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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 febbraio 2014, n. 4698. Ai fini del decorso del termine breve previsto dall'art. 326 cod. proc. civ., la notifica della sentenza effettuata nel domicilio eletto presso il difensore è equivalente a quella effettuata, ai sensi degli artt. 170 e 285 cod. proc. civ., nei confronti del procuratore costituito della parte, atteso che trattasi di forme di notificazione che soddisfano entrambe l'esigenza di assicurare che la sentenza sia portata a conoscenza della parte per il tramite del suo difensore tecnico, come tale professionalmente qualificato a valutare l'opportunità dell'impugnazione. La circostanza che, presso la sede dell'Ente, colà ubicata, avesse altresì eletto domicilio il difensore, avvocato D.M., dell'Ufficio Legale dell'Amministrazione, non rileva, per quanto innanzi detto, ai fini della decorrenza del termine breve, non essendovi alcuna certezza che l'atto sia pervenuto nella disponibilità del soggetto professionalmente qualificato a vagliare l'opportunità dell'impugnazione.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 febbraio 2014, n. 4698 Svolgimento del processo Con citazione notificata il giorno 11 aprile 2003 F.D.M. convenne innanzi al Giudice di Pace di Cervinara l’Amministrazione Provinciale di Avellino per ivi sentirla condannare al pagamento in suo favore della somma di euro 2.545,00, a titolo di risarcimento danno....

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 26 febbraio 2014, n. 4584. Se l'attività all'estero è reale pensione piena per l'avvocato che ha versato i contributi in Italia

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 26 febbraio 2014, n. 4584 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – est. Presidente Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. MANCINO Rossana – Consigliere Dott. PAGETTA Antonella...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 febbraio 2014, n. 4750. Nel contratto a favore di terzo, obbligato al pagamento dell'attività svolta è il committente e non il beneficiario

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 febbraio 2014, n. 4750 Ritenuto in fatto 1. – È impugnata la sentenza della Corte d’appello di Roma, depositata il 1° aprile 2008, che ha riformato la sentenza del Tribunale di Roma con cui è stata accolta l’opposizione, proposta da S.S., avverso il decreto ingiuntivo che le...

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 24 febbraio 2014, n. 4323. Si applica la normativa sulla responsabilità disciplinare dei magistrati al giudice che si sia reso responsabile a causa di negligenza di ritardi nei depositi fino a 1.038 giorni oltre i 60 giorni

Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 24 febbraio 2014, n. 4323 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente Sez. Dott. MASSERA...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 3 febbraio 2014, n. 2279. Illegittimo l’avviso di accertamento emesso prima dei 60 giorni dalla verifica se non sussistano motivi di estrema urgenza

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria  Sentenza 3 febbraio 2014, n. 2279 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHINDEMI Domenico – Presidente Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – rel. Consigliere Dott. BOTTA Raffaele – Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 febbraio 2014, n. 4498. Occorre distinguere tra possesso utile ai fini della usucapione e situazione di fatto tutelabile in sede possessoria, indipendentemente dalla prova che spetti un diritto, da parte di chi è privato della disponibilità del bene.

Corte di Cassazione sezione II sentenza  25 febbraio 2014, n. 4498 Svolgimento del processo Il condominio di via Vigliena 10 in Roma, quale possessore da oltre 30 anni dell’omonima via privata utilizzata per il transito, con ricorso del 6.11.1999 lamentava lo spoglio perpetrato dall’IACP con richiesta di reintegra deducendo che detto Istituto aveva rimosso il...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 febbraio 2014, n. 4488. Secondo la regola stabilita dal D.M. n. 127 del 2004, art. 6, comma 1, espressamente enunciata per gli onorari a carico del soccombente, ma espressione di un principio generale valido anche per la liquidazione a carico del cliente, di regola la determinazione del valore della causa va rapportata ai criteri stabiliti dal codice di procedura civile, con la particolarità che, per la liquidazione degli onorari a carico del cliente, deve farsi riferimento anche alla statuizione dell’art. 6, comma 2, a norma del quale “può aversi riguardo al valore effettivo della controversia, quando risulti manifestamente diverso”, nonché dell’art. 6, comma 4, a norma del quale “per la determinazione del valore effettivo della controversia deve farsi riferimento al valore dei diversi interessi perseguiti dalle parti”. Ciò comporta l’esercizio da parte del giudice di un potere non già arbitrario bensì discrezionale, essendo il medesimo tenuto a dare motivazione sia pure succinta delle relative ragioni

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 25 febbraio 2014, n. 4488 Svolgimento del processo L’Avv. M.F. propone ricorso per cassazione ex art. 111 Cost. avverso decreto del 6/13 novembre 2007, del Tribunale di Roma – Sezione Fallimentare, in composizione collegiale, di rigetto del reclamo da lui promosso contro il provvedimento del giudice fallimentare di...