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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 agosto 2015, n. 34090. L’onere della richiesta per guida in stato di ebbrezza della sostituzione della pena detentiva con il lavoro di pubblica di utilità e la indicazione da parte del richiedente dell’ente presso cui svolgere il lavoro, non è, tuttavia quest’ultimo, previsto dall’art. 186, comma 9-bis, C.d.S., ove si prevede solo che l’imputato non si opponga alla sostituzione

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 4 agosto 2015, n. 34090 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZECCA Gaetanino – Presidente Dott. BIANCHI Luisa – Consigliere Dott. MARINELLI Felicetta – rel. Consigliere Dott. GRASSO Giuseppe – Consigliere Dott. DOVERE...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 3 agosto 2015, n. 33983. Elude un provvedimento giudiziale, così realizzando il reato di cui all’art. 388, 2° co., c.p., la donna affidataria dei figli minori che trasferisce all’estero la propria dimora senza avvertire e senza chiedere un adeguamento delle prescrizioni giudiziali, così gravemente ostacolando il diritto di visita dell’altro genitore, come definito dal giudice civile

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 3 agosto 2015, n. 33983 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. CARCANO Domenic – Consigliere Dott. PETRUZZELLIS An – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierlui – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 31 luglio 2015, n. 33882. E’ nulla la notificazione dell’avviso della conclusione delle indagini effettuata al difensore a mezzo P.E.C. anteriormente al 15.12.2014, giusta quanto stabilito dall’art. 16 D.L. 18.10.2012 n. 179, convertito dalla L. 17.12.2012 n. 221). Di conseguenza non è abnorme la restituzione del atti al pubblico ministero, disposta una volta rilevata la nullità dell’avviso ex art. 415 bis c.p.p., che rappresenta atto prodromico alla regolare emissione del decreto di citazione

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 31 luglio 2015, n. 33882 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MILO Nicola – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – rel. Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott. BASSI...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 luglio 2015, n. 33745. Applicabilità del divieto di reformatio in peius anche nel giudizio di rinvio a seguito di annullamento pronunciato dalla Cassazione, ove impugnante sia il solo imputato, purché il nuovo giudizio non consegua all’annullamento della sentenza di primo grado disposto per nullità dell’atto introduttivo ovvero per altra nullità assoluta o a regime intermedio non sanata

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 luglio 2015, n. 33745 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PRESTIPINO Antonio – Presidente Dott. CAMMINO Matilde – Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. RECCHIONE...

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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 31 luglio 2015, n. 33864. In tema di reati di competenza del giudice di pace non sussiste l’interesse per la parte civile ad impugnare la sentenza dichiarativa dell’estinzione del reato ai sensi del Decreto Legislativo n. 274 del 2000, articolo 35

Suprema Corte di Cassazione S.U.P sentenza 31 luglio 2015, n. 33864 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. MANNINO Saverio Feli – Consigliere Dott. MARASCA Gennaro – Consigliere Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 30 luglio 2015, n. 33765. In tema di confisca per equivalente non è necessaria la specifica individuazione dei beni oggetto di ablazione, atteso che, accertato il profitto o il prezzo del reato per il quale essa è consentita, la confisca potrà avere ad oggetto non solo beni già individuati nella disponibilità dell’imputato, ma anche quelli che in detta disponibilità si rinvengano o comunque entrino successivamente al provvedimento di confisca, fino alla concorrenza dell’importo determinato

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 30 luglio 2015, n. 33765 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – rel. Consigliere Dott....