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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 gennaio 2014, n. 3705. Il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e’ integrato, siccome e’ a dolo generico, dalla consapevole scelta di omettere i versamenti dovuti, sicche’ non rileva, sotto il profilo dell’elemento soggettivo, la circostanza che il datore di lavoro attraversi una fase di criticita’ e destini risorse finanziarie per far fronte a debiti ritenuti piu’ urgenti. il reato e’ configurabile anche nel caso in cui si accerti l’esistenza del successivo stato di insolvenza dell’imprenditore, in quanto e’ onere di quest’ultimo ripartire le risorse esistenti al momento di corrispondere le retribuzioni ai lavoratori dipendenti in modo da poter adempiere all’obbligo del versamento delle ritenute, anche se cio’ possa riflettersi sull’integrale pagamento delle retribuzioni medesime

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 gennaio 2014, n. 3705 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. PAZZELLA...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 gennaio 2014, n. 3958. Non è possibile subordinare la sospensione condizionale della pena all’adempimento di un obbligo risarcitorio in favore della parte offesa senza che quest’ultima abbia esercitato l’azione civile nel processo penale, potendo in tal caso il giudice soltanto prendere in considerazione, al fine di individuare gli adempimenti imponibili, gli accadimenti lesivi riconnessi causalmente al fatto di reato, che ne caratterizzano il contenuto offensivo

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza  29 gennaio 2014, n. 3958 Fatto e diritto 1. Con sentenza del 20/02/2013, la Corte di Appello di Milano confermava la sentenza con la quale, in data 03/10/2008, il giudice monocratico del Tribunale della medesima città aveva dichiarato O.G. colpevole, nella sua qualità di amministratore del condominio sito...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 16 gennaio 2014, n. 1706. In tema di concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione, il dolo dell’extraneus nel reato proprio dell’amministratore consiste nella volontarieta’ della propria condotta di apporto a quella dell’intraneus, con la consapevolezza che essa determina un depauperamento del patrimonio sociale ai danni del creditore, non essendo, invece, richiesta la specifica conoscenza del dissesto della societa’. Ne consegue che ogni atto distrattivo assume rilievo ai sensi della L.F., articolo 216, in caso di fallimento, indipendentemente dalla rappresentazione di quest’ultimo, il quale non costituisce l’evento del reato che, invece, coincide con la lesione dell’interesse patrimoniale della massa, posto che, se la conoscenza dello stato di decozione costituisce dato significativo della consapevolezza del terzo di arrecare danno ai creditori, cio’ non significa che essa non possa ricavarsi da diversi fattori, quali la natura fittizia o l’entita’ dell’operazione che incide negativamente sul patrimonio della societa

Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 16 gennaio 2014, n. 1706 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FERRUA Giuliana – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silvana – Consigliere Dott. BRUNO Paolo – rel. Consigliere Dott. SABEONE Gerardo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 16 gennaio 2014, n. 1701. Costituisce furto consumato e non tentato quello che si commette all’atto del superamento della barriera delle casse di un supermercato con merce prelevata dai banchi e sottratta al pagamento, a nulla rilevando che il fatto sia avvenuto sotto il costante controllo del personale del supermercato, incaricato della sorveglianza.

Suprema Corte di Cassazione sezione V  Sentenza 16 gennaio 2014, n. 1701 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo – Presidente Dott. DE BERARDINIS Silva – rel. Consigliere Dott. SAVANI Piero – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 gennaio 2014, n. 1811. I criteri per la determinazione della residenza fiscale per le societa’ di capitali e gli enti sono stabiliti dall’articolo 73 TUIR, il quale dispone che: “Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le societa’ e gli enti che per la maggior parte del periodo di imposta hanno la sede legale o la sede dell’amministrazione o l’oggetto principale nel territorio dello Stato. L’oggetto principale non rappresenta un criterio formale, ma un dato “sostanziale”, che si allinea ai criteri di individuazione dell’effective place of management and control elaborati in ambito internazionale dall’articolo 4 del Modello OCSE, anche se pero’ non vi e’ una perfetta sovrapposizione di concetti, in quanto il requisito di effettivita’ – che impone una ricerca del luogo di residenza in concreto – nella norma nazionale di cui all’articolo 73 TUIR si riferisce alla attivita’ esercitata, mentre nell’articolo 4 del Modello OCSE, al luogo di gestione effettiva, cioe’ il luogo in cui sono prese in sostanza le decisioni importanti di gestione (key management) e quelle commerciali, necessarie per l’andamento dell’ente commerciale nel suo complesso. Nel caso di specie il dato formale della “nazionalita’” della concessione o del mercato di riferimento non si concilia con la definizione di oggetto principale desumibile dal dettato della norma e dalla sua interpretazione giurisprudenziale

Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 17 gennaio 2014, n. 1811 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – rel. Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. RAMACCI...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 14 gennaio 2014, n. 1286. Ciò che rileva nell’atto di conferimento dell’incarico al difensore, tanto per l’imputato (ex articolo 96) quanto per la parte privata non imputato (ex articolo 100), è la chiara manifestazione di volontà con l’individuazione della specifica procedura per la quale ciò avviene e degli elementi identificativi del professionista

Suprema Corte di Cassazione sezione VI Sentenza 14 gennaio 2014, n. 1286 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DE ROBERTO Giovanni – Presidente Dott. LEO Guglielmo – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – rel. Consigliere Dott. DI STEFANO Pierluigi – Consigliere...