Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 2 marzo 2018, n. 9456. Il delitto di cui all’articolo 10 del Dlgs 74/2000  ha natura di reato permanente
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 2 marzo 2018, n. 9456. Il delitto di cui all’articolo 10 del Dlgs 74/2000 ha natura di reato permanente

Il delitto di cui all’articolo 10 del Dlgs 74/2000 ha natura di reato permanente, protraendosi la condotta penalmente rilevante sino al momento dell’accertamento fiscale, dal quale decorre il termine di prescrizione. Sentenza 2 marzo 2018, n. 9456 Data udienza 11 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 2 marzo 2018, n. 9480. Il delitto di ricettazione (articolo 648 cod. pen.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (articolo 474 cod. pen.) possono concorrere
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 2 marzo 2018, n. 9480. Il delitto di ricettazione (articolo 648 cod. pen.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (articolo 474 cod. pen.) possono concorrere

Il delitto di ricettazione (articolo 648 cod. pen.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (articolo 474 cod. pen.) possono concorrere, atteso che le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, tra le quali non puo’ configurarsi un rapporto di specialita’, e che non risulta dal sistema una diversa...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9428. Ai fini della configurabilita’ del reato di rissa, una volta accertata l’esistenza di gruppi contrapposti con vicendevole intenzione offensiva dell’altrui incolumita’ personale, e’ irrilevante individuare chi per primo sia passato a vie di fatto
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9428. Ai fini della configurabilita’ del reato di rissa, una volta accertata l’esistenza di gruppi contrapposti con vicendevole intenzione offensiva dell’altrui incolumita’ personale, e’ irrilevante individuare chi per primo sia passato a vie di fatto

Ai fini della configurabilita’ del reato di rissa, una volta accertata l’esistenza di gruppi contrapposti con vicendevole intenzione offensiva dell’altrui incolumita’ personale, e’ irrilevante individuare chi per primo sia passato a vie di fatto e che per la configurazione del reato di rissa e’ necessario e sufficiente che, nella violenta contesa, vi siano gruppi contrapposti,...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9441. Alla disposizione dell’articolo 45  Decreto Legislativo n. 274 del 2000, non puo’ essere riconosciuta una portata diversa dalla norma recepita e meramente riprodotta, espressamente operante per i procedimenti riguardanti reati successivamente attribuiti alla competenza del giudice di pace
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9441. Alla disposizione dell’articolo 45 Decreto Legislativo n. 274 del 2000, non puo’ essere riconosciuta una portata diversa dalla norma recepita e meramente riprodotta, espressamente operante per i procedimenti riguardanti reati successivamente attribuiti alla competenza del giudice di pace

Alla disposizione dell’articolo 45 Decreto Legislativo n. 274 del 2000, non puo’ essere riconosciuta una portata diversa dalla norma recepita e meramente riprodotta, espressamente operante per i procedimenti riguardanti reati successivamente attribuiti alla competenza del giudice di pace, nei quali e’ possibile applicare, in via transitoria, la nuova tipologia sanzionatoria, ma non per le sentenze...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9352. In tema di truffa contrattuale, nella quale l’elemento che imprime al fatto della inadempienza il carattere di reato e’ costituito dal dolo iniziale
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9352. In tema di truffa contrattuale, nella quale l’elemento che imprime al fatto della inadempienza il carattere di reato e’ costituito dal dolo iniziale

In tema di truffa contrattuale, nella quale “l’elemento che imprime al fatto della inadempienza il carattere di reato e’ costituito dal dolo iniziale, quello cioe’ che, influendo sulla volonta’ negoziale di uno dei contraenti (falsandone, quindi, il processo volitivo avendolo determinato alla stipulazione del negozio in virtu’ dell’errore in lui generato mediante artifici o raggiri)...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9375. In tema di impugnazioni, il mancato esame, da parte del giudice di secondo grado, di un motivo di appello non comporta l’annullamento della sentenza quando la censura, se esaminata, non sarebbe stata in astratto suscettibile di accoglimento
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9375. In tema di impugnazioni, il mancato esame, da parte del giudice di secondo grado, di un motivo di appello non comporta l’annullamento della sentenza quando la censura, se esaminata, non sarebbe stata in astratto suscettibile di accoglimento

