Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 maggio 2015, n. 20561 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. MENGONI...
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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 15 maggio 2015, n. 9956. In tema di imposta di registro, l’art. 51, comma 3, del d.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, nella parte in cui prevede che, ai fini della rettifica del valore dei beni immobili, debba aversi riguardo ai trasferimenti a qualsiasi titolo ed alle divisioni e perizie giudiziarie, anteriori di non oltre tre anni, non comporta l’immodificabilità del valore di mercato risultante da detti atti, ma si limita a ad indicare un parametro certo di confronto in base al quale l’Ufficio deve determinare il valore del bene in comune commercio
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 15 maggio 2015, n. 9956 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna C. – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 15 maggio 2015, n. 9952. In tema di imposta di registro, è legittima la notificazione dell’avviso di liquidazione dell’imposta effettuata dall’Amministrazione finanziaria nei confronti del notaio che ha registrato l’atto, poiché lo stesso, ai sensi dell’art. 57 del d.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, è obbligato al relativo pagamento in solido con i soggetti nel cui interesse è stata richiesta la registrazione, mentre l’Amministrazione ha la facoltà di scegliere l’obbligato al quale rivolgersi, senza essere tenuta a notificare l’avviso anche agli altri
Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 15 maggio 2015, n. 9952 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. DI BLASI Antonino – Consigliere Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna Concetta – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 aprile 2015, n. 15853. Nei reati tributari “la presentazione di una proposta di concordato preventivo e la sua approvazione di omologazione da parte del tribunale non fa venir meno la responsabilita’ dell’amministratore della societa’ che non ha versato quanto dovuto all’erario ai fini degli obblighi IVA
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 aprile 2015, n. 15853 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – rel. Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2015, n. 16338. Nell’ipotesi di conferma della sentenza di primo grado, le due motivazioni si integrano a vicenda, confluendo in un risultato organico ed inscindibile al quale occorre far riferimento per giudicare della congruita’ della motivazione. Allorche’, quindi, le due sentenze concordino nell’analisi e nella valutazione degli elementi di prova posti a fondamento delle rispettive decisioni, la struttura motivazionale della sentenza di appello si salda con quella precedente per formare un unico complesso corpo argomentativo
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 aprile 2015, n. 16338 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 19333. In applicazione del principio, valevole in generale nel processo tributario ed anche, con delle limitazioni, nel processo penale, che la prova dell’inesistenza, oggettiva o soggettiva, delle operazioni puo? essere fornita anche mediante presunzioni
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 19333 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 maggio 2015, n. 19334. Nel giudizio di legittimità è precluso ogni accertamento di merito per verificare la violazione del divieto del “ne bis in idem” sostanziale derivante dalla sovrapposizione tra violazione amministrativa tributaria per omesso versamento delle ritenute alle scadenze mensili e l’illecito penale di omesso versamento delle ritenute certificate entro il termine annuale per la dichiarazione dei sostituti di imposta
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 maggio 2015, n. 19334 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRAZIOSI Chiara – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott. MENGONI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 maggio 2015, n. 18654. Il versamento tardivo all’Inps delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei propri dipendenti non esclude il dolo del datore di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 maggio 2015, n. 18654 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 maggio 2015, n. 18451. Le dichiarazioni del soggetto indagabile inutilizzabili non solo contro di sè ma anche contro tutti . La Corte ha affermato che l’inutilizzabilità vale erga omnes, e non può ritenersi relativa alla sola posizione del dichiarante – indagato previa verifica, ovviamente, della sussistenza di tale qualità, da condursi sulla base della situazione esistente al momento dell’assunzione delle dichiarazioni di cui trattasi
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 4 maggio 2015, n. 18451 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe – Presidente Dott. FOTI Giacomo – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere Dott. DOVERE Salvatore – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 aprile 2015, n. 17710. In relazione al reato di omesso versamento di ritenute certificate di cui all’art. 10 bis, D.Lgs. 10.3.2000, n. 74, la giurisprudenza della Cassazione non concorda circa la prova dell’elemento costitutivo del reato. Infatti, recentemente è stato affermato che nel reato di specie la prova dell’elemento costitutivo, rappresentato dal rilascio ai sostituiti delle certificazioni attestanti le ritenute effettivamente operate, non può essere costituita dal solo contenuto del Mod. 770 proveniente dal datore di lavoro. In particolare, è stato sottolineato come il Mod. 770 e la certificazione rilasciata ai sostituiti siano documenti disciplinati da fonti normative distinte, rispondenti a finalità diverse, che non vanno consegnati o presentati contestualmente. Alla luce di tali principi, l’onere della prova in capo all’accusa non potrebbe dunque ritenersi soddisfatto dalla mera allegazione del contenuto del Mod. 770, poiché il pubblico Ministero dovrebbe acquisire ulteriori elementi documentali riguardanti le certificazioni, anche in possesso dell’Agenzia delle Entrate, o procedere all’audizione dei sostituiti. La Suprema Corte sottolinea altresì che tale recente orientamento si pone in contrasto rispetto alla prevalente giurisprudenza, secondo cui nel reato di omesso versamento di ritenute certificate la prova delle certificazioni attestanti le ritenute operate dal datore di lavoro in quanto sostituto d’imposta, sulle retribuzioni effettivamente corrisposte ai sostituiti, può essere fornita dal pubblico Ministero tramite documenti, testimoni o indizi: viene citata, nella specie, la Sentenza 1443/2012 che, con riguardo ad una fattispecie identica a quella oggetto della pronuncia in esame, aveva ritenuto sufficiente l’allegazione dei Modd. 770 provenienti dal datore di lavoro. L’esistenza di un contrasto giurisprudenziale sulla questione è sufficiente di per sè, ad avviso della Consulta, a qualificare il motivo di ricorso del contribuente come non manifestamente infondato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 28 aprile 2015, n. 17710 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott....