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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 26 novembre 2012, n. 20888. In tema di appalto per i lavori ulteriori al fine di eliminare i difetti delle opere realizzate dve essere provato che vi siano difetti

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza del 26 novembre 2012, n. 20888 Svolgimento del processo 1.- Con sentenza N. 955/2001 il Tribunale dichiarava la carenza di legittimazione attiva di G.B. relativamente alla domanda con la quale il medesimo aveva chiesto la condanna dell’appaltatore G.M. all’esecuzione dei lavori necessari ad eliminare i difetti delle opere...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 27 novembre 2012, n. 21089. La responsabilità dell’appaltatore per gravi difetti dell’opera sancita dall’art. 1669 cc ha natura extracontrattuale

Le massime 1. La responsabilità dell’appaltatore per gravi difetti dell’opera sancita dall’art. 1669 cc – (difetti ravvisabili in qualsiasi alterazione dell’opera, conseguente ad un’inadeguata sua realizzazione, che, pur non riguardando parti essenziali della stessa e non determinandone, pertanto, la rovina od il pericolo di rovina, si traducano, tuttavia, in vizi funzionali di quegli elementi accessori...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 15 novembre 2012, n.20004. In tema di denunzia dei vizi nel contratto d’appalto

  Le massime 1. La denunzia dei gravi difetti dell’opera prevista dall’art. 1669 cod. civ. ha lo scopo, non diversamente da quella prevista dal precedente art. 1667, di porre il destinatario (appaltatore o soggetti concorrenti, quali il progettista ed il direttore dei lavori), nella condizione di compiere le opportune verifiche al fine di accertare e...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 30 ottobre 2012, n. 18656. Quando oggetto prevalente del contratto non è un dare, ma un facere, la convenzione tra le parti dove qualificarsi come appalto, e non vendita di cosa futura, con la conseguenza che non possono trovare applicazione nella specie le regole della compravendita

  Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza del 30 ottobre 2012, n. 18656 Svolgimento del processo 1. – Con atto di citazione notificato il 14 maggio 2001 la Ditta E. di M. e C. s.n.c. convenne in giudizio innanzi al Tribunale di Napoli T.G., esponendo di avere realizzato, su richiesta di quest’ultimo, diverse soluzioni...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 21 settembre 2012, n.16067. In tema di appalto di servizi

Le massime 1. Nella logica dell’appalto di servizi, il rapporto resta strutturalmente a due anche quando l’amministrazione si serve dell’appaltatore per espletare una prestazione in favore di terzi in quanto la prestazione è stata pattuita esclusivamente con l’ente pubblico che paga il corrispettivo all’appaltatore, anche se quest’ultimo esegue la prestazione a beneficio di terzi indicati...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 giugno 2012, n. 9119. Appato; in tema di gravi difetti di costruzione e la garanzia ex 1669 c.c .

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II CIVILE sentenza 6 giugno 2012, n. 9119 RG 14957/09 Cron. 9119 Rep. 799 U.P. 12/4/2012   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente – Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere – Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 agosto 2012, n. 13903. Nell’appalto di opere pubbliche il conto finale costituisce la sede idonea per l’iscrizione delle sole riserve relative a fatti che, in quanto sopravvenuti dopo il completamento dei lavori e dopo la chiusura del registro di contabilità

La massima Nell’appalto di opere pubbliche il conto finale costituisce la sede idonea per l’iscrizione delle sole riserve relative a fatti che, in quanto sopravvenuti dopo il completamento dei lavori e dopo la chiusura del registro di contabilità, non possono dar luogo all’iscrizione della riserva in tale registro. L’iscrizione nel conto finale non può quindi...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 luglio 2012, n.12476. L’autonomia dell’appaltatore comporta che, di regola, questi deve ritenersi unico responsabile dei danni derivati a terzi dall’esecuzione dell’opera; una corresponsabilità del committente può configurarsi in caso di specifica violazione di regole di cautela nascenti ex art. 2043 cod. civ.

La massima L’autonomia dell’appaltatore comporta che, di regola, questi deve ritenersi unico responsabile dei danni derivati a terzi dall’esecuzione dell’opera; una corresponsabilità del committente può configurarsi in caso di specifica violazione di regole di cautela nascenti ex art. 2043 cod. civ., ovvero in caso di riferibilità dell’evento al committente stesso per culpa in eligendo per...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 18 maggio 2012 7942. Ai fini della risoluzione del contratto di appalto per i vizi dell’opera, si richiede un inadempimento più grave di quello richiesto per la risoluzione della compravendita per i vizi della cosa

La massima Ai fini della risoluzione del contratto di appalto per i vizi dell’opera, si richiede un inadempimento più grave di quello richiesto per la risoluzione della compravendita per i vizi della cosa, atteso che, mentre per l’art. 1668, comma 2, c.c. la risoluzione può essere dichiarata soltanto se i vizi dell’opera sono tali da...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2012, n. 6263. Compravendita ed appalto. Il riconoscimento dei vizi

Le massime 1. Il principio di diritto secondo cui l’impegno del debitore di eliminare i vizi che rendano il bene inidoneo all’uso cui è destinato (ovvero che ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore economico) di per sé non dà vita ad una nuova obbligazione estintiva – sostitutiva dell’originaria obbligazione di garanzia, ma consente al...