Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 10 maggio 2017, n. 2161
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 10 maggio 2017, n. 2161

In zona vincolata la realizzazione di edifici senza il nulla osta paesaggistico è sempre stata sanzionata, quale atto dovuto, con la sanzione della riduzione in pristino Consiglio di Stato sezione VI sentenza 10 maggio 2017, n. 2161 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Sesta ha pronunciato...

Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 10 maggio 2017, n. 2158
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 10 maggio 2017, n. 2158

La dichiarazione ex articolo 38, è sempre utile perché l’amministrazione sulla base di quella può/deve decidere la legittima ammissione alla gara e conseguentemente la sua difformità dal vero o la sua incompletezza non possono essere “sanate” ricorrendo alla categoria del falso innocuo Consiglio di Stato sezione VI sentenza 10 maggio 2017, n. 2158 REPUBBLICA ITALIANA...

Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 10 maggio 2017, n. 2155
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 10 maggio 2017, n. 2155

La tenda a scomparsa ancorché realizzata con montanti fissi e in parte ancorati sulla pedana, non costituisce un’opera edilizia dionea ad alterare lo stato dei luoghi, perché non incide sull’assetto urbanistico, né modifica la sagoma dell’edificio, ma – proprio per la sua intrinseca caratteristica di tensostruttura retrattile – è da considerare strumentalmente preordinata a soddisfare...

Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 9 maggio 2017, n. 2129
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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 9 maggio 2017, n. 2129

La giurisprudenza ha qualificato “in senso rigorosamente restrittivo la nozione di insegna di esercizio, circoscrivendola a quei soli casi in cui l’insegna – con le modalità prescritte dall’art. 47, comma i, del D.P.R. n. 495 del 1992 – serve esclusivamente a segnalare il luogo ove si esercita l’attività di impresa Consiglio di Stato sezione V...

Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 maggio 2017, n. 2099
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 8 maggio 2017, n. 2099

L’obbligo della pubblica amministrazione di provvedere sull’istanza di un privato non è stabilito in via generale, ma va ravvisato solo quando si possa desumere da una norma di legge puntuale, ovvero anche da una norma di principio, che sia però, all’evidenza, chiaramente interpretabile in tal senso. La regola, si osserva, è espressione dello stesso principio...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 maggio 2017, n. 2093
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 8 maggio 2017, n. 2093

Ai sensi dell’art. 83, comma 9, del d.lgs. n. 50 del 2016, il quale seppure con una formulazione a contrario – che fa salva tra l’altro la ipotesi, innovativa, della mancanza, dell’incompletezza e di ogni altra irregolarità essenziale degli elementi e del documento di gara unico europeo, sanabili con il c.d. soccorso istruttorio oneroso –...

Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 maggio 2017, n. 2089
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 maggio 2017, n. 2089

Le osservazioni formulate dai proprietari interessati costituiscono un mero apporto collaborativo alla formazione degli strumenti urbanistici e non danno luogo a peculiari aspettative; pertanto, il loro rigetto non richiede una dettagliata motivazione, essendo sufficiente che siano state esaminate e ritenute, in modo serio e ragionevole, in contrasto con gli interessi e le considerazioni generali poste...

Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 maggio 2017, n. 2086
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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 8 maggio 2017, n. 2086

La finalità del DM n. 1444 del 1968 di prescrivere precise distanze tra fabbricati è infatti quella di garantire sia l’interesse pubblico ad un ordinato sviluppo dell’edilizia, sia l’interesse pubblico alla salute dei cittadini, evitando il prodursi di intercapedini malsane e lesive della salute degli abitanti degli immobili; il limite di 10 m. di distanza,...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 5 maggio 2017, n. 2085
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 5 maggio 2017, n. 2085

La domanda di risarcimento dei danni per equivalente, fondata sulla presunta illegittimità dell’estromissione della concorrente dal rapporto contrattuale deve essere respinta, in caso di accertata legittimità dell’interdittiva prefettizia, della quale il provvedimento estromissivo emesso dalla SA costituisce atto consequenziale di natura vincolata. Ed è sicuramente legittima l’interdittiva antimafia emessa sulla base di una sentenza di condanna per fatti...

Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 5 maggio 2017, n. 2082
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Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 5 maggio 2017, n. 2082

Può essere concessa la cittadinanza italiana, solo se non risultino la sua pericolosità ed il suo coinvolgimento in vicende aventi rilevanza penale, soprattutto quando esse si caratterizzino di per sé per l’obiettiva gravità delle accuse, come nel caso di specie, relative comunque a fatti di violenza contro la persona Consiglio di Stato sezione III sentenza...