Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 2 aprile 2015, n. 13928 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. GALLO Domenico – Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea – Consigliere Dott. BELTRANI...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 marzo 2015, n. 13017. Quando il reato è prescritto non può essere applicata la confisca per equivalente, in ragione del contenuto afflittivo e della natura punitiva che contraddistingue tale misura. Tuttavia si deve osservare come di recente, con riferimento alla confisca urbanistica, avente anch’essa contenuto afflittivo e natura punitiva, la Corte costituzionale abbia affermato che non esiste incompatibilità logica o giuridica tra la sentenza che rileva la prescrizione di un reato e un pieno accertamento di responsabilità, lasciando intendere che in presenza di una estinzione del reato per prescrizione è sempre possibile confiscare i beni, quale che sia la confisca che viene in gioco
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 marzo 2015, n. 13017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. IANNELLI Enzo – Consigliere Dott. FIANDANESE Franco – Consigliere Dott. VERGA Giovanna – rel. Consigliere Dott. ALMA...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 25 marzo 2015, n. 12601. In tema di truffa contrattuale, versandosi al cospetto di un delitto a cooperazione artificiosa della vittima, l’eventuale negligenza o scarsa accortezza del soggetto passivo del reato non riveste mai efficacia scriminante o anche solo attenuante
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 25 marzo 2015, n. 12601 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. MANNA Anton – rel. Consigliere Dott. RAGO Geppino – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 marzo 2015, n. 11432. L’indebita percezione anche di poche centinaia di euro è un danno economicamente apprezzabile per la pubblica amministrazione anche se non rilevante. Ciò basta per la Cassazione per ritenere configurabile i delitti di truffa aggravata e di peculato. Nel caso di specie, si trattava di un messo comunale il quale era stato condannato per truffa aggravata per aver attestato false presenze, con un danno stimato in poco più di 600 euro, e per peculato d’uso per aver utilizzato indebitamente l’auto a disposizione del comune, per un danno quantificabile in 100 euro
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 marzo 2015, n. 11432 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PALLA Stefano – Presidente Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. LIGNOLA Ferdinand –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 marzo 2015, n. 9394. La chiusa finale di cui alla normativa in esame (ex lege n. 488/92 "sono fatti salvi i provvedimenti già adottati"), si può riferire tanto ai provvedimenti di erogazione dei fondi (che restano validi anche se l'impresa beneficiaria non ha rispettato gli obblighi), tanto ai provvedimenti di revoca (che restano validi, anche se disposti per mancato rispetto degli obblighi), precisando che nella prima ipotesi si potrebbe ipotizzare il carattere retroattivo della norm
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 marzo 2015, n. 9394 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. GALLO D. – rel. Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. ALAMA Marco Mari – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 marzo 2015, n. 9951. Le false dichiarazioni degli invalidi costituiscono falso materiale in scrittura privata, perché tale è la natura delle scritture allegate ai numerosi ricorsi al Prefetto presentati dall'imputato. Tali scritture non sono destinate ad essere trasfuse in alcun atto pubblico destinato a provare la verità dei fatti attestati. Sul punto il delitto previsto dall'art. 483 cod. pen. sussiste qualora l'atto pubblico, nel quale la dichiarazione del privato è trasfusa, sia destinato a provare la verità dei fatti attestati e, cioè, quando una norma giuridica obblighi il privato a dichiarare il vero ricollegando specifici effetti all'atto-documento nel quale la dichiarazione è inserita dal pubblico ufficiale ricevente
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 9 marzo 2015, n. 9951 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 8/5/2014, il Gup di Milano dichiarava non doversi procedere nei confronti di C.G. imputato di falso in atto pubblico e truffa aggravata con la formula perché il fatto non sussiste con riferimento al reato di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 febbraio 2015, n. 8170. Mentre gli elementi caratterizzanti la condotta estorsiva sono la violenza e la minaccia, quelli qualificanti il comportamento truffaldino – anche nell'ipotesi aggravata della prospettazione del pericolo immaginario – sono, pur sempre, gli artifizi e raggiri: in quest'ultima ipotesi infatti la minaccia, poiché riguarda un male non reale, ma immaginario, assume i contorni dell'inganno perché contribuisce alla induzione in errore della parte offesa del reato attraverso la prospettazione del falso pericolo: integra gli estremi del delitto di truffa, e non di estorsione, la condotta di chi, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, rappresenti falsamente alla vittima un pericolo immaginario proveniente da terzi, in sé non ingiusto ma anzi astrattamente legittimo, e si offra di adoperarsi per evitargli tale conseguenza in cambio di denaro
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 febbraio 2015, n. 8170 Fatto 1. Con sentenza del 19/12/2013, la Corte di Appello di Napoli – pur riducendo la pena – confermava la sentenza pronunciata in data 15/05/2013 dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Nola nella parte in cui aveva ritenuto M.S.E. ed E.A. colpevoli...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 gennaio 2015, n. 4226. Si configura la truffa aggravata se si percepisce l’indennità di disoccupazione fondata su false dichiarazioni
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 29 gennaio 2015, n. 4226 Ritenuto in fatto Con sentenza del 13/3/2014 la Corte di Appello di Palermo, in riforma della sentenza del Tribunale di Sciacca del 30/11/2012, ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di L.O. in ordine ai reati di tentata truffa e di falsità...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 gennaio 2015, n. 1973. Il processo verbale della GDF ben può essere utilizzato quale prova ai fini della decisione dibattimentale per accertare o riferire violazioni a norme di leggi finanziarie o tributarie atteso che il medesimo costituisce atto irripetibile, e può quindi essere inserito nel fascicolo per il dibattimento
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 gennaio 2015, n. 1973 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia – rel. Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. PEZZELLA...
Corte di Cassazione, sezione II, 28 gennaio 2015, sentenza n. 4151. Non sussiste truffa aggravata se l’erogazione, anche a voler prescindere dal nomen ("corrispettivo"), trova causa nel servizio e di questo rappresenta la "interfaccia" di tipo economico, rendendo dunque ad essa difficilmente sovrapponibile il sintagma di totale "non corrispettività" che caratterizza i “contributi”, i “finanziamenti” o i “mutui” oggetto della aggravante di cui all'art. 640-bis cod. pen.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 28 gennaio 2015, sentenza n. 4151 Osserva Con ordinanza del 12 settembre 2014, il Tribunale di Firenze, in accoglimento della richiesta di riesame avanzata dai soggetti interessati, ha annullato il provvedimento di sequestro preventivo per equivalente disposto nei confronti di M.C. , P.G. , B.R. e...