L’impugnazione del contratto definitivo con l’azione di cui all’articolo 2901 c.c. non esige che sia stata previamente chiesta la revoca anche del contratto preliminare.
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L’impugnazione del contratto definitivo con l’azione di cui all’articolo 2901 c.c. non esige che sia stata previamente chiesta la revoca anche del contratto preliminare.

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 27 giugno 2018, n. 16896. Le massime estrapolate: L’impugnazione del contratto definitivo con l’azione di cui all’articolo 2901 c.c. non esige che sia stata previamente chiesta la revoca anche del contratto preliminare. Ai fini dell’accoglimento dell’azione revocatoria puo’ costituire evento di danno anche la mera variazione qualitativa della...

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La banca negoziatrice di un assegno – di traenza o circolare non trasferibile, ha l’obbligo di verificare l’esatta corrispondenza del nominativo dell’intestatario del titolo con quello del portatore all’incasso

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 27 giugno 2018, n. 16891. La massima estrapolata: La banca negoziatrice di un assegno – di traenza o circolare non trasferibile, ha l’obbligo di verificare l’esatta corrispondenza del nominativo dell’intestatario del titolo con quello del portatore all’incasso e, nel caso in cui dal titolo risulti che l’intestatario agisce...

La valutazione degli esiti delle prove, come la scelta, tra le varie emergenze istruttorie, di quelle ritenute piu’ idonee a sorreggere la motivazione, involgono apprezzamenti di fatto riservati al giudice di merito, il quale e’ libero di attingere il proprio convincimento da quelle prove che ritenga piu’ attendibili, senza essere tenuto ad un’esplicita confutazione degli altri elementi probatori non accolti
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La valutazione degli esiti delle prove, come la scelta, tra le varie emergenze istruttorie, di quelle ritenute piu’ idonee a sorreggere la motivazione, involgono apprezzamenti di fatto riservati al giudice di merito, il quale e’ libero di attingere il proprio convincimento da quelle prove che ritenga piu’ attendibili, senza essere tenuto ad un’esplicita confutazione degli altri elementi probatori non accolti

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, Ordinanza 25 giugno 2018, n. 16676. La massima estrapolata: La valutazione degli esiti delle prove, come la scelta, tra le varie emergenze istruttorie, di quelle ritenute piu’ idonee a sorreggere la motivazione, involgono apprezzamenti di fatto riservati al giudice di merito, il quale e’ libero di attingere il proprio...

In tema d’IRAP, l’esercizio della professione in forma associata costituisce presupposto per l’applicazione dell’imposta, senza che occorra accertare in concreto la sussistenza dell’autonoma organizzazione, da considerarsi implicita, salva la possibilita’ per il contribuente di fornire la prova contraria
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In tema d’IRAP, l’esercizio della professione in forma associata costituisce presupposto per l’applicazione dell’imposta, senza che occorra accertare in concreto la sussistenza dell’autonoma organizzazione, da considerarsi implicita, salva la possibilita’ per il contribuente di fornire la prova contraria

Corte di Cassazione, sezione sesta tributaria, Ordinanza 25 giugno 2018, n. 16623. La massima estrapolata: In tema d’IRAP, l’esercizio della professione in forma associata costituisce presupposto per l’applicazione dell’imposta, senza che occorra accertare in concreto la sussistenza dell’autonoma organizzazione, da considerarsi implicita, salva la possibilita’ per il contribuente di fornire la prova contraria, avente ad...

I soggetti residenti fiscalmente in Italia devono provvedere ad inserire nella propria dichiarazione dei redditi anche i redditi esteri che ottengono durante il periodo d’imposta.
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I soggetti residenti fiscalmente in Italia devono provvedere ad inserire nella propria dichiarazione dei redditi anche i redditi esteri che ottengono durante il periodo d’imposta.

Corte di Cassazione, sezione sesta tributaria, Ordinanza 28 giugno 2018, n. 16634. La massima estrapolata: I soggetti residenti fiscalmente in Italia devono provvedere ad inserire nella propria dichiarazione dei redditi anche i redditi esteri che ottengono durante il periodo d’imposta. Le persone iscritte nelle anagrafi della popolazione residente si considerano, in applicazione del criterio formale...

Basta l’antieconomicità del comportamento del contribuente per far dichiarare inattendibile la contabilità perché l’Amministrazione ha facoltà di dubitare della veridicità delle operazioni dichiarate.
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Basta l’antieconomicità del comportamento del contribuente per far dichiarare inattendibile la contabilità perché l’Amministrazione ha facoltà di dubitare della veridicità delle operazioni dichiarate.

Corte di Cassazione, sezione sesta tributaria, Ordinanza 25 giugno 2018, n. 16635. La massima estrapolata: Basta l’antieconomicità del comportamento del contribuente per far dichiarare inattendibile la contabilità perché l’Amministrazione ha facoltà di dubitare della veridicità delle operazioni dichiarate. In tal caso può desumere, in base a presunzioni semplici purché gravi, precise e concordanti, maggiori ricavi...

Nell’area del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, cui si ascrive il licenziamento per sopravvenuta inidoneita’ alle mansioni, l’onere di allegazione e di prova relativo alla impossibilita’ di un utile reimpiego del lavoratore in mansioni diverse
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Nell’area del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, cui si ascrive il licenziamento per sopravvenuta inidoneita’ alle mansioni, l’onere di allegazione e di prova relativo alla impossibilita’ di un utile reimpiego del lavoratore in mansioni diverse

Corte di Cassazione, sezione sesta lavoro, Ordinanza 25 giugno 2018, n. 16664. La massima estrapolata: Nell’area del licenziamento per giustificato motivo oggettivo, cui si ascrive il licenziamento per sopravvenuta inidoneita’ alle mansioni, l’onere di allegazione e di prova relativo alla impossibilita’ di un utile reimpiego del lavoratore in mansioni diverse cade interamente a carico del...

In materia di inadempimento contrattuale, anche in presenza di un termine non essenziale, il mancato adempimento del debitore entro il termine pattuito, e nonostante un’iniziale tolleranza da parte del creditore, non preclude la valutazione di gravità dell’inadempimento
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In materia di inadempimento contrattuale, anche in presenza di un termine non essenziale, il mancato adempimento del debitore entro il termine pattuito, e nonostante un’iniziale tolleranza da parte del creditore, non preclude la valutazione di gravità dell’inadempimento

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, Ordinanza 5 giugno 2018, n. 14409. La massima estrapolata: In materia di inadempimento contrattuale, anche in presenza di un termine non essenziale, il mancato adempimento del debitore entro il termine pattuito, e nonostante un’iniziale tolleranza da parte del creditore, non preclude la valutazione di gravità dell’inadempimento, ove lo stesso...

Il ramo di azienda per essere trasferibile deve avere una sua autonomia e non essere soltanto una sommatoria di lavoratori.
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Il ramo di azienda per essere trasferibile deve avere una sua autonomia e non essere soltanto una sommatoria di lavoratori.

Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 5 giugno 2018, n. 14390. La massima estrapolata: Il ramo di azienda per essere trasferibile deve avere una sua autonomia e non essere soltanto una sommatoria di lavoratori. Sentenza 5 giugno 2018, n. 14390 Data udienza 8 febbraio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...

Il precettore o il maestro d’arte, per liberarsi dalla presunzione di colpa posta a loro carico dall’articolo 2048 del Cc, hanno l’onere di provare che né loro, né alcun altro precettore diligente, ai sensi dell’articolo 1176, comma 2, avrebbe potuto nelle medesime circostanze evitare il danno.
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Il precettore o il maestro d’arte, per liberarsi dalla presunzione di colpa posta a loro carico dall’articolo 2048 del Cc, hanno l’onere di provare che né loro, né alcun altro precettore diligente, ai sensi dell’articolo 1176, comma 2, avrebbe potuto nelle medesime circostanze evitare il danno.

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 4 giugno 2018, n. 14216. La massima estrapolata: Il precettore o il maestro d’arte, per liberarsi dalla presunzione di colpa posta a loro carico dall’articolo 2048 del Cc, hanno l’onere di provare che né loro, né alcun altro precettore diligente, ai sensi dell’articolo 1176, comma 2, avrebbe potuto...