Marchi: novità valutata in astratto, contraffazione concreta
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Marchi: novità valutata in astratto, contraffazione concreta

L'ordinanza n. 280 del 7 gennaio 2025 della Corte di Cassazione, sezione civile, tratta del tema dei marchi d'impresa. La Corte ha stabilito che la registrazione di un marchio successivo è possibile solo se non sussiste un rischio di confusione con un marchio anteriore.

Il giudizio sulla novità di un marchio deve essere condotto in astratto, confrontando i segni come sono stati registrati, indipendentemente dal loro effettivo utilizzo e dall'intensità o dall'estensione della loro notorietà tra i consumatori. Un'eccezione a questo principio è rappresentata dal limite della decadenza per non uso.

Questo approccio si differenzia dalla valutazione che viene effettuata nel giudizio di contraffazione, dove l'accertamento è influenzato dalle modalità con cui il marchio anteriore viene utilizzato e percepito dal pubblico di riferimento.

Rischio di confusione fra segni distintivi similari: l’apprezzamento del giudice
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Rischio di confusione fra segni distintivi similari: l’apprezzamento del giudice

Corte di Cassazione, sezione prima civile, Ordinanza 17 ottobre 2018, n. 26000. La massima estrapolata: L’apprezzamento del giudice del merito sul rischio di confusione fra segni distintivi similari deve essere compiuto non in via analitica, attraverso il solo esame particolareggiato e la separata considerazione di ogni singolo elemento, ma in via globale e sintetica. Ordinanza...

In presenza di marchi di larghissimo uso e incontestata notorietà ai fini della sussistenza del delitto previsto dall’art.474 c.p., non è richiesta la prova della registrazione
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In presenza di marchi di larghissimo uso e incontestata notorietà ai fini della sussistenza del delitto previsto dall’art.474 c.p., non è richiesta la prova della registrazione

Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 19 giugno 2018, n. 28166. La massima estrapolata: In presenza di marchi di larghissimo uso e incontestata notorietà ai fini della sussistenza del delitto previsto dall’art.474 c.p., non è richiesta la prova della registrazione, gravando in tal caso l’onere di provare la insussistenza dei presupposti per la sua...

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Corte di Cassazione, sezione prima civile, ordinanza 28 febbraio 2018, n. 4706. La competenza delle sezioni specializzate va negata solo nei casi di concorrenza sleale c.d. pura

La competenza delle sezioni specializzate va negata solo nei casi di concorrenza sleale c.d. pura, in cui la lesione dei diritti riservati non sia, in tutto o in parte, elemento costitutivo della lesione del diritto alla lealtà concorrenziale, tale da dover essere valutata, sia pure incidenter tantum, nella sua sussistenza e nel suo ambito di...

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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 10 ottobre 2017, n. 46443. La condotta consistente nella decodificazione ad uso privato di programmi televisivi ad accesso condizionato

La condotta consistente nella decodificazione ad uso privato di programmi televisivi ad accesso condizionato, rendendo visibili i canali Sky senza il pagamento del canone, integra il reato previsto dall’articolo 171­octies della legge 633/1941 sul diritto d’autore. Sentenza 10 ottobre 2017, n. 46443 Data udienza 30 gennaio 2016 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...

Corte di Cassazione, sezione prima civile, sentenza 4 settembre 2017, n. 20715. L’intenzione di impedire a un terzo di commercializzare un prodotto può caratterizzare la malafede del richiedente
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Corte di Cassazione, sezione prima civile, sentenza 4 settembre 2017, n. 20715. L’intenzione di impedire a un terzo di commercializzare un prodotto può caratterizzare la malafede del richiedente

L’intenzione di impedire a un terzo di commercializzare un prodotto, in talune circostanze, può caratterizzare la malafede del richiedente e ciò si verifica in particolare qualora quest’ultimo abbia fatto registrare come marchio comunitario un segno senza l’intenzione di utilizzarlo, unicamente al fine di impedire l’accesso di altri nel mercato.     Sentenza 4 settembre 2017,...

Corte di Cassazione, sezione prima civile, sentenza 31 agosto 2017, n. 20625
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Corte di Cassazione, sezione prima civile, sentenza 31 agosto 2017, n. 20625

A buon fine la Pec anche se il registro generale degli indirizzi elettronici gestito dal ministero della Giustizia che riportava l’indirizzo telematico del destinatario non era allora qualificabile come registro pubblico. Sentenza 31 agosto 2017, n. 20625 Data udienza 29 maggio 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 22 giugno 2016, n. 12954

Non è precluso al giudice il potere di commisurare il danno subito dal titolare del diritto di utilizzazione economica di un’opera dell’ingegno, nell’apprezzamento delle circostanze del caso concreto, al profitto che il danneggiante trae dall’attività vietata, assumendolo come utile criterio di riferimento del lucro cessante, nel senso che questi abbia sfruttato, a proprio favore, occasioni...

Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 maggio 2016, n. 10937
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 26 maggio 2016, n. 10937

Il giudizio di autenticità di un’opera d’arte è tipicamente tecnico, non costituisce una prova legale ed è sottoposto al libero apprezzamento del giudice   Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 26 maggio 2016, n. 10937 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi...

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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 27 maggio 2016, n. 11031

L’accertamento circa la confondibilità tra marchi in conflitto deve compiersi in via globale e sintetica, avendo riguardo all’insieme dei loro elementi salienti grafici, visivi e fonetici, nonché di quelli concettuali o semantici, ove esistenti Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 27 maggio 2016, n. 11031 Svolgimento del processo La Corte d’appello di Milano,...