In ordine al legittimo il licenziamento del dipendente per le reiterate assenze sul posto di lavoro accertate da un’agenzia investigativa Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 16 febbraio 2017, n. 4117 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI CERBO Vincenzo...
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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 3 febbraio 2016, n. 2055. Sussiste la giurisdizione dei giudice ordinario riguardo all’impugnazione proposta dal direttore generale di una azienda sanitaria locale in relazione alla risoluzione del contratto di lavoro
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 3 febbraio 2016, n. 2055 Svolgimento del processo 1. Con ricorso al Tribunale di P.A.S. esponeva: che aveva svolto funzioni di direttore generale della Azienda Sanitaria 1 di Paola in virtù di un contratto di durata triennale stipulato con la Regione Calabria in data 8 aprile 2004; con...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 5 settembre 2015, n. 17592. In tema di dichiarazioni pubbliche del magistrato e quindi di responsabilità disciplinare, spetta anche al giudice il diritto di critica sui provvedimenti giudiziari, a condizione, però, che ciò non trascenda in offese e/o riferimenti alla persona del magistrato procedente esorbitanti dal contenuto del provvedimento criticato: così, costituisce violazione dei doveri di correttezza, riservatezza ed equilibrio nonché lesione dell’immagine, dell’onore e della reputazione il criticare l’operato del magistrato sottoposto per non avere, tra l’altro, «conciliato il rispetto delle regole» per «forte mania di protagonismo e per interessi personali»
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 5 settembre 2015, n. 17592 Svolgimento del processo 1. II dott. G.T., all’epoca dei fatti giudice della sezione GIP/GUP del Tribunale di Taranto, facente funzioni di Presidente della sezione, è stato rinviato a giudizio dinanzi alla Sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura sulla base delle seguenti incolpazioni:...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 22 luglio 2015, n. 15352. Il termine triennale di decadenza per il conseguimento della prestazione indennitaria per epatite post-trasfusionale contratta in epoca antecedente all’entrata in vigore della legge 25 luglio 1997, n. 238, decorre dal 28 luglio 1997, data di entrata in vigore della nuova disciplina, dovendosi ritenere, conformemente ai principi generali dell’ordinamento in materia di termini, che, ove una modifica normativa introduca un termine di decadenza prima non previsto, la nuova disciplina si applichi anche alle situazioni soggettive già in essere, ma la decorrenza del termine viene fissata con riferimento all’entrata in vigore della modifica legislativa
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 22 luglio 2015, n. 15352 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Primo Presidente f.f. Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. DI AMATO Sergio...
Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 12 giugno 2015, n. 12177. L’affidamento in concessione di un’area comunale, con trasferimento del diritto di superficie, per l’installazione di un impianto eolico è atto negoziale, che, sebbene posto in essere all’esito di una gara pubblica, instaura un rapporto paritetico, non potendo il Comune esercitare i poteri di supremazia ed imperio tipici dell’attività amministrativa. Pertanto, la domanda di nullità o risoluzione della convenzione, proposta dal superficiario sull’assunto che l’area sia inidonea per difetto di ventosità, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 12 giugno 2015, n. 12177 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. LUCCIOLI Maria Gabriella – Presidente di Sez. Dott. RORDORF Renato – Presidente di Sez....
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 15 giugno 2015, n. 12311. Ai fini della sussistenza della violazione di legge (l’aver ingiustificatamente ritardato – per negligenza inescusabile e violazione dei doveri di diligenza e laboriosità – le indagini relative ad una denuncia contro ignoti presentata da G.T. per il reato di cui all’art. 326 cod. pen. (rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio), non prevedono, infatti, specifici obblighi, ma, come esattamente affermato nella sentenza impugnata, individuano tempi e modalità di svolgimento delle indagini di competenza del pubblico ministero. Le indicazioni ivi contenute sono riconducibili ad uno spazio di apprezzamento del magistrato sottratto alla valutazione del giudice disciplinare. Ciò appare evidente dalla formulazione degli artt. 326 cod. proc. pen. che si limita a fissare le finalità delle indagini preliminari, e 358 cod. proc. pen. a norma del quale il pubblico ministero “compie ogni attività necessaria ai fini indicati nell’articolo 326 e svolge altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini”. Per quanto riguarda gli altri due articoli citati nel capo di incolpazione – che disciplinano, rispettivamente, l’inizio dell’azione penale, le sue forme e i relativi termini (artt. 405), nonché i termini di durata massima delle indagini preliminari (art. 407) – deve osservarsi che la contestazione di cui al capo di incolpazione in esame non riguarda alcuna violazione dei termini indicati dalle norme citate
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 15 giugno 2015, n. 12311 Svolgimento del processo 1. II Procuratore Generale della Corte di cassazione ha promosso l’azione disciplinare nei confronti dei dott. G.S., sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Bari; tale azione disciplinare era basata su distinti capi di incolpazione dei quali...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 12 marzo 2015, n. 4949. Nelle somme corrisposte a titolo di Tfr per rapporti precedenti alla riforma Amato (Dlgs 124/1993) restano esclusi gli importi versati a titolo di contributi volontari o complementari
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 12 marzo 2015, n. 4949 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Primo Presidente f.f. Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. BANDINI Gianfranco –...