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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 20 gennaio 2014, n. 2267. Le condizioni di abbandono materiale e morale, richieste dalla norma incriminatrice dell’art. 578 cod. pen., in quanto elemento costitutivo del reato, devono bensì sussistere oggettivamente e congiuntamente, e devono essere connesse al parto nel senso che, in conseguenza della loro obiettiva esistenza, la madre non ritiene di poter assicurare la sopravvivenza del figlio subito dopo la nascita; ma la valutazione della ricorrenza, nel caso concreto, di tale requisito obiettivo deve essere “individualizzata” sulla peculiare situazione della partoriente, come da lei percepita, prescindendo dall’oggettiva presenza, nel contesto territoriale di appartenenza, di adeguate strutture e presidi sanitari al cui ausilio la madre sarebbe potuta ricorrere durante la gravidanza e in occasione del parto (ciò che costituisce ormai la norma sul territorio italiano), allorché la condizione di solitudine esistenziale in cui versa la donna, determinata anche da un ambiente familiare non comunicativo e totalmente incapace di cogliere l’evidenza del suo stato e di avvertire l’esigenza di aiuto e sostegno necessari al dramma da lei vissuto, le impedisca tuttavia di cogliere tali opportunità, inducendola a partorire in uno stato di effettiva derelizione

  Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 20 gennaio 2014, n. 2267 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza pronunciata l’8.11.2012, a seguito di rito abbreviato, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona ha condannato l’imputata F.H. alla pena (sospesa) di anni 2 mesi 6 di reclusione per il reato di cui...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 gennaio 2014, n. 1251. L’attenuante della lieve entità è compatibile con l’attività di spaccio non occasionale

Suprema Corte di Cassazione sezione VI Sentenza 14 gennaio 2014, n. 1251 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GARRIBBA Tito – Presidente Dott. SERPICO Francesco – Consigliere Dott. IPPOLITO Francesco – rel. Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. DI...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 20 gennaio 2014, n. 2295. In tema di applicazione o meno dell’attenuante della lieve entità come prevalente sulla recidiva

Suprema Corte di Cassazione sezione IV  sentenza 20 gennaio 2014, n. 2295 Ritenuto in fatto e motivi della dsecisione 1. Con sentenza del 27.4.2012, resa all’esito di giudizio abbreviato subordinato all’espletamento di perizia chimica sulla sostanza stupefacente oggetto di reato, il Tribunale di Torino ha dichiarato il cittadino nordafricano A.D. responsabile dell’ascritto reato di concorso...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 16 gennaio 2014, n. 1755. La richiesta di sospensione condizionale della pena è incompatibile con quella il lavoro di pubblica utilità.

Suprema Corte di Cassazione sezione IV Sentenza 16 gennaio 2014, n. 1755 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo G. – Presidente Dott. CIAMPI F. M. – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – Consigliere Dott. PICCIALLI P. – rel....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 20 gennaio 2014, n. 2305. Reato di concussione in danno di un ingegnere perché, in concorso con il Sindaco e Assessore all’urbanistica di un Comune campano e alcuni imprenditori, costringeva il titolare di una società consortile a nominarlo quale direttore dei lavori, prospettando che se lo avesse fatto ci sarebbero stati problemi e ostacoli organizzativo-burocratici

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 20 gennaio 2014, n. 2305 Considerato in fatto e ritenuto in diritto 1. Con sentenza del 5.11.2012 la Corte di appello di Napoli – a seguito di gravame interposto dal P.M. e, tra gli altri, dall’imputato P.G. avverso la sentenza emessa il 13.11.2009 dal GUP del Tribunale di...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 20 gennaio 204, n. 2252. In tema di reati di falso ideologico in atto pubblico, abuso d’ufficio e favoreggiamento

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza  20 gennaio 204, n. 2252 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 30 aprile 2012 la Corte d’Appello di Roma, così riformando la pronuncia di condanna emessa dal giudice dell’udienza preliminare presso il locale Tribunale in esito al giudizio abbreviato, ha assolto M.C. dalle imputazioni di concorso...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 gennaio 2014, n. 597. In materia di estradizione non vi è alcun ineludibile aggancio alla lettera della legge per sostenere che la assenza di condizione di procedibilità derivante dalla operatività del principio di specialità debba considerarsi necessariamente e solo con riferimento ai “fatti storici” di rilievo penale riconducibili all’imputato, antecedenti a quelli per i quali è stata concessa estradizione

Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 gennaio 2014, n. 597 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giulian – Presidente Dott. OLDI Paolo – Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia – Consigliere Dott. VESSICHELLI M. – rel. Consigliere Dott. DEMARCHI...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 gennaio 2014, n. 585. Violazione e sottrazione di corrispondenza per la moglie per avere aperto e preso visione della corrispondenza bancaria del marito poi utilizzata in un procedimento di separazione

Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 gennaio 2014, n. 585 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BEVERE Antonio – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. DE...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 8 gennaio 2014, n. 348. La possibilità di riproporre la richiesta condizionata di giudizio abbreviato prima dell’apertura del dibattimento, e proprio davanti al quel giudice che se lo ritiene può celebrare direttamente secondo il rito richiesto, come sancito dalla Corte costituzionale, si applica anche alle ipotesi di diniego dell’abbreviato “ordinario”

Suprema Corte di Cassazione sezione I Sentenza 8 gennaio 2014, n. 348 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GIORDANO Umberto – Presidente Dott. VECCHIO Massimo – Consigliere Dott. CAIAZZO Luigi – Consigliere Dott. LA POSTA Lucia – Consigliere Dott. MAGI...