In tema di gestione dei rifiuti, le responsabilità per la sua corretta effettuazione, in relazione alle disposizioni nazionali e comunitarie, gravano su tutti i soggetti coinvolti nella produzione, distribuzione, utilizzo e consumo dei beni dai quali originano i rifiuti stessi (art. 178 del d.lgs. 152/06). Inoltre, il reato di cui all’art. 256, comma secondo, del...
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Corte di Cassazione, sezione III civile, ordinanza 7 marzo 2017, n. 5627
Non sono assoggettate a Iva le somme versate dagli utenti a titolo di tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) e di tariffa di igiene ambientale (Tia). La società che effettuava tali servizi pertanto è stata condannata a versare agli utenti quanto richiesto a titolo di Iva. Suprema Corte di Cassazione sezione III...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 marzo 2017, n. 982
Le illegittime attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, considerate delitto penale ai sensi dell’art. 260 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, costituiscono elemento sufficiente per giustificare l’emanazione dell’informativa. La sentenza ha motivato che il traffico illecito di rifiuti comporta un disvalore sociale, con il rischio di infiltrazioni di malaffare che hanno le...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, ordinanza 13 dicembre 2016, n. 25515
Giurisdizione del giudice tributario a conoscere sulla c.d. ecotassa Suprema Corte di Cassazione sezioni unite civili ordinanza 13 dicembre 2016, n. 25515 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Primo Presidente aggiunto Dott. MACIOCE Luigi – Presidente di...
Corte di Cassazione, sezione III penale, sentenza 16 novembre 2016, n. 48318
Esclusa la particolare tenuità del fatto per l’attività e la raccolta di rifiuti urbani e speciali prodotti da terzi. Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 16 novembre 2016, n. 48318 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI NICOLA...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 22 giugno 2016, n. 26052
Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 22 giugno 2016, n. 26052 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARCANO Domenico – Presidente Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. CRISCUOLO Anna – Consigliere Dott. RICCIARELLI Massim – rel. Consigliere...
Il quadro indiziario dell’infiltrazione mafiosa posto a base dell’informativa deve dar conto in modo organico e coerente, ancorché sintetico, di quei fatti aventi le caratteristiche di gravità, precisione e concordanza, dai quali, sulla base della regola causale del «più probabile che non». Il giudice amministrativo, chiamato a verificare l’effettivo pericolo di infiltrazione mafiosa, può pervenire in via presuntiva alla conclusione ragionevole che tale rischio sussista, valutatene e contestualizzatene tutte le circostanze di tempo, di luogo e di persona. Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 3 maggio 2016, n. 1743.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 3 maggio 2016, n. 1743 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale Sezione Terza ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9196 del 2015, proposto dalla s.r.l. Ca. Re., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e...
Consiglio si Stato, sezione V, sentenza 11 gennaio 2016, n. 58. L’art. 2 del D. Lgs. 26 febbraio 1994, n. 143, stabilisce all’art. 2, comma 1, che tra i compiti dell’ANAS S.p.A. rientrano la gestione delle strade e delle autostrade di proprietà dello Stato, nonché la loro manutenzione ordinaria e straordinaria. La ‘gestione’ e la ‘manutenzione’ comportano l’obbligo della s.p.a. ANAS di evitare che sui beni da essa gestiti si accumulino rifiuti: la relativa negligenza di per sé implica la sussistenza di una colpa. Alla stregua dell’art. 840 c.c. e dei principi che ne discendono, è del tutto logico affermare che le aree destinate alla viabilità, nonché le aree sottostanti gli assi viari autostradali e non, rientrano pacificamente nella competenza di gestione della Società concessionaria, la quale, pur non potendo vigilare su getti improvvisi, estemporanei o isolati di rifiuti, deve comunque assicurare la conservazione dei beni stradali ed adottare i provvedimenti per la sicurezza del traffico – lett. e) e f) dell’art. 2 D. Lgs. n. 143/1994
Consiglio di Stato sezione V sentenza 11 gennaio 2016, n. 58 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5709 del 2007, proposto dall’A.N. S.p.A.; contro Il Comune di (omissis); per la riforma della sentenza del...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 dicembre 2015, n. 48952. L’attività di raccolta e trasporto dei rifiuti non pericolosi prodotti da terzi, effettuata in forma ambulante, non integra il reato di gestione non autorizzata dei rifiuti, ma solo a condizione, da un lato, che il soggetto sia in possesso del titolo abilitativo per l’esercizio di attività commerciale in forma ambulante e, dall’altro, che si tratti di rifiuti che formavano oggetto del suo commercio
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 dicembre 2015, n. 48952 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. ROSI Elisabetta – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. MENGONI Enrico...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 ottobre 2015, n. 41850. Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 256, comma primo, lett. a), D.Lgs. n. 152 del 2006, è sufficiente anche una sola condotta di trasporto non autorizzato di rifiuti da parte dell’impresa che li produce ed infatti la previsione sanzionatoria di cui all’art. 256, comma primo, d.lg. n. 152 del 2006, non differenzia a seconda dell’occasionalità o meno dell’atto di gestione abusiva, donde anche chi consegna occasionalmente ad un soggetto non autorizzato rifiuti speciali ricade nel campo di applicazione della norma in esame
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 ottobre 2015, n. 41850 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – rel. Consigliere Dott....
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