilità o revisione della convenzione di accreditamento, esercita una potestà pubblica
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 12 giugno 2015, n. 12178 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. CICALA Mario – Presidente di Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez. Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 giugno 2015, n. 12872. L’assicurazione per la responsabilità civile del commercialista copre anche l’attività da questo svolta come curatore fallimentare, salvo che il rischio sia espressamente escluso dal contratto. Infatti, l’espletamento di tale incarico, per il quale continua a restare un professionista privato in relazione al quale svolge pubblici poteri, rientra tra le possibili attività professionali specificamente previste per i commercialisti dalla legge. Pertanto, in caso di risarcimento di danni cagionati nell’espletamento dell’attività di ausiliare di giustizia, l’assicuratore è tenuto a tenere indenne il professionista. Questo è quanto detto dalla Cassazione che, nella specie, cassando la decisione della Corte territoriale, ha riaffermato un principio di rilievo applicabile anche nel caso in cui il curatore fallimentare sia un avvocato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 giugno 2015, n. 12872 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 aprile 2015, n. 6904. Poiché il diritto di prelazione e di riscatto agrari costituiscono ipotesi tassative, regolate dalla legge e non suscettibili di interpretazione estensiva, il diritto di prelazione e di riscatto del confinante, previsti dall’art. 7, secondo comma, n. 2), della legge n. 817 del 1971, non spettano al nudo proprietario
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE sezione III sentenza 7 aprile 2015, n. 6904 SVOLGIMENTO DEL PROCESSO l. M. F. convenne in giudizio, davanti al Tribunale di Udine, A. D. F. e A. P. chiedendo che fosse riconosciuto il suo diritto di riscatto agrario, in qualità di coltivatore diretto di un fondo confinante, in riferimento ad un...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 12 giugno 2015, n. 12182. In tema di espropriazione per pubblica utilità, il termine biennale per l’inizio dei lavori ex art. 18, primo comma, della legge reg. Friuli Venezia Giulia 31 ottobre 1986, n. 46, ha natura ordinatoria, sicché, qualora i lavori siano iniziati oltre tale termine – ma entro il termine perentorio triennale ex art. 1, terzo comma, della legge 3 gennaio 1978, n. 1 (applicabile “ratione temporis”) -, la dichiarazione di pubblica utilità non perde efficacia e la domanda di restituzione del fondo o risarcimento del danno resta devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 12 giugno 2015, n. 12182 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. CICALA Mario – Presidente di Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez. Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 12 giugno 2015, n. 12232. Qualora in un contratto di locazione la parte locatrice sia costituita da più locatori, ciascuno di essi è tenuto, dal lato passivo, nei confronti del conduttore alla medesima prestazione, così come, dal lato attivo, ognuno degli stessi può agire nei riguardi del locatario per l’adempimento delle sue obbligazioni, applicandosi in proposito la disciplina della solidarietà di cui all’art. 1292 c.c., che non determina, tuttavia, la nascita di un rapporto unico ed inscindibile e non dà luogo, perciò, a litisconsorzio necessario tra i diversi obbligati o creditori
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 12 giugno 2015, n. 12232 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SEGRETO Antonio – Presidente Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. RUBINO Lina – rel. Consigliere Dott. CIRILLO...