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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 giugno 2014, n. 23620. Integra il delitto di illegale detenzione di esplosivi e non la contravvenzione di detenzione abusiva di materie esplodenti, la condotta avente ad oggetto materiali pirotecnici

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 giugno 2014, n. 23620 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza della corte d’appello di Salerno in data 9.5.2013 veniva confermata la pronuncia di condanna di D.J.V. del Tribunale di Sala Consilina in data 21.7.2010, con cui era stata affermata la colpevolezza del prevenuto per i reati di...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 maggio 2014, n. 22176. Il creditore ipotecario non ha diritto di chiedere la revoca del sequestro preventivo di un immobile, anche se il proprio titolo è stato trascritto anteriormente. Infatti, il provvedimento cautelare ha finalità diverse e non è impedito dalla esistenza di ipoteche o altre forme di garanzia.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 maggio 2014, n. 22176 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. TADDEI M. B. – rel. Consigliere Dott. IASILLO Adriano – Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott. DI...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 giugno 2014, n. 23584. Condannato alla pena di euro 400,00 di multa per il delitto di ingiurie in danno della parte offesa per aver utilizzato le seguenti espressioni ingiuriose "si cavi dai coglioni" rivolte dall'imputato, a bordo del suo scooter, alla persona offesa che si trovava a bordo della propria auto parcheggiata in sosta vietata. Per la Cassazione la riduzione del novero dei lemmi utilizzati nel linguaggio corrente, scelti peraltro di norma nella cerchia delle espressioni di più aspra volgarità, sintomo evidente di un incrudelimento vieppiù scoraggiante per i puristi della lingua, rappresenta ormai un inevitabile ed inarrestabile dato culturale, in ambienti in cui troneggia a mo' di moderno totem lo strumento televisivo, purtroppo mezzo di diffusione dilagante di pratiche linguistiche sconvenienti, l'unico limite che non va superato, anche in materia di ingiuria, è ravvisabile nell'esigenza di evitare l'utilizzo di espressioni e argomenti che trascendano in attacchi diretti a colpire l'onore o il decoro altrui

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza  5 giugno 2014, n. 23584 Ritenuto in fatto 1. Il Tribunale di Arezzo, con sentenza dell’8 ottobre 2012, ha confermato la sentenza del Giudice di pace di Arezzo del 12 aprile 2011 che aveva condannato B.G. alla pena di euro 400,00 di multa per il delitto di ingiurie...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 4 giugno 2014, n. 23352. la condotta del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizzi il telefono d'ufficio per fini personali al di fuori dei casi d'urgenza o di specifiche e legittime autorizzazioni, integra il reato di peculato d'uso se produce un danno apprezzabile al patrimonio della P.A. o di terzi, ovvero una lesione concreta alla funzionalità dell'ufficio, mentre deve ritenersi penalmente irrilevante se non presenta conseguenze economicamente e funzionalmente significative. Nel caso di specie un bidello è stato dichiarato colpevole del delitto di cui all'art. 314, comma 1, cod. pen., perché, nella propria qualità di dipendente di un Istituto scolastico con la qualifica di collaboratore, in servizio per due giorni presso una Scuola elementare, avendo la disponibilità di un computer installato per ragioni del servizio, si appropriava dell'energia necessaria per realizzare connessioni internet a siti a pagamento.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza  4 giugno 2014, n. 23352 Ritenuto in fatto 1. È impugnata la sentenza del 18/04/2011 con la quale la Corte d’appello di Venezia ha confermato, in punto di responsabilità dell’imputato e di qualificazione giuridica del fatto, la decisione in data 22/04/2009 del Tribunale di Verona, assunta in esito...