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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 5 marzo 2014, n. 10561. È consentito nei confronti di una persona giuridica il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro o di altri beni fungibili o di beni direttamente riconducibili al profitto di reato tributario .

La massima 1. È consentito nei confronti di una persona giuridica il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro o di altri beni fungibili o di beni direttamente riconducibili al profitto di reato tributario commesso dagli organi della persona giuridica stessa, quando tale profitto (o beni direttamente riconducibili al profitto) sia nella disponibilità di tale...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 marzo 2014, n. 10594. Il sequestro preventivo si può applicare anche agli articoli on line con la tecnica dell'oscuramento

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 marzo 2014, n. 10594 Ritenuto in fatto 1. Nel procedimento a carico di M.T., Pa.M., P.A., i primi due indagati con riferimento al delitto di diffamazione a mezzo stampa in danno di C.A., il terzo con riferimento al delitto di cui all’articolo 57 cp, il tribunale del...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 febbraio 2014, n. 8722. Il giudice che emette provvedimento di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca non e' tenuto a individuare in modo specifico i beni su cui apporre il vincolo, poiche' quel che in tale sede rileva, e che quindi il giudice e' tenuto a indicare, e' la determinazione del valore complessivo dell'oggetto del sequestro; identificato cosi' il quantum, compete al pubblico ministero – o anche alla polizia giudiziaria. La determinazione del valore come contenuto minimo, ovvero assolutamente necessario, del provvedimento ablativo, ma non esclude affatto il potere/dovere del giudice che emette il provvedimento di pronunciarlo attribuendogli un contenuto completo, ovvero indicando anche specificamente quali beni assoggetta al vincolo, se e' in condizioni di farlo. Deve infatti il giudice che sequestra specificamente indicare quali siano i beni vincolagli se dispone in atti di elementi per stabilirlo, solo in caso contrario incombendo detta individuazione al P.M. quale organo demandato all'esecuzione del provvedimento

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 febbraio 2014, n. 8722 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara – rel. Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 febbraio 2014, n. 5553. Legittimo il sequestro preventivo funzionale alla confisca eseguito in danno di un concorrente del reato per l’intero importo relativo al prezzo o profitto del reato, nonostante le somme illecite siano state incamerate in tutto o in parte da altri coindagati

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 febbraio 2014, n. 5553 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. DAVIGO Piercamil – Consigliere Dott. RAGO G. – rel. Consigliere Dott. CARRELLI P.D.M. Roberto M – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 gennaio 2014, n. 1811. I criteri per la determinazione della residenza fiscale per le societa’ di capitali e gli enti sono stabiliti dall’articolo 73 TUIR, il quale dispone che: “Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le societa’ e gli enti che per la maggior parte del periodo di imposta hanno la sede legale o la sede dell’amministrazione o l’oggetto principale nel territorio dello Stato. L’oggetto principale non rappresenta un criterio formale, ma un dato “sostanziale”, che si allinea ai criteri di individuazione dell’effective place of management and control elaborati in ambito internazionale dall’articolo 4 del Modello OCSE, anche se pero’ non vi e’ una perfetta sovrapposizione di concetti, in quanto il requisito di effettivita’ – che impone una ricerca del luogo di residenza in concreto – nella norma nazionale di cui all’articolo 73 TUIR si riferisce alla attivita’ esercitata, mentre nell’articolo 4 del Modello OCSE, al luogo di gestione effettiva, cioe’ il luogo in cui sono prese in sostanza le decisioni importanti di gestione (key management) e quelle commerciali, necessarie per l’andamento dell’ente commerciale nel suo complesso. Nel caso di specie il dato formale della “nazionalita’” della concessione o del mercato di riferimento non si concilia con la definizione di oggetto principale desumibile dal dettato della norma e dalla sua interpretazione giurisprudenziale

Suprema Corte di Cassazione sezione III Sentenza 17 gennaio 2014, n. 1811 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – rel. Consigliere Dott. MULLIRI Guicla – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. RAMACCI...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 gennaio 2014 n. 2659. Annullato il provvedimento di sequestro in danno dell’ILVA per 8,1 mld di euro per essere viziato da abnormità

  Il testo integrale Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 gennaio 2014 n. 2659 [1] Il provvedimento è  viziato da abnormità non risultando inquadrabile normativamente, avendo di fatto consentito, in assenza dl una domanda cautelare proveniente dall’unico organo in tal senso legittimato, ossia dal P.M., una indebita estensione dell’ambito di applicazione dell’originario vincolo cautelare reale...