Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 17 maggio 2016, n. 20470
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 17 maggio 2016, n. 20470

In tema di liberazione anticipata, trattandosi di beneficio penitenziario che non incide sul reato e sulla pena al momento della sua irrogazione, non si applicano le disposizioni dell’art. 2 c.p., dell’art.25 Cost. e neppure quelle dell’art. 7 Cedu. In particolare non ha vigore ultrattivo la disposizione del decreto legge 23/12/2013 che consentiva la concessione della...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 9 giugno 2016, n. 24065
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 9 giugno 2016, n. 24065

Non integra il reato di diffamazione l’affermazione offensiva, caratterizzata da preconcetti e luoghi comuni, che non consenta l’individuazione specifica ovvero riferimenti inequivoci a circostanze e fatti di notoria conoscenza attribuibili ad un determinato individuo, giacché il soggetto passivo del reato deve essere individuabile, in termini di affidabile certezza, dalla stessa prospettazione oggettiva dell’offesa, quale si...

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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 6 giugno 2016, n. 23283

Nei procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della L. n. 189 del 2012, art. 3, relativi ad ipotesi di omicidio o lesioni colpose ascritte all’esercente la professione sanitaria, in un ambito regolato da linee guida, di talchè il processo verta sulla loro applicazione, stante l’intervenuta parziale abrogatio criminis delle richiamate fattispecie, in osservanza...

Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 7 giugno 2016, n. 23521
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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 7 giugno 2016, n. 23521

Deve escludersi la sussistenza di profili di colpa specifica e/o generica nel comportamento di chi, in qualità di responsabile tecnico, realizzi una situazione di assoluta sicurezza dei lavori da svolgere nell’area sottoposta al suo controllo, tramite l’adozione coordinata ed efficace delle opportune misure di prevenzione, nonostante ed a maggior ragione poiché l’evento sia stato causato...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20703
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20703

Il giudice, che applichi una misura di sicurezza, ha il dovere di motivare sull’attuale pericolosità sociale del condannato, prendendo in considerazione non solo gli elementi di natura medico – psichiatrica ma tutte le circostanze di fatto indicate nell’art. 133 c.p., con riguardo alla gravità del reato ed agli altri parametri di cui alla predetta norma,...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21195
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21195

In tema di procedimento di sorveglianza, il decreto di inammissibilita’ per manifesta infondatezza puo’ essere emesso de plano, ai sensi dell’articolo 666 c.p.p., comma 2, soltanto con riguardo ad una richiesta identica, per oggetto e per elementi giustificativi, ad altra gia’ rigettata ovvero priva delle condizioni previste direttamente dalla legge e non con riferimento al...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21196
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21196

In caso di successione di disposizioni diverse concernenti benefici penitenziari, che non attengono ne’ alla cognizione del reato, ne’ all’irrogazione della pena, ma alle modalita’ esecutive di questa, non operano le regole dettate dall’articolo 2 c.p., ne’ il principio costituzionale di irretroattivita’ delle disposizioni in pejus, ma quelle vigenti al momento della loro applicazione  ...

Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21204
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 23 maggio 2016, n. 21204

Il sopravvenuto difetto di interesse all’impugnazione e’ una causa di inammissibilita’ che prevale su quella della rinuncia all’impugnazione, eventualmente concorrente, perche’ piu’ favorevole, non comportando la condanna al pagamento delle spese: infatti, il venir meno dell’interesse, sopraggiunto alla proposizione del ricorso, non configura un’ipotesi di soccombenza e pertanto il ricorrente non deve essere condannato ne’...

Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza  7 giugno 2016, n. 23601
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 7 giugno 2016, n. 23601

L’esimente di cui all’art. 598 c.p. – per il quale non sono punibili le offese contenute negli scritti e nei discorsi pronunciati dinanzi alle autorità giudiziarie e amministrative – non si applica alle accuse calunniose contenute in tali atti, considerato che la predetta diposizione si riferisce esclusivamente alle offese e non può, pertanto, estendersi alle...

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Corte di Cassazione, sezione IV penale, sentenza 1 giugno 2016, n.23171

Il committente è titolare di una autonoma posizione di garanzia e può essere chiamato a rispondere dell’infortunio subito dal lavoratore qualora l’evento si colleghi causalmente ad una sua colpevole omissione, specie nel caso in cui la mancata adozione o l’inadeguatezza delle misure precauzionali sia immediatamente percepibile senza particolari indagini SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV...