Nel vigore del testo dell’articolo 391 c.p.c., comma 1, sostituito dal Decreto Legge n. 168 del 2016, articolo 1 bis, comma 1, lettera i), convertito con modificazioni, nella L. n. 197 del 2016, la decisione della Corte di cassazione sull’estinzione per rinuncia che sia intervenuta successivamente alla comunicazione della fissazione della trattazione in pubblica udienza,...
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Corte di Cassazione, sezione III civile, ordinanza 21 giugno 2017, n. 15351
Se la notificazione del ricorso per Cassazione a un difensore che presta la sua attività fuori dal distretto di appello, che per quel giudizio abbia eletto domicilio, viene effettuata sia presso il suo studio, anche se situato fuori distretto, sia presso il domiciliatario, il termine per la notificazione del controricorso decorre dalla prima notificazione se...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 13 giugno 2017, n. 14632
Quando il giudice, investito di una domanda di condanna, ritiene d’ufficio di pronunciare una sentenza di mero accertamento e di condanna generica e la parte ritenga che, invece, ricorrevano le condizioni per la condanna anche nel quantum, non è revocabile in dubbio che l’errore del giudice debba essere fatto valere con l’impugnazione della sentenza e...
Corte di Cassazione, sezione III civile, ordinanza 13 giugno 2017, n. 14622
La decisione che pronunci l’inammissibilita’ dell’appello per ragioni processuali, ancorche’ adottata con ordinanza richiamante l’articolo 348 ter c.p.c. ed eventualmente nel rispetto della relativa procedura, e’ impugnabile con ricorso ordinario per cassazione, trattandosi, nella sostanza, di una sentenza di carattere processuale che, come tale, non contiene alcun giudizio prognostico negativo circa la fondatezza nel merito...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 30 maggio 2017, n. 13510.
In materia di appalti di opere pubbliche il dies a quo del termine quinquennale di prescrizione del diritto al risarcimento del danno da estromissione dal mercato dei pubblici appalti, che una società faccia valere contro il ministero dell’Interno (assumendo che l’estromissione è stata causata dal rifiuto all’aggiornamento delle banche dati, funzionali al rilascio di dette...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 16 maggio 2017, n. 11994
La struttura sanitaria è tenuta a fornire ai parenti del paziente ricoverato (su consenso espresso da quest’ultimo) notizie sulle sue condizioni di salute, in particolare sulle sue potenzialità di infettare terzi Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 16 maggio 2017, n. 11994 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, sentenza 5 maggio 2017, n. 10937
Quando un ricorso per Cassazione indichi come parti proponenti un soggetto in proprio e una società di cui il medesimo venga indicato come legale rappresentante ed enunci che entrambi agiscono sulla base di procura rilasciata a un difensore in calce al ricorso, la circostanza che la dichiarazione di procura ivi apposta, formulata senza indicazione di...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 19 maggio 2017, n. 12597
In tema di responsabilità sanitaria, laddove un intervento chirurgico, sebbene eseguito in conformità alla lex artis e non determinativo di un peggioramento delle condizioni patologiche del paziente, risulti del tutto inutile, si configura una ingiustificata ingerenza sulla sfera psico-fisica della persona generativa di un danno risarcibile Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 19...
Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 16 maggio 2017, n. 11994
Nel regime della L. n. 675 del 1996, l’ultimo inciso dell’art. 23 di essa, in situazione in cui il sanitario e la struttura sanitaria, nell’ambito del rapporto curativo, avesse acquisito dati personali sullo stato di salute dell’interessato il cui trattamento risultava indispensabile per la tutela dell’incolumità e della salute dei terzi o della collettività, in...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 12 maggio 2017, n.11799
Qualora un’eccezione di merito sia stata ritenuta infondata nella motivazione della sentenza del giudice di primo grado o attraverso un’enunciazione in modo espresso, o attraverso un’enunciazione indiretta, ma che sottenda in modo chiaro ed inequivoco la valutazione di infondatezza, la devoluzione al giudice d’appello della sua cognizione, da parte del convenuto rimasto vittorioso quanto all’esito...