In tema di impugnazioni, il mancato esame, da parte del giudice di secondo grado, di un motivo di appello non comporta l’annullamento della sentenza quando la censura, se esaminata, non sarebbe stata in astratto suscettibile di accoglimento, in quanto l’omessa motivazione sul punto non arreca alcun pregiudizio alla parte e, se trattasi di questione di...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, ordinanza 1 marzo 2018, n. 9412. E’ ammissibile l’appello proposto dall’imputato avverso la sentenza del Giudice di pace di condanna a pena pecuniaria, ancorche’ non specificamente rivolto al capo relativo alla condanna al risarcimento del danno in favore della parte civile
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, ordinanza 1 marzo 2018, n. 9412. E’ ammissibile l’appello proposto dall’imputato avverso la sentenza del Giudice di pace di condanna a pena pecuniaria, ancorche’ non specificamente rivolto al capo relativo alla condanna al risarcimento del danno in favore della parte civile

E’ ammissibile l’appello proposto dall’imputato avverso la sentenza del Giudice di pace di condanna a pena pecuniaria, ancorche’ non specificamente rivolto al capo relativo alla condanna al risarcimento del danno in favore della parte civile, in quanto il Decreto Legislativo 28 agosto 2000, n. 274, articolo 37 deve essere coordinato con la disposizione di cui...

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9349. Sussiste la circostanza aggravante dell’uso delle armi qualora la minaccia sia realizzata utilizzando un’arma giocattolo
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Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9349. Sussiste la circostanza aggravante dell’uso delle armi qualora la minaccia sia realizzata utilizzando un’arma giocattolo

Sussiste la circostanza aggravante dell’uso delle armi qualora la minaccia sia realizzata utilizzando un’arma giocattolo; inoltre nei reati contro il patrimonio, la circostanza attenuante del danno di speciale tenuita’ e’ applicabile anche al delitto tentato quando sia possibile desumere con certezza, dalle modalita’ del fatto e in base ad un preciso giudizio ipotetico che, se...

Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9416. La circostanza della premeditazione ben puo’ conciliarsi con una reazione iraconda e con un movente passionale
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Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9416. La circostanza della premeditazione ben puo’ conciliarsi con una reazione iraconda e con un movente passionale

La circostanza della premeditazione, tale aggravante ben puo’ conciliarsi con una reazione iraconda e con un movente passionale, ferma l’esigenza dei due elementi essenziali, consistenti in un apprezzabile intervallo di tempo fra l’insorgenza e l’attuazione del proposito criminoso e nel perdurare della risoluzione criminosa, senza titubanza e senza soluzioni di continuita’ Sentenza 1 marzo 2018,...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9370. L’obbligo di motivazione deve intendersi adempiuto tutte le volte che la scelta del giudice di merito venga a cadere su una pena che, per la sua entita’ globale, non appaia sul piano della logica manifestazione sproporzionata rispetto al fatto oggetto di sanzione
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 1 marzo 2018, n. 9370. L’obbligo di motivazione deve intendersi adempiuto tutte le volte che la scelta del giudice di merito venga a cadere su una pena che, per la sua entita’ globale, non appaia sul piano della logica manifestazione sproporzionata rispetto al fatto oggetto di sanzione

L’obbligo di motivazione deve intendersi adempiuto tutte le volte che la scelta del giudice di merito venga a cadere su una pena che, per la sua entita’ globale, non appaia sul piano della logica manifestazione sproporzionata rispetto al fatto oggetto di sanzione, non è neppure necessaria una specifica motivazione tutte le volte in cui la...