Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 febbraio 2017, n. 4113
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 febbraio 2017, n. 4113

Licenziamento del direttore commerciale che offende e denigra i sottoposti etichettandoli come “incompetenti”, “incapaci” “non professionali” e “lavativi”. Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 febbraio 2017, n. 4113 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott....

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 31 gennaio 2017, n. 2499
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 31 gennaio 2017, n. 2499

Va considerato illegittimo, in quanto ritorsivo, il licenziamento di un dipendente assunto a tempo indeterminato a seguito di una vertenza giudiziaria, per aver pubblicato su una chat privata di Facebook, nella quale i lavoratori si scambiavano informazioni sull’incontro sindacale per il rinnovo del contratto integrativo, una immagine raffigurante un coperchio di vasellina cui era sovrapposto...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 febbraio 2017, n. 3855
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 febbraio 2017, n. 3855

L’esonero definitivo dal servizio per scarso rendimento previsto dall’articolo 27 lett. d) dell’allegato A al RD 148/1931 si connota per un duplice profilo, oggettivo e soggettivo: – Sul piano oggettivo per un rendimento della prestazione inferiore alla media esigibile. – Sul piano soggettivo per la imputabilità a colpa dell’agente. La nozione di “scarso rendimento” di...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 gennaio 2017, n. 2239
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 gennaio 2017, n. 2239

Ai fini della violazione dell’obbligo di non concorrenza non è necessario acquisire la prova di comportamenti illeciti del dipendente, né tanto meno di un tentativo di sviamento della clientela, bastando a integrare la violazione dell’obbligo di fedeltà la mera attività del lavoratore di trattazione di affari in concorrenza, per conto proprio o di una impresa...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 30 gennaio 2017, n. 2239

Nei confronti del datore di lavoro le buste paga costituiscono piena prova dei dati in esse indicati, in ragione della loro specifica normativa (legge nr. 4/1953), prevedente la obbligatorietà del loro contenuto e la corrispondenza di esso alle registrazioni eseguite (articolo 2). Dalla attribuzione ai prospetti paga della natura di confessione stragiudiziale deriva, in applicazione...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 novembre 2016, n. 23353
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 novembre 2016, n. 23353

Soltanto la comunicazione della delibera di esclusione dalla cooperativa segna la decorrenza del termine per iniziare il giudizio. Per la decorrenza del termine però non è sufficiente la semplice conoscenza che di fatto il socio ha avuto della delibera prima della comunicazione Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 novembre 2016, n. 23353 REPUBBLICA...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 28 settembre 2016, n. 19180
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 28 settembre 2016, n. 19180

Il giudice anche se esclude il mobbing è tenuto a valutare se le alcuni dei comportamenti denunciati non possano essere considerati di per sé vessatori e mortificanti e dunque utili a far scattare la responsabilità del datore Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 28 settembre 2016, n. 19180 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 12 settembre 2016, n. 17914

Legittimo il licenziamento del portiere di un albergo di lusso che sottrae copie di giornali destinati ai clienti e li restituisce al giornalaio   Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 12 settembre 2016, n. 17914 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 settembre 2016, n. 17532

Nel caso in cui la P.A. sia autorizzata a difendersi “personalmente” o attraverso propri dipendenti, la notifica della sentenza, come quella della successiva impugnazione-(quest’ultima con esclusione del caso in cui la difesa personale o con propri dipendenti sia limitata al giudizio di primo grado)- vanno effettuate nei confronti dell’Amministrazione personalmente o dei funzionari che l’hanno...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 14 luglio 2016, n. 14375

L’onere di provare la legittimità del licenziamento cade a carico del datore di lavoro, sicchè il lavoratore può limitarsi ad impugnare il recesso contestando l’addebito disciplinare e sostenendo l’illegittimità dell’ordine inadempiuto   Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 14 luglio 2016, n. 14375 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...