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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 febbraio 2016, n. 3438. La reciproca soccombenza che giustifica la possibile applicazione della regola della totale o parziale compensazione delle spese di giudizio, ai sensi dell’art. 92, co. 2°, c.p.c., va ravvisata sia in ipotesi di pluralità di domande contrapposte, accolte o rigettate, che si siano trovate in cumulo nel medesimo processo fra le stesse parti, sia in ipotesi di accoglimento parziale dell’unica domanda proposta». In caso di compensazione parziale delle spese di lite, poi, «è la parte che abbia dato causa in misura prevalente agli oneri processuali […] quella che può essere condannata al pagamento di tale corrispondente maggior misura». E per individuare la parte alla quale siano imputabili in misura prevalente gli oneri processuali, il giudice «dovrà effettuare una valutazione discrezionale, sebbene non arbitraria ma fondata sul criterio costituito dal principio di causalità […] sempre che non sussistano particolari motivi (da esplicitare in motivazione) tali da giustificare la integrale compensazione.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 febbraio 2016, n. 3438 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. PETTI Giovanni B. – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 25 febbraio 2016, n. 3734. Dichiarata l’inammissibilità della domanda di sospensione della condanna alla stop all’esercizio della professione per otto mesi comminata ad un avvocato prima dal Consiglio dell’Ordine e poi dal Consiglio nazionale forense

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 25 febbraio 2016, n. 3734 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Primo Presidente Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente Sezione Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. CHIARINI Maria Margherita – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 23 febbraio 2016, n. 3533. Precisata l’esatta applicazione del disposto dell’art. 36, comma 4-quater, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, norma che prescrive, per i ruoli consegnati agli agenti della riscossione a decorrere dal 1 giugno 2008, che la cartella di pagamento contenga, a pena di nullità, l’indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e di quello di emissione e di notificazione della cartella stessa

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 23 febbraio 2016, n. 3533 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. CIGNA Mario – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 febbraio 2016, n. 3655. Il proprietario del veicolo, in quanto responsabile della circolazione dello stesso nei confronti delle pubbliche amministrazioni non meno che dei terzi, è tenuto sempre a conoscere l’identità dei soggetti ai quali ne affida la conduzione, onde dell’eventuale incapacità d’identificare detti soggetti necessariamente risponde, nei confronti delle une per le sanzioni e degli altri per i danni, a titolo di colpa per negligente osservanza del dovere di vigilare sull’affidamento in guisa da essere in grado di adempiere al dovere di comunicare l’identità del conducente. Se, dunque, l’onere di comunicazione previsto dall’art. 126 bis comma 2 c.d.s. è finalizzato ad assicurare la collaborazione del proprietario del veicolo – in quanto titolare della disponibilità di esso e quindi responsabile dell’immissione dello stesso nella circolazione – all’autorità preposta alla vigilanza sulla circolazione stradale, appare evidente che il “proprietario” al quale deve essere rivolto l’invito a comunicare i dati del conducente è esclusivamente il soggetto che risulti tale al momento della commissione della violazione, e non anche la diversa persona che, sulla base delle risultanze dei pubblici registri, risulti proprietaria solo al momento della notificazione dell’infrazione “primaria”, per avere acquistato il veicolo in epoca successiva alla commissione di tale infrazione. Il soggetto che sia divenuto proprietario del veicolo solo in data successiva alla commissione della violazione che comporti la decurtazione di punti, pertanto, non può essere considerato legittimo destinatario dell’invito alla comunicazione delle generalità del conducente; sicché nei suoi confronti non sorge alcun obbligo di comunicazione sanzionabile ai sensi del menzionato art. 126 bis c.d.s., non potendo il medesimo rispondere dell’errore commesso dall’autorità procedente nella consultazione dei pubblici registri.

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 febbraio 2016, n. 3655 Svolgimento del processo C.C. proponeva opposizione avverso il verbale dell’8-11-2008, con il quale gli agenti della Polizia Provinciale di Bologna gli avevano contestato la violazione dell’art. 126 bis c.d.s., per avere omesso di comunicare le generalità del conducente dell’auto di sua proprietà incorso,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 febbraio 2016, n. 2998. La società di persone costituisce un centro di imputazione di situazioni giuridiche distinte da quelle dei soci, ancorché dette società non siano dotate di autonoma personalità giuridica, è configurabile con riguardo ad esse una responsabilità degli amministratori nei confronti dei singoli soci, oltre che verso la società, in termini sostanzialmente analoghi a quanto prevedono, in materia di società per azioni, gli artt. 2393 e 2395 c.c.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 febbraio 2016, n. 2998 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIARINI Maria Margherita – Presidente Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. ESPOSITO Antonio Francesco – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 16 febbraio 2016, n. 3005. Il procedimento di opposizione allo stato passivo, espressamente regolato dall’art. 99 L.F., non prevede che il ricorso sia dichiarato improcedibile nell’ipotesi in cui la parte opponente non sia comparsa ad una delle udienze fissate, ivi compresa la prima, nella quale va solo verificato che il ricorso sia stato notificato nei termini assegnati

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 16 febbraio 2016, n. 3005 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DOGLIOTTI Massimo – Presidente Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – rel. Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea –...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 17 febbraio 2016, n. 3059. Spetta al giudice italiano la giurisdizione con riguardo all’istanza di fallimento presentata nei confronti di società di capitali, già costituita in Italia, che dopo il manifestarsi della crisi d’impresa, abbia trasferito all’estero la sede legale, allorquando a detto trasferimento non abbia fatto seguito anche il trasferimento dell’effettivo esercizio di un’attività imprenditoriale e del centro dell’attività direttiva e amministrativa, in quanto il trasferimento si è risolto in un atto meramente formale, restando pertanto escluso che esso sia stato posto in essere conformemente alla legge degli Stati interessati. In tal caso, ai sensi dell’art. 25, comma 1, legge n. 218/1995, spetta al giudice del luogo in cui si è perfezionato il procedimento di costituzione della società stabilire, in conformità al proprio ordinamento, quale sia in concreto la sede effettiva della società (cfr. artt. 6-9 R.D. n. 267/1942 legge fall.).

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 17 febbraio 2016, n. 3059 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Primo Presidente f.f. Dott. AMOROSO Giovanni – Presidente Sezione Dott. CHIARINI Maria Margherita – Presidente Sezione Dott. NAPOLETANO Giuseppe...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 17 febbraio 2016, n. 3087. La società proprietaria di parte dell’immobile adibito a centro commerciale non ha diritto alle deduzioni per le spese sostenute per l’inaugurazione del complesso, da considerarsi come pubblicitarie, se non prova l’esistenza di una diretta aspettativa di ritorno commerciale per sé

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 17 febbraio 2016, n. 3087 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. TRICOMI Laura –